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A Trento Bagarre sul Crocifisso, Dellai: “Sceneggiata”, Lega: “A parole tutti Cristiani”

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"Abbiamo fatto rimuovere il crocefisso – ha spiegato il Vicepresidente Seppl Lamprecht – perché il regolamento del Consiglio vieta di esporre qualsiasi simbolo in aula, ma anche per evitare la strumentalizzazione di una icona che riveste un significato importante che va al di là delle discussioni politiche."

Il governatore Dellai: "Sceneggiata" –
"La sceneggiata messa in campo dalla Lega Nord in Consiglio Regionale è la cartina al tornasole di quanto ho avuto modo di commentare a proposito della sentenza europea in tema di crocefisso nelle scuole. Osservavo che quella sentenza, contrariamente a quanto avevano commentato alcune anime candide, non avrebbe affatto favorito in Europa un clima di sereno confronto e reciproco rispetto tra diverse confessioni religiose, ma avrebbe messo in moto una serie di effetti a catena destinati a rinvigorire le componenti più radicali e fondamentaliste.

Sono stato facile profeta nel dire che, dopo questa sentenza totalmente priva di riferimento al buon senso, il crocefisso si sarebbe trasformato in una sorta di ‘clava’ in mano ai nuovi ‘atei devoti’, strumento a difesa di una civiltà che si presume minacciata dai processi demografici e dalla globalizzazione. Benzina su un fuoco, quello del presunto scontro di civiltà, che a fatica persone, intellettuali, autorità politiche e religiose più responsabili sono riuscite fino ad ora a controllare e a mantenere nell’ambito della ragionevolezza. Usare simboli religiosi in questo modo, come avvenuto oggi in aula, è sintomo, sul piano civile, di una assoluta irresponsabilità istituzionale; sul piano religioso è indice di un atteggiamento che rasenta la profanazione ed il sacrilegio.

Sarà bene che tutti, nel nostro piccolo e a livello generale, apriamo una seria riflessione per impedire che il rapporto vitale e fecondo fra istanza civile e istanza religiosa che per molti secoli ha costituito uno dei pilastri dell’identità dei nostri territori alpini, venga travolto da una micidiale manovra a tenaglia messa in campo per un verso dai novelli fondamentalisti e, per altro verso, dai laicisti, propugnatori di una dimensione meramente privatistica dell’istanza religiosa. Forse il sano principio degasperiano della laicità nella politica, unitamente alle tradizioni di apertura e di sensibilità culturale della nostra Chiesa, possono aiutarci nell’evitare queste due derive."

La posizione della Lega Nord –
Uno dei dati che è emerso anche in questo ultimo periodo riguarda l’ipocrisia dietro la quale si è nascosta fino ad oggi la maggioranza politica che regge sia il governo provinciale che il governo regionale specialmente a riguardo delle posizioni espresse da alcuni autorevoli esponenti, dopo la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo con la quale si è sancito il divieto di esporre il crocefisso nelle aule scolastiche.

Entrambi i presidenti delle Giunte provinciali di Trento e di Bolzano hanno dichiarato immediatamente dopo la sentenza che in Trentino e in Sudtirolo i crocefissi sarebbero rimasti. Conoscendo però le posizioni ideologiche alle quali appartengono esponenti delle giunte di centro sinistra ed alle quali comunque anche i presidenti si devono assoggettare per mantenere le loro maggioranze, si è capito che si tratta di dichiarazioni di facciata utili solo a tacitare le perplessità degli elettori che troppe volte credono di avere votato partiti moderati ed invece si trovano poi governati da esecutivi che rincorrono ideologie di tipo postcomunista e ostili a riconoscere la nostra religione come fondamento del nostro attuale stato sociale, civile e culturale.

