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“Carpaccio, dipinti e disegni”: in mostra a Venezia dal 18 marzo 2023 (VIDEO)

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Si è conclusa il 12 febbraio negli Stati Uniti, con un lusinghiero successo di critica e di pubblico, la retrospettiva su Vittore Carpaccio allestita dalla National Gallery of Art di Washington in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia. Mostra che dal 18 marzo al 18 giugno 2023 si potrà ammirare anche in Italia nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale

[ National Gallery of Art di Washington, D.C. – © AgnosticPreachersKid (Wikimedia Commons – CC BY-SA 3.0) ]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – «La National Gallery of Art di Washington ha avuto l’opportunità di collaborare, ancora una volta, con la Fondazione Musei Civici di Venezia, per presentare al pubblico americano – dal 20 novembre 2022 e fino allo scorso 12 febbraio – la mostra “Vittore Carpaccio: Master Storyteller of Renaissance Venice”, la prima retrospettiva dedicata all’artista veneto allestita fuori dall’Italia. Vittore Carpaccio è un protagonista meno noto del Rinascimento veneziano ma non per questo di minore “appeal” – chiosa Kaywin Feldman, direttore della National Gallery of Art ed aggiunge – i nostri visitatori sono stati deliziati dai dipinti vivaci e dinamici di Carpaccio che hanno descritto, fra l’altro, la vita a Venezia nel XV e XVI secolo.

[ “Vittore Carpaccio: Master Storyteller of Renaissance Venice” exhibition (trailer)
– © courtesy of the National Gallery of Art di Washington, D.C. ]
Attraverso la sua magistrale narrazione, Carpaccio ha illustrato l’impero marittimo veneziano durante un periodo affascinante in cui era un crocevia culturale tra Occidente e Oriente. Siamo grati ai numerosi musei, chiese e collezionisti che hanno generosamente prestato le loro opere da condividere con il pubblico americano in questa mostra storica. Desidero ricordare che alcuni dipinti sono stati appositamente restaurati per la mostra “Vittore Carpaccio: Master Storyteller of Renaissance Venice”. Due delle tele più famose di Carpaccio della Scuola degli Schiavoni sono state restaurate con il sostegno di “Save Venice Inc.”, l’organizzazione non profit statunitense dedicata alla conservazione del patrimonio culturale della città: “Sant’Agostino nel suo studio” (c. 1502) e “San Giorgio e il drago” (c. 1504-1507).

[ “Vittore Carpaccio: Master Storyteller of Renaissance Venice” installation views
– © courtesy of the National Gallery of Art di Washington, D.C. ]
Il certosino lavoro di Joanna Dunn, conservatrice del nostro museo, sull’opera “La Vergine che legge” (c. 1505), ha rivelato un Gesù Bambino precedentemente nascosto sotto un altro affresco che cercava di mascherare il punto dove il dipinto era stato tagliato secoli fa. Questi quadri mirabilmente restaurati sono tra le numerose opere mai esposte prima al di fuori dell’Italia, tra cui l’intero ciclo narrativo di sei dipinti “Vita della Vergine” (c. 1502-1508) realizzato per la Scuola di Santa Maria degli Albanesi. La mostra include anche la riunificazione di “Fishing and Fowling on the Lagoon” (c. 1492/1494) del J. Paul Getty Museum di Los Angeles con “Two Women on a Balcony” (c. 1492/1494) del Museo Correr di Venezia, due dipinti che probabilmente adornavano una porta a soffietto».

[ Doge’s Palace (on the right), Library of Saint Mark (on the left) and the Columns of Saint Mark and Saint Theodore in Venice – © photo Anton Aleksenko / Adobe Stock ]
La retrospettiva dedicata a Vittore Carpaccio – reduce da un meritato successo di critica e di pubblico a Washington – arriva ora nel capoluogo lagunare. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, hanno annunciato alcune settimane fa, quello che si prefigura come il più atteso evento espositivo veneziano della stagione primaverile: la grande mostra “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni” che, dal 18 marzo al 18 giugno, si potrà ammirare nell’Appartamento del Doge in Palazzo Ducale a Venezia.
La grande retrospettiva si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington. La curatela del progetto è stata affidata Peter Humfrey, riconosciuto specialista del pittore e del suo contesto, con Andrea Bellieni, curatore della Fondazione Musei Civici di Venezia, e Gretchen Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla National Gallery of Art di Washington.

[ “Lion of Saint Mark” (c. 1516) by Vittore Carpaccio – © courtesy of the MUVE / Doge’s Palace in Venice ]
«La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 c. – 1525/26 c.) celebra – ha sottolineato la presidente Gribaudi – la grandezza e lo splendore di Venezia al volgere del XV secolo, quando la città lagunare dominava un vasto impero marittimo e fioriva come centro di commerci internazionali e di cultura. I dipinti narrativi dell’artista – specie i famosi cicli realizzati per varie confraternite religiose – trasportano le storie sacre nella vita vera, collocandole in scenari fantastici, benché arricchiti con infiniti dettagli e riferimenti contemporanei. Ispirato dall’ambiente e dalla società della sua straordinaria città, Carpaccio unisce l’attenta osservazione della scena urbana con il suo particolare trasporto per il poetico e il fantastico».

[ “Saint Augustine in His Study” (c.1502) by Vittore Carpaccio
– © courtesy of the Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone, Venice / photo Matteo De Fina ]
«Le sue opere, forse più di quelle di altri artisti veneziani del Rinascimento, rappresentano l’essenza della “venezianità”, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, in quel momento all’apogeo economico e culturale. Venezia, anche con questa mostra, celebra la sua storia, la sua tradizione, e un suo illustre pittore che con la sua arte ha raccontato la città, la sua bellezza riuscendo a tramandare fino a noi immagini di vita quotidiana di un passato che torna, così, a vivere» ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro.

[ “A Young Knight” (c. 1510) by Vittore Carpaccio – © Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid / “Virgin Reading” (c. 1510) by Vittore Carpaccio – © National Gallery of Art, Washington / Samuel H. Kress Collection ]
Prestiti concessi generosamente da musei, chiese, istituti e collezioni private, d’Europa e degli Stati Uniti, consentono di riportare a Venezia opere da secoli lontane dalla laguna; talune inviate dallo stesso artista negli antichi territori un tempo legati alla Serenissima come l’Istria e la Dalmazia e mai finora tornate. Esse sono essenziali per poter ora proporre nelle sale dell’Appartamento del Doge di palazzo Ducale un itinerario che documenta nella maniera più oggettiva e completa l’evoluzione dell’arte di Vittore Carpaccio. Quarantacinque dipinti di tema religioso, profano o di genere – tra essi alcuni di grandi dimensioni – evidenziano le grandi doti immaginative, narrative, descrittive, oltre alla sapiente tecnica pittorica dell’artista. Unitamente, un folto nucleo di disegni dimostra la sua speciale capacità di “studiare” in maniera minuziosa e dettagliata la realtà, rivelando i suoi peculiari interessi per la natura, per la prospettiva, per i costumi del suo tempo, per gli effetti della luce.

[ “The Flight into Egypt” (c. 1516/ 1518) by Vittore Carpaccio – © National Gallery of Art, Washington /Andrew W. Mellon Collection ]
Da notare che la precedente monografica dedicata al maestro veneziano risale al lontano 1963. «Con questa magnifica mostra, che giunge a conclusione di scoperte e nuove attribuzioni, nonché di restauri straordinariamente rivelatori, si è oggi in grado di proporre al pubblico e agli studiosi un’aggiornata rilettura storico-critica della pittura di Carpaccio e della sua evoluzione, dagli inizi e fino alle opere tarde, solitamente sminuite dalla critica» ha affermato Andrea Bellieni, responsabile del Museo Correr di Venezia.
«Con tali essenziali obiettivi, dalla collaudata collaborazione di Fondazione Musei Civici di Venezia e della National Gallery of Art di Washington, con la curatela scientifica di Peter Humfrey è nato il progetto della mostra nelle due sedi di Washington e Venezia, fondata su una selezione mirata delle più rappresentative opere dell’artista. L’intento è tracciare, in termini sia tematici che cronologici, il rigoroso sviluppo della pittura di Carpaccio da una prospettiva aggiornata. In questo la mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi del pittore, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni “di studio” del primo Rinascimento» ha puntualizzato Chiara Squarcina, dirigente dell’area attività museali della Fondazione Musei Civici di Venezia.

[ “Fishing and Fowling on the Lagoon” (c. 1492/1494) by Vittore Carpaccio – © The J. Paul Getty Museum, Los Angeles “Two Women on a Balcony” (c. 1492/1494) by Vittore Carpaccio – © MUVE – Museo Correr, Venice ]
La mostra offre anche l’occasione, davvero unica, per ammirare finalmente riunite, le due parti di una scena già compiuta ed unitaria, separate in circostanze sconosciute verso la fine del Settecento: le “Due dame” del Museo Correr, possedute a Venezia da Teodoro Correr, si ricongiungono con la “Caccia in laguna”, già presente a Roma nella collezione dello zio cardinale di Napoleone e oggi di proprietà del J. Paul Getty Museum di Los Angeles; si riforma così la conturbante scena con le due elegantissime nobildonne veneziane in annoiata attesa del ritorno dei mariti dalla caccia in laguna con archi e ‘ballotte’; una “storia” psicologica raccontata da Carpaccio con sottile sensibilità e sublime fascino immaginativo (il grande storico inglese John Ruskin alla fine del secolo XIX ne fu letteralmente soggiogato), dipinta su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.
La mostra “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”, allestita nell’Appartamento del Doge in Palazzo Ducale a Venezia, sarà aperta al pubblico dal 18 marzo al 18 giugno 2023. Il sito web dell’esposizione è: https://palazzoducale.visitmuve.it/

[ “Birth of the Virgin” (c. 1502/1503) by Vittore Carpaccio – © Accademia Carrara in Bergamo / “Saint George and the Dragon” (c. 1516) by Vittore Carpaccio – © Abbazia di S. Giorgio Maggiore, Benedicti Claustra onlus in Venice ]
Si consiglia di visitare non solo la mostra ma anche il palazzo che la ospita. Capolavoro dell’arte gotica, il Palazzo Ducale di Venezia si struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni all’assetto tre-quattrocentesco dell’insieme, ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni manieristici. Esso è formato da tre grandi corpi di fabbrica che hanno inglobato e unificato precedenti costruzioni: l’ala verso il Bacino di San Marco (che contiene la Sala del Maggior Consiglio) e che è la più antica, ricostruita a partire dal 1340; l’ala verso la Piazza (già Palazzo di Giustizia) con la Sala dello Scrutinio, la cui realizzazione nelle forme attuali inizia a partire dal 1424; sul lato opposto, l’ala rinascimentale, con la residenza del doge e molti uffici del governo, ricostruita tra il 1483 e il 1565. L’ingresso per il pubblico di Palazzo Ducale è la Porta del Frumento (così chiamata perché vi si trovava accanto all’“Ufficio delle Biade”), che si apre sotto il porticato della facciata trecentesca prospiciente il Bacino San Marco.

[ Doge’s Palace and St Mark’s Basilica in Venice – © photo Blickfang / Adobe Stock ]
Infine, per il visitatore appassionato d’arte la mostra non potrà che proseguire fuori da Palazzo Ducale, in un itinerario cittadino che, sulle orme dei grandi viaggiatori, scrittori ed esteti di fine Ottocento – coloro che letteralmente riscoprirono la grandezza e il fascino di Carpaccio – porta ai due capolavori del pittore, completi e intatti nelle sedi d’origine o di elezione: il ciclo di sant’Orsola presso le Gallerie dell’Accademia e il ciclo di San Giorgio degli Schiavoni nella omonima Scuola.

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