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Itas Mutua, incostituzionale ingresso Provincia di Trento. Fugatti: “Scelta puntava a sostenere sistema economico”

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Il presidente Fugatti: “Rispettiamo la sentenza, ma ribadiamo le ragioni della nostra scelta che puntava a sostenere il sistema economico e sociale trentino nel suo complesso”

NordEst – La norma con la quale la Giunta provinciale di Trento intendeva entrare in Itas Mutua come socio sovventore con 2,8 milioni di Euro è stata respinta dalla Corte Costituzionale. La legge provinciale del Trentino era stata impugnata dal Governo nazionale nel luglio scorso. Roma nel ricorso sosteneva che il provvedimento non è consentito dalle norme sulle imprese cooperative ed è incompatibile con le competenze provinciali.  Si tratta di un articolo della manovra straordinaria anticrisi approvata lo scorso maggio.

Il commento della Provincia

“Rispettiamo la decisione della Corte costituzionale e la sentenza sul piano del diritto. Per quanto riguarda la scelta della Provincia autonoma di entrare all’interno di Itas, ribadiamo le ragioni per cui è stata presa la decisione: ovvero quelle di sostenere un pilastro del sistema economico e sociale del Trentino e, in questo modo, di perseguire uno degli obiettivi istituzionali di un ente pubblico, ovvero di garantire futuro e crescita diffusa ai suoi cittadini e al territorio” sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti rispetto alla sentenza della Corte costituzionale che ritiene non costituzionale l’ingresso della Provincia autonoma nel capitale di Itas. Alla norma, in ogni caso, non era seguito alcun esborso, quindi le risorse saranno dirottate altrove.

“Riteniamo che un ingresso in una società come Itas che, per la sua natura societaria e per la sua mission, rappresenta da oltre 200 anni un elemento di riferimento e di crescita della nostra comunità, avrebbe conseguito l’obiettivo di rendere il sistema economico trentino più forte e di mantenere e distribuire sul territorio benessere e sviluppo. L’intento dell’ingresso in Itas non era finalizzato né a distorcere la concorrenza, né a trarre profitti ma puntava a rafforzare il tessuto socio-economico, stante appunto il radicamento storico di Itas sul territorio, rafforzando il patrimonio e così indirettamente potenziare la società a beneficio di migliaia di cittadini” conclude il presidente Fugatti.

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