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Concessione A22, rinnovo più