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Natale a tavola, vademecum gastronomico per un pranzo perfetto

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Alimento per alimento ecco a cosa prestare attenzione

pandoro

Ecco alcuni consigli per come scegliere, conservare e trattare alcune delle pietanze tipiche delle feste di fine anno. Per conservarne la qualità, l’igiene e con un occhio anche al portafoglio…

Caviale e uova di pesce

  • Preferisci le confezioni in metallo a quelle in vetro (il caviale è sensibile alla luce)
  • Conservalo in frigo e non nel congelatore.
  • Chiusa, una confezione di caviale fresco si conserva un mese in frigorifero. Una volta aperta, consumala in 24 ore.
  • Altre uova di pesce sono disponibili a prezzi più abbordabili: le uova di trota o di salmone possono avere meno additivi (conservanti e coloranti) rispetto alle uova di lompo. Verifica sempre l’etichetta.

Salmone affumicato

  • Oggi praticamente tutto il salmone venduto è di allevamento, cosa che deve essere menzionata in etichetta.
  • Scegli un salmone di colore uniforme e con la data di scadenza il più lontano possibile.
  • Conservalo nella parte più fredda del frigo (4°C massimo) e consumalo il prima possibile,.
  • Apri la confezione un’ora prima di servirlo

Insalata russa

  • Nella grande distribuzione si può trovare un’insalata russa che non ha niente da invidiare a quelle di gastronomia, con grande gioia non solo del palato ma anche del portafoglio.
  • La lista degli ingredienti deve essere sempre a disposizione del consumatore, anche nei negozi di gastronomia: controllala per non trovare brutte sorprese
  • L’insieme delle verdure deve essere equilibrato: diffida di quelle con troppe patate e carote.
  • Per non stancare il gusto, la maionese non deve essere eccessiva: è accettabile fino a metà degli ingredienti.
  • Per non incappare in prodotti vecchi, mal conservati dal punto di vista igienico o con troppa salsa e poche verdure, meglio prepararsi l’insalata russa da sè: il mix di verdure è in vendita nel banco surgelato dei supermercati. Quanto alla maionese, fai attenzione a maneggiare le uova (il guscio è sporco e porta lo spettro della Salmonella) e consumala entro 24 ore.
  • Attenzione alle calorie: una porzione da 100g (3 cucchiai) apporta quasi 300 kcal, come una porzione di salumi misti o una di cannelloni ripieni di carne.

Vongole e cozze

  • Vongole e cozze sono tra tutte le specie di mare quelle potenzialmente più a rischio dal punto di vista sanitario. Non mangiarle crude.
  • Compra vongole e cozze confezionate nella retina e non sfuse. Deve essere obblligatoriamente attaccata un’etichetta con provenienza, la specie del mollusco, l’identificazione del centro di spedizione o confezionamento e la data di scadenza.
  • Al momento della vendita cozze e vongole (ma anche gli altri molluschi) devono essere “vive e vitali” per legge. Quando acquisti, solleva e scuoti la retina: se i molluschi sono vivi restano ben chiusi e conservano al loro interno anche il liquido utile alla loro spravvivenza. Il sacchetto deve quindi risultare pesante dando, durante lo scuotimento, un suono pieno. Più il sacchetto è leggero e il suono “vuoto”, maggiore sarà la presenza di molluschi morti.
  • Passa una mano sul fondo della confezione e avvicinala al naso. L’odore deve corrispondere a un gradevole profumo di mare e di salsedine.
  • Lasciale spurgare qualche ora in acqua salate
  • Non mangiare cozze e vongole che non si sono aperte durante la cottura.

Cotechino e zampone

  • Si tratta di due insaccati di carne. Ricorda: la differenza non è tanto negli ingredienti dell’impasto ma nell’ “involucro”. È zampetto di maiale per lo zampone e budello per il cotechino.
  • Tra i prodotti in commercio, puoi trovare quelli “di Modena”, che nel 1999 hanno ottenuto il marchio Igp (Indicazione geografica protetta). È un’indicazione del legame che per tradizione c’è tra il prodotto e il territorio. Per ottenere il marchio Igp è necessario che almento una fase del processo di lavorazione – non necessariamente l’intera filiera – avvenga nell’area interessata.
  • Anche se stiamo parlando di un piatto delle feste, attenzione alle calorie: una porzione abbondante di cotechino e lenticchie (3 fette e 3 cucchiaiate) fornisce 574 kcal. Se ci limitiamo a un assaggio (una fetta e un cucchiaio di contorno) si scende a 295 kcal.
  • Se, come contorno, preferisci il purè, va benissimo: più ricco in carboidrati, è l’abbinamento più corretto dal punto di vista nutrizionale. E le calorie non differiscono sostanzialemente da una porzione di lenticchie.

Panettone

  • Solo i prodotti che rispettano precise indicazioni di legge possono definirsi in etichetta “panettone”. Innanzitutto non devono contenere grassi diversi dal burro
  • L’impasto deve contenere farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria “A” e/o tuorlo (in quantità non inferiore al 4%), burro per almeno il 16%, uvetta e scorze di agrumi canditi in quantità non inferiore al 20% (possono anche non esserci, purché sia indicato nella denominazione di vendita), lievito naturale costituito da pasta acida (cioè da un pezzetto di impasto già lievitato), sale. Con la possibilità di aggiungere altri ingredienti specificati (dal miele ai conservanti).
  • Il panettone deve presentare la forma a fungo, con la cupola che deborda dall’involucro di carta, la crosta deve essere ben compatta e di colore uniforme, deciso e non bruciacchiato.
  • Al taglio deve risultare soffice, senza difetti evidenti (buchi nella pasta, fondo bruciacchiato) e la distribuzione di canditi e uvette deve essere uniforme.

Pandoro

  • Solo i prodotti che rispettano precise indicazioni di legge possono definirsi in etichetta “pandoro”. Innanzitutto non devono contenere grassi diversi dal burro
  • L’impasto deve contenere farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria “A” e/o tuorlo (in quantità non inferiore al 4%), burro per almeno il 20%, lievito naturale costituito da pasta acida (cioè da un pezzetto di impasto già lievitato), aromi di vaniglia o vanillina, sale. Con la possibilità di aggiungere altri ingredienti specificati (dal latte e derivati ai conservanti).
  • Il colore deve essere giallo oro; la forma tipica a tronco di cono con sezioni a stella ottagonale e la superficie esterna deve essere priva di crosta.
  • Al taglio deve risultare soffice e setoso, senza difetti e il sapore deve essere quello caratteristico di burro e vaniglia

Spumante

  • Un’opportuna conservazione è fondamentale per apprezzare al meglio lo spumante. Le bottiglie chiuse vanno conservate in un luogo ben areato e buio, a una temperatura costante di 10-14 °C e umidità pari al 70 %, in posizione orizzontale o in piedi a seconda della posizione che avevano nel cartone in vendita.
  • La temperatura ottimale di servizio per un vino spumante è in genere di 6-8 °C, quindi prima di servirlo è opportuno prelevare la bottiglia dalla cantina un’ora prima e raffreddarla in un secchiello con ghiaccio tritato e acqua fredda oppure in frigorifero, coricata nella parte bassa tre-quattro ore prima di servirla. Fai attenzione a non abbassare troppo bruscamente la temperatura del vino, per non alterare il suo equilibrio. Non è assolutamente raccomandabile quindi porre la bottiglia anche per pochi minuti nel freezer.
  • Due parole su come stappare la bottiglia di spumante, per evitare di farsi male con il tappo. È importante stappare la bottiglia appena tolta dal frigorifero quando ancora è ben fredda: se infatti la bottiglia e lo spumante contenuto iniziano a scaldarsi il rischio di un botto improvviso è maggiore. Evita di scuotere le bottiglie in modo violento. Dirigi la bottiglia verso il soffitto inclinata con un angolo di 45 gradi. Non puntarla mai verso le persone che ti stanno intorno. Tienie sempre la bottiglia al di sopra della linea dello sguardo.
  • Per servire lo spumante ricordati di non utilizzare mai bicchieri lavati in lavastoviglie o con detersivi perchè formano una patina che ostacola la liberazione della spuma. Basta semplicemente lavarli con acqua ben calda, sciacquandoli abbondantemente e poi asciugandoli facendoli sgocciolare. Se hai dei dubbi sulla pulizia del bicchiere prima dell’assaggio è meglio avvinare il calice: versa dentro cioè una piccola quantità dello stesso spumante da degustare e fallo roteare lentamente per tutta la superficie del vetro, poi gettalo.
  • Infine, una volta aperta la bottiglia, se non consumata interamente, è meglio richiuderla con l’apposito tappo metallico a pressione (stopper), che impedisce la dispersione delle bollicine. La credenza piuttosto diffusa, secondo cui un cucchiaino rovesciato introdotto nel collo della bottiglia eviterebbe la dispersione del gas, è falsa.
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