Già in mattinata la Lega Nord Trentino – Sudtirol aveva chiesto di poter anticipare la trattazione della propria mozione con la quale si richiedeva di provvedere all’ostensione del Crocefisso nell’aula del Consiglio regionale e la sola richiesta di anticipo della trattazione del punto, ha creato non poca discussione con il risultato che comunque, l’anticipo non poteva essere posto prima della discussione sulle diverse proposte di legge in materia di indennità e previdenza ai consiglieri regionali , in ogni caso è stata successivamente votata la richiesta di inserire la mozione riguardante l’ostensione del Crocefisso come primo punto all’ordine del giorno della prossima sessione di dicembre.

Il Presidente della Lega Nord Trentino, cons. Alessandro Savoi, nel mentre che la capogruppo regionale cons. Franca Penasa richiedeva l’inserimento della mozione a prima firma cons. Casna Mario nel primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio, provvedeva ad esporre sulla parete, alle spalle del gruppo della Lega Nord un crocefisso. A questo punto, il cons. Kessler Giovanni si è alzato dal proprio posto ed è andato a protestare presso la presidenza che provvedeva a richiedere la rimozione del Crocefisso. A tale richiesta si opponeva tutto il gruppo della Lega Nord Trentino – Sudtirol con l’aiuto deciso del cons. Seppi Donato di Unitalia. Il Presidente ha quindi dato ordine ai commessi di provvedere alla rimozione del Crocefisso.

Nel frattempo l’aula si è fermata e molti sono stati gli insulti nei confronti del gesto della Lega Nord Trentino – Sudtirol, specialmente dai consiglieri del PD e da alcuni esponenti del P.A.T.T. ACCUSANDO LA Lega di avere recitato una commedia . I Consiglieri della Lega Nord ritengono che la loro azione, ha messo tutti di fronte a delle responsabilità dichiarate a voce ma che poi in aula non hanno trovato quel sostengo necessario che la coerenza impone su un tema che non è e non deve essere bandiera di nessuno ma sentimento interiore che va rispettato da tutti ma ora più che mai deve ritrovare la forza e la verità per essere testimonianza coraggiosa perché il tempo dei compromessi è finito proprio con la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ed ora si deve fare chiarezza e nessuno si può nascondere dietro le parole.

In breve dall’aula:

Tagli alla politica? – Il Consiglio regionale nella seduta di martedì ha approvato inoltre il congelamento degli scatti Istat sugli stipendi dei consiglieri, ma solo per una durata di tre anni. Un segnale chiaro – seppur non così significativo come ci si attendeva – di taglio ai costi della spesa politica.

Il risparmio per le casse pubbliche – Si tratta, di un congelamento che porterà un risparmio nei prossimi anni di circa 1 milione di euro l’anno. Confermata anche la riduzione dell’importo lordo di vitalizi e assegni di reversibilità che passano dal 65 al 60 per cento. Consentira’ di passare dall’attuale risparmio di 9 milioni di euro a un risparmio di 12 mln di euro  annui.

Ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Marco Depaoli: “L’emendamento è il frutto di un accordo raggiunto in queste settimane che porterà ad un risparmio che negli anni sarà maggiore di quanto da noi stessi previsto inizialmente.”

In aula è stato approvato un emendamento al disegno di legge n.5/XIV (Modifica della legge regionale 26 febbraio 1995, n.2 “Interventi in materia di indennità e previdenza ai consiglieri della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol” e successive modifiche), che introduce nel testo presentato dai consiglieri Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss e Roberto Bombarda, le principali novità contenute nella proposta normativa elaborata nei mesi scorsi dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio stesso.

Rispetto al ddl presentato dai Consiglieri Chiocchetti, Depaoli, Dominici, Dorigatti, Egartner e Lamprecht,la novità è l’introduzione del blocco della rivalutazione delle indennità e della diaria non più legata al termine dei due anni, come previsto dalla mozione originaria, ma ad un dato certo, ovvero fino al raggiungimento dell’avvenuto assorbimento della somma corrispondente al 7,5 per cento complessivo di incremento per l’indice ISTAT non applicato.

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