NordEst

No profit, Truffa all’Europa per 1 milione di euro

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Conclusa dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Trieste un’articolata indagine su un ente no profit della regione Friuli Venezia Giulia, per lo svolgimento di corsi di formazione professionale, con risorse del Fondo sociale europeo gestito, appunto, dalla competente direzione centrale della Regione. Risorse che erano indebitamente acquisite dall’ente che falsificava infatti le fatture e il registro delle presenze ai corsi e che in questo modo aveva intascato contributi pubblici per 1 milione di euro.
 
L’indagine si e’ svolta quindi nel settore dei fondi strutturali, che sono gli strumenti finanziari attraverso cui l’Unione Europea persegue la propria politica di coesione economica e sociale. Tali fondi erano periodicamente assegnati all’ente di formazione sulla base dei vari bandi emanati da questo, riguardanti appositi progetti di formazione, per i quali veniva richiesto il finanziamento con le risorse pubbliche.
 
Per ottenere i finanziamenti, pero’, i dirigenti dell’ente, nella documentazione relativa alle spese sostenute per realizzare quegli stessi progetti finanziati, producevano fatture di costo relative ad operazioni inesistenti tendenti ad attestare falsamente la natura del rapporto di lavoro con le persone che invece risultavano formalmente dei lavoratori autonomi, in modo da accreditare alla Regione costi non esistenti e, quindi, non rimborsabili.
Il management dell’ente di formazione inoltre aveva dato disposizione ad alcuni collaboratori di falsificare il registro delle presenze dei frequentatori dei vari corsi, in modo da far fraudolentemente risultare il raggiungimento del quorum minimo per poter presentare la pratica alla Regione per il rimborso. Gli stessi dirigenti usavano inserire, nella nota spesa di rendiconto dei costi sostenuti, anche personale che, invece non partecipava alla progettazione o realizzazione di quel progetto, sempre al fine di ottenere maggiori rimborsi di quelli che in realta’ gli spettavano.
 
Lo stratagemma ha permesso all’istituto di intascare indebitamente contributi pubblici per circa 1 milione di euro. Le Fiamme Gialle, grazie anche allo strumento delle intercettazioni telefoniche, hanno scoperto la truffa e hanno potuto segnalare alla locale autorita’ giudiziaria 17 persone che, a vario titolo e per diversa responsabilita’, hanno partecipato alla realizzazione della frode. E’ stato effettuato, inoltre, il sequestro preventivo di un appartamento di circa 100 mq in una zona centrale di Trieste ed intestato ad uno dei principali responsabili della societa’ coinvolta nella truffa nonche’ somme di denaro per circa 190 mila euro.
 
L’appartamento e il denaro in caso di condanna, saranno confiscati ed acquisiti a patrimonio dello Stato. Questo innovativo strumento di tutela delle casse erariali e’ noto come "Sequestro per equivalente" e prevede la possibilita’, in casi di truffa aggravata come quello accertato, di sequestrare beni del reo in misura "equivalente" al profitto del reato contestato. Il campo di azione di tale strumento giuridico e’ stato esteso anche ai reati tributari con la legge finanziaria del 2008.
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