NordEst

Operazione ‘Profumo d’Oriente’, 5 arresti e 8 denunce

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I carabinieri di Trento hanno scovato una banda dedita alla prostituzione in provincia di Trento. Un'organizzazione criminale composta da italiani e cinesi che sfruttava giovani donne, è stata fermata dagli uomini dell'Arma.

Le persone arrestate 

Sono scattate immediate le manette ai polsi di 5 persone, mentre altre 8 sono state denunciate. A prostituirsi, all'interno di alcuni appartamenti, erano delle giovani cinesi illegalmente presenti in Italia.

Numerose le perquisizioni effettuate dai militari anche sul territorio nazionale. A breve saranno resi noti altri particooari da parte delle forze dell'ordine impegnate a livello nazionale per contrastare questo diffuso fenomeno che sta interessand l'intero Triveneto.

I dettagli dell'operazione

Tra gli arrestati anche un delinquente del casertano, individuato nell'ambito dell'operazione "Profumo d'Oriente".

I militari del Comando provinciale dei carabinieri di Trento hanno tratto in arresto cinque persone e hanno denunciato a piede libero otto persone. Sono finiti in manette: un sessantaquattrenne della provincia di Caserta, rintracciato ad Angera in provincia di Varese; un cinquantacinquenne della provincia di Pistoia, rintracciato a Montecatini Terme; un quarantenne cinese, rintracciato a Foggia; nonché un quarantaduenne ed un trentenne, entrambi originari della Cina e domiciliati nel milanese, i quali sono stati intercettati e arrestati a Trento.

L'operazione è stata coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trento, Davide Ognibene.

Le indagini hanno comportato numerose perquisizioni con sequestro di denaro, documenti ed altro materiale di assoluto interesse investigativo. Gli arrestati sono stati associati nelle carceri circondariali di Verona, Foggia, Bergamo e Pistoia. Gli arresti fanno parte della prima tranche di arresti, nell'ambito dell'operazione condotta dagli stessi carabinieri del Comando provinciale di Trento e che ha investito diverse città d'Italia.

L'operazione è stata denominata "Profumo d'Oriente" e ha puntato l'attenzione su una organizzazione di italiani e cinesi che sfruttava la prostituzione di giovani cinesi clandestine, fatte arrivare illegalmente nella Penisola.

Il gruppo di malfattori, grazie ad una minuziosa organizzazione, provvedeva a fittare appartamenti – uno anche a Bolzano – e, ricorrendo ad annunci pubblicati su quotidiani, a reclamizzare la presenza di centri di massaggi orientali, nei quali, in effetti, si praticava la prostituzione.

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