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Forconi, Zaia: “Ascoltiamoli perchè i loro problemi sono quelli degli italiani”

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Il presidente della regione d’accordo con le dichiarazioni del Vescovo di Padova: “Sono persone che non ce la fanno più”

forconi

Venezia – “Monsignor Antonio Mattiazzo ha ragione: dobbiamo ascoltare i cosiddetti “forconi”, non demonizzarli né, peggio, considerarli una anomalia. I loro problemi sono quelli di tutti gli italiani onesti, che vogliono lavorare ed essere considerati dei normali cittadini, non dei salvadanai da spremere per coprire le voragini dello Stato”.

Così il presidente Luca Zaia commenta le parole pronunciate dal Vescovo di Padova, secondo il quale i forconi “sono persone che non ce la fanno più, li ho incontrati in giro e con me sono stati molto rispettosi. E una questione di forte disagio e per questo vanno ascoltati”.

“E’ gente non violenta – gli fa eco Zaia – che solleva un problema banale, che una volta costituiva le prime righe di qualunque manuale di economia politica: la pressione fiscale deve essere “giusta”, altrimenti porta ad una rivolta fiscale. Insegnamento evidentemente non appreso e non applicato dallo Stato e dai suoi apparati, che non riescono a risparmiare se non tagliando i trasferimenti agli enti locali e alle Regioni, che sono in prima fila a fianco dei loro cittadini per rivendicare equità e buon senso. E che vorrebbero dallo Stato qualche esempio. Il loro problema è davvero quello di tutti: chiedono il diritto di avere reddito e lavoro, quel lavoro che hanno perso milioni di italiani e 170 mila veneti, che è complicato e che costa più che altrove alle imprese senza dare agiatezza ai dipendenti. E vale anche per il lavoro d’impresa, che è poi quello che crea la ricchezza del territorio – aggiunge Zaia – che si scontra contro muri di gomma che assorbono una quota di ricchezza che sfiora il 70 per cento degli introiti. Il tutto in cambio di servizi che sembrano funzionare solo quando si tratta di esigere. Ricordo quell’imprenditore che durante le manifestazioni descriveva così la sua attività: ‘sono imprenditore quando si tratta di pagare, non quando chiedo ciò che mi è dovuto’. Ascoltiamoli – conclude Zaia – e soprattutto diamo le risposte delle quali hanno bisogno loro e tutti noi”.

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