NordEst

La storia di un uomo invisibile

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Questa sera mi è successa una cosa inaspettata. Uscita dalla mensa universitaria di Viale Ungheria ad Udine con due miei amici, mi sono imbattuta in una piccola figura esile, seduta per terra , un berretto appoggiato davanti alle sue gambe ed una pagnotta divorata avidamente tra le sue mani. Ci siamo avvicinati con cautela e questo signore ha iniziato a gesticolare ed a dirci "Buongiorno".

Di primo acchito la reazione è stata paura misto compassione, ma immediatamente ci siamo prodigati per poter cercare di capire la provenienza di questo Uomo. Non è stato facile, ma dopo aver capito che l'unica lingua accessibile sia da noi che da lui era il tedesco, i miei due amici hanno iniziato a chiedergli la provenienza e la sua attuale residenza..ovviamente era un barbone, un cosiddetto "senzatetto".

Nessuno di noi si è mai trovato in una situazione simile, ma evidentemente quest'Uomo aveva molto freddo (era vestito dopotutto solo con una camicia, un gilet, ed un paio di jeans). Ci siamo recati immediatamente in Casa dello Studente per recuperare una bevanda calda e una merendina che potesse aiutarlo un attimo nell'assorbire l'alcool che aveva sicuramente ingerito.

Al ritorno, nel suo berretto c'erano due banane, una mela ed alcuni spiccioli. A noi si è avvicinata una ragazza preoccupata, ed assieme abbiamo cercato di trovare una soluzione. L'Uomo nel frattempo continuava a ripetere "schlafen","an weg auf die strasse"..avevamo capito benissimo tutto quello che voleva dirci ma essenzialmente il problema era: che fare? Chi contattare? Come aiutare questo Uomo a sopravvivere durante la notte?(penso che adesso siano più o meno siano 3-4 C°)
Come volontari della CRI abbiamo chiamato subito un'altra volontaria di Udine. Con rammarico ci ha consigliato di chiamare la polizia:-"ad Udine non ci sono luoghi possono accogliere queste persone"-ha detto; noi ci siamo guardati…non è possibile.

Mi fermo per pensare. Vedo volti che si muovono accanto a noi. Con scherno e disprezzo osservano l'Uomo; egli è invisibile, appartiene ad una altro mondo. Calpestano lui e la sua dignità. Non si preoccupano nemmeno di chiedere "cos'è successo?posso fare qualcosa?". L'Uomo con gli abiti scuri è seduto ancora per terra, sul marmo bianco. Passa uno studente; "Buongiorno"-l'Uomo dice, e lui nella sua perfezione, sguardo fiero dritto e focalizzato in punto indefinito, ricambia il saluto con parole vacue.
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Cerchiamo di decidere se chiamare o no la polizia, l'Uomo al sentire questo vocabolo si spaventa. Pensiamo all'ospizio gestito dai preti, ne avevamo sentito parlare in passato; mi rivolgo ad un uomo residente ad Udine per chiedergli informazioni: "I preti di sicuro non se lo vengono a prendere", mi ha risposto. Allora prendiamo la decisione di chiamare la polizia; la mia amica fa la telefonata mentre noi tre accompagniamo l'Uomo in aula studio per permettergli di riscaldarsi un po'. Non riesco a leggere bene gli sguardi degli studenti che sono seduti; non capisco se sono spaventati-sorpresi-divertiti-schifati.

Arriva la polizia; sono due agenti davvero gentili. Parlano con l'Uomo in tedesco e lo convincono a seguirli. C'informiamo sui luoghi che hanno queste Persone per potersi riparare la notte, e chiediamo informazioni riguardo all'ospizio gestito dai preti:"I senzatetto, la notte dormono in stazione o nei corridoi dei sotterranei dell'ospedale, lì c'è caldo. Per accedere all'ospizio è necessario avere un certificato fornito dal Comune".

In inverno al telegiornale si sentono spesso storie lontane di donne e uomini che si spengono sotto un ponte avvolti solo da cartone.
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici, considerate se questo è un uomo. È un Uomo, è invisibile.

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