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Mobilità sanitaria: saldo negativo in Trentino Alto Adige. Ecco la situazione nelle Regioni

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Tante prestazioni private a Trento (50,1%). A Bolzano il 3,4% secondo studio dela Fondazione Gimbe

Trento/Bolzano – Nel 2020 in Trentino, si rileva un saldo negativo minimo della mobilità sanitaria pari a -3.786.793 di euro, di cui 49.848.690 di euro di crediti (15/a posizione) e 53.635.483 di euro di debiti (18/a posizione). In Alto Adige, si rileva un saldo negativo minimo della mobilità sanitaria pari a – 2.033.867 di euro, di cui 22.283.663 di euro di crediti (18/a posizione a livello nazionale) e 24.317.530 di euro di debiti (19/a posizione).

Lo rileva la Fondazione Gimbe nel suo studio sulla mobilità sanitaria interregionale in Italia, che ha raggiunto un valore di 3,33 miliardi di euro, con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è un dato che risulta dalla differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la migrazione sanitaria dalla Regione o dalla Provincia autonoma di residenza.

L’Alto Adige si colloca in 8/a posizione con un saldo negativo pro capite pari a -4 euro e si colloca in 21/a posizione con le strutture private che erogano il 3,4% del valore totale della mobilità sanitaria attiva regionale. In dettaglio: i ricoveri ordinari e day hospital sono stati il 2,7% (media Italia 53,5%) con la Provincia di Bolzano in 20/a posizione. Per la specialistica ambulatoriale la percentuale è del 5,6% (media Italia 49%), anche qui 20/a posizione.

Il saldo pro capite di mobilità sanitaria colloca il Trentino in 9/a posizione con un saldo negativo pari a -7 euro. Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private è ritenuto indicatore della presenza e della capacità attrattiva del privato accreditato e Trento è in 9/a posizione con le strutture private che erogano il 50,1% del valore totale della mobilità sanitaria attiva. I ricoveri ordinari e day hospital sono stati il 52% con il Trentino in 8/a posizione, mentre la percentuale sulla specialistica ambulatoriale è stata del 41,1% (media 49%), con la 7/a posizione a livello nazionale. Le Regioni con saldo positivo rilevante sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Segue, con saldo positivo moderato, il Molise. Quindi, con saldo positivo minimo, Toscana e Friuli.

La sanità in pillole

Mobilità attiva. 6 Regioni con maggiori capacità di attrazione vantano crediti superiori a € 150 milioni: Lombardia (20,2%), Emilia-Romagna (16,5%) e Veneto (12,7%) raccolgono complessivamente quasi la metà della mobilità attiva. Un ulteriore 20,7% viene attratto da Lazio (8,4%), Piemonte (6,9%) e Toscana (5,4%). Il rimanente 29,9% della mobilità attiva si distribuisce nelle altre Regioni e Province autonome. I dati documentano la forte capacità attrattiva delle grandi Regioni del Nord a cui corrisponde quella estremamente limitata delle Regioni del Centro-Sud, con la sola eccezione del Lazio.

Mobilità passiva. 3 Regioni con maggiore indice di fuga generano debiti per oltre € 300 milioni: in testa Lazio (13,8%), Lombardia (10,9%) e Campania (10,2%), che insieme compongono oltre un terzo della mobilità passiva. Il restante 65,1% si distribuisce nelle rimanenti 17 Regioni e Province autonome. «I dati della mobilità passiva – commenta Cartabellotta – documentano differenze più sfumate tra Nord e Sud. In particolare, se quasi tutte le Regioni del Sud hanno elevati indici di fuga, questi sono rilevanti anche in tutte le grandi Regioni del Nord con elevata mobilità attiva, per la cosiddetta mobilità di prossimità, ovvero lo spostamento tra Regioni vicine con elevata qualità dei servizi sanitari, secondo specifiche preferenze dei cittadini». In dettaglio: Lombardia (-€ 362,9 milioni), Veneto (-€ 220,1 milioni), Piemonte (-€ 210,8 milioni) ed Emilia-Romagna (-€ 201,7 milioni).

I dati principali

Saldi. Le Regioni con saldo positivo superiore a € 100 milioni sono tutte del Nord, mentre quelle con saldo negativo maggiore di € 100 milioni tutte del Centro-Sud. In particolare:

•Saldo positivo rilevante: Emilia-Romagna (€ 300,1 milioni), Lombardia (€ 250,9 milioni) e Veneto (€ 165,9 milioni)

•Saldo positivo moderato: Molise (€ 34,3 milioni)

•Saldo positivo minimo: Toscana (€ 8,8 milioni), Friuli-Venezia Giulia (€ 1,6 milioni)

•Saldo negativo minimo: Prov. Aut. di Bolzano (-€ 2 milioni), Piemonte (-€ 2,3 milioni), Provincia autonoma di Trento (-€ 3,8 milioni), Valle d’Aosta (-€ 10,7 milioni), Umbria (-€ 20,1 milioni)

•Saldo negativo moderato: Marche (-€ 25,4 milioni), Liguria (-€ 51,5 milioni), Sardegna (-€ 57,6 milioni), Basilicata (-€ 62,5 milioni), Abruzzo (-€ 84,7 milioni)

•Saldo negativo rilevante: Puglia (-€ 124,9 milioni), Sicilia (-€ 173,3 milioni), Lazio (-€ 202,2 milioni), Campania (-€ 222,9 milioni).

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