Il governatore interviene direttamente sul dibattito relativo a Rolle, che in questi giorni divide anche la maggioranza provinciale. Partito Democratico: “Per innovare i processi di sviluppo della nostra economia alpina”. Unione per il Trentino: “Semplicistica e frettolosa le decisione di accantonare subito una proposta tanto innovativa e concreta“. L’Assessore Dallapiccola: “A San Martino ha vinto il migliore offerente, ma l’approccio green va bene anche in altre aree”
Trento – Dopo le puntualizzazioni di UPT e PD sul futuro di passo Rolle, interviene anche il governatore Ugo Rossi evidenziando: “La provincia di Trento non ha mai detto nessun “no” all’idea bella e suggestiva (progetto o proposta potrà diventarlo) di Lorenzo Delladio. Semmai è lui che, appreso l’esito della decisione della Sitr di vendere le funivie agli impiantisti del Primiero ha detto un “no”, perché forse ritiene che questo fatto sia inconciliabile con la sua idea. Sempre invece è possibile approfondire verificare studiare e magari anche modificare. Anche perché e questo forse non è chiaro all’opinione pubblica l’idea di Delladio di acquistare per smantellare era riferita a un solo versante (al passo gli impianti sono su due versanti con due società diverse). Quindi confermo anche quanto ha sempre detto l’assessore che la provincia è sempre disponibile a mediare approfondire parlare analizzare. La Provincia si è impegnata a fare una pianificazione mediata e condivisa i cui contenuti sono nel protocollo che sono stati puntualmente attuati. La Provincia darà seguito ai propri impegni – conclude Rossi – perché questo ha già consentito a San Martino di Castrozza di recuperare mercato e valore: +34%”.
La posizione del PD
“A proposito della vicenda relativa a Passo Rolle e alla mancata concretizzazione della proposta progettuale avanzata da Lorenzo Delladio de La Sportiva – scrive il Pd Trentino in una nota – , riteniamo che si sia persa un’importante occasione per innovare i processi di sviluppo della nostra economia alpina e per fare del Trentino, ancora una volta, laboratorio di futuro.
Siamo ovviamente attenti e vicini a quei soggetti che hanno deciso di investire sugli impianti e sul comprensorio sciistico di Passo Rolle, e ci auguriamo che l’investimento fatto possa portare nuovo protagonismo per un’area che è tra le più belle e rilevanti dell’intera Provincia. Ma siamo al contempo convinti che la proposta avanzata da Delladio meritasse maggiore attenzione e un più convinto sostegno.
La proposta è a nostro giudizio – come ribadito più volte – un’occasione per sperimentare un percorso di sviluppo diverso per il nostro territorio; uno sviluppo capace di interpretare le tendenze del mercato turistico, di destagionalizzare l’offerta e di dare risposte concrete ai processi irreversibili di cambiamento climatico in atto. Con il valore aggiunto di essere nata da una visione e con capitali privati, che ora rischiano di non essere investiti sul territorio.
Ci sono aree vocate allo sci, che vanno consolidate e sostenute; da qui è derivato il nostro sostegno all’operazione Folgarida – Marilleva. Ce ne sono altre per le quali si porrà con sempre maggiore urgenza la necessità di immaginare modelli diversi, maggiormente sostenibili. Non è una novità, e già ci sono casi concreti lungo l’arco alpino: è il caso, solo a titolo di esempio, della rinaturalizzazione del comprensorio di Dobratsch nell’Austria meridionale. “Tanto più la montagna sarà capace di comprendere la cultura globale reinterpretandola, tanto più la montagna sarà padrona di sé”, scrive Enrico Camanni in Alpi Ribelli.
La nostra autonomia – prosegue il PD – deve essere concepita, soprattutto politicamente, come un’occasione continua di innovazione ed evoluzione, come un laboratorio a cielo aperto in grado di anticipare strategie ed evoluzioni anziché subirle. E questo vale a maggior ragione se la proposta progettuale risulta pienamente coerente con l’agenda di governo della coalizione di centrosinistra autonomista. Sarebbe stata anche l’occasione per coinvolgere un importante player privato e la comunità locale in un percorso di coprogettazione di nuove politiche, un caso che avrebbe sicuramente fatto da modello per una più diffusa collaborazione e corresponsabilizzazione tra pubblico e privati nelle strategie di sviluppo del nostro territorio. L’auspicio – conclude Alessio manica per il gruppo PD – è che la proposta possa rimanere sul tavolo e che si possano immaginare, assieme, gli spazi per una sua implementazione”.
Su Rolle i distinguo dell’UPT
“In seguito al dibattito apertosi sul futuro del turismo nel Primiero ed in particolare sul Passo Rolle, al quale l’assessore Dallapiccola ha fornito il suo contributo (in basso ndr) , riteniamo utili, come Gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino, alcuni distinguo e considerazioni.
Concordiamo – come del resto tutti quelli che si occupano di turismo nella nostra Provincia – che il turismo legato allo sci e agli impianti sia fondamentale e non sostituibile per il Trentino ma riteniamo opportuno allargare la visione senza escludere nuove prospettive. E’ evidente come in riferimento al turismo invernale si sia giunti ad una saturazione, la quale ha bisogno di essere innovata ed integrata.
Il turismo in montagna – continua il Gruppo consiliare provinciale dell’Unione per il Trentino – necessita di una prospettiva basata sul bi-stagionalismo inverno/estate; da tempo questa è la tendenza a livello europeo e mondiale e anche il Trentino ne è dimostrazione: la tenuta del nostro mercato estivo è già da anni legata alla presenza di turisti provenienti da fuori Italia che desiderano trovare, a fianco dei caroselli sciistici più o meno estesi – anche qui sarebbe opportuno un ulteriore ragionamento sulle caratteristiche e potenzialità dei piccoli e grandi impianti di risalita, che sono diverse – modelli di turismo legati alla natura, alla ricerca del silenzio, alla possibilità di svolgere sport ed attività in un ambiente naturale.
Per questo, pensare di intervenire sul Passo Rolle con la proposta avanzata da Delladio (o con una proposta simile, qualora ve ne fossero, anche in altre zone del Trentino) meritava a nostro avviso un’attenzione maggiore. Non si tratta, infatti, di togliere impianti o disattendere protocolli di intesa per fare qualcosa di diverso, bensì di aggiungere nuove proposte a quelle già esistenti, qualificando ulteriormente un territorio.
Il Passo Rolle era, ed è, il posto ideale dove compiere una sinergia tra il turismo sciistico classico fatto di impianti e caroselli e il turismo outdoor di nuova concezione, green e caratterizzato da una immersione totale dell’individuo nell’ambiente naturale.
Inoltre è bene evidenziare come la realizzazione della proposta della Sportiva non sarebbe assolutamente in contrasto con il tanto desiderato collegamento S.Martino- Passo Rolle data la volontà nel progetto di togliere solo due impianti su cinque, con il chiaro intento di integrare lo sci di concezione “classica” con tutti gli altri sport – quali arrampicata, sci alpinismo, ciaspole, trekking – operando nel contempo anche una innovazione e diversificazione della ricettività turistica.
Si tratterebbe di attivare una politica di rinnovamento del prodotto turistico in una area piccola e preziosissima come il Rolle, la cui storia turistica e impiantistica non può e non deve essere dimenticata o totalmente smantellata, ma rigenerata certamente sì, tenendo conto della vicinanza al Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e del fantastico contesto dolomitico nel quale si incardina.
In conclusione, anche se molte altre riflessioni andrebbero fatte sul tema turismo nel Primiero ed in Trentino, riteniamo semplicistica e frettolosa le decisione di accantonare subito una proposta tanto innovativa e concreta – difficile trovare oggi imprenditori che ci mettano faccia e fondi – e ci rattrista vedere come la situazione sia stata derubricata ad un’asta per l’acquisto di un impianto o ad una concorrenza tra valli – che non deve esistere dato il comune destino – quando invece significa molto di più.
Riteniamo che la politica possa e anzi, debba, prendere in mano questo conflitto e torni a svolgere il ruolo di regia che le compete. Riapriamo questa partita, e prepariamoci ad accogliere le sfide future, ricordando, mentre lo facciamo che il Trentino presenta luoghi e possibilità turistiche diverse – Campiglio non è Pampeago e la Panarotta non è il Rolle.
Non è assolutamente tardi – conclude l’UPT -, siamo ancora in tempo a rimettere la questione sul tavolo e, se ve ne sarà la sincera volontà, a trovare soluzioni vincenti e capaci di rilanciare con successo l’offerta turistica del Passo Rolle e in generale, pensare al futuro turistico del nostro Trentino anche con prospettive innovative”.
Dallapiccola: “A San Martino ha vinto il migliore offerente, ma l’approccio ‘green’ va bene anche in altre aree”
L’intervento dell’Assessore provinciale Michele Dallapiccola su passo Rolle, ha riacceso il confronto anche all’interno della maggioranza provinciale, suscitando a breve distanza i distinguo dei colleghi dell’UPT, PD e poco prima anche della minoranza con Lega, Agire e Forza Italia.
“La Provincia sul passo Rolle ha sostenuto da tempo un’altra idea di sviluppo che sta diventando realtà. Molto più semplicemente sul passo Rolle gli impianti sono andati a chi ha offerto di più – ha ribadito l’assessore provinciale Dalapiccola – La Sportiva offriva un euro (oltre al ripianamento dei debiti), gli impiantisti di San Martino 200 mila euro. L’idea dell’Outdoor Paradise potrebbe quindi essere esportata ad altre zone impiantistiche in difficoltà. Non solo per la Panarotta, ma anche per il Brocon o la Polsa”.
Ma mi scusi lei (Luca Gadenz???) era presente al Consiglio comunale del comune di Primiero San Martino di Castrozza convocato apposta per parlare di Rolle eccetera, tra l’altro invitato formalmente a partecipare ed eventualmente intervenire proprio come hanno fatto alcuni degli invitati presenti, ma non ha detto nulla… Come mai? Aaaaah forse è meglio apparire sui social per poter operare da vero populista come è senza rischiare di prendere delle bacchettate pubbliche andando a dire cose inopportune e che dimostrando (come ora) che non è ovviamente aggiornato su tutto… Detto ciò è demotivante vedere che amministratori di Primiero, come è lei, siano solo capaci di criticare i colleghi territoriali, dando sponda al resto del “mondo” di approfittare delle diatribe locali a favore della apparente coesione delle altre valli trentine, che pur litigando in casa loro, poi escono verso l’esterno in modo coeso…. Capisco che la visibilità per qualcuno sia necessaria quanto l’aria (a proposito non doveva lasciare la presidenza di Green Way Primiero come concordato con i suoi colleghi sindaci e amministratori locali?)Peccato…Peccato…Peccato…
Scusami tanto PD Trentino, chiunque tu sia, ma il tuo (unico ufficiale) referente locale in Primiero, non è l’ex Presidente del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino? Colui che ha passato le consegne all’attuale silente Presidente? Ma di cosa state parlando? Volete salire sul carro dei perdenti (in realtà i veri vincitori morali), senza avere fatto nulla di concreto. L’indignazione è l’unico sentimento che si può provare nei vostri confronti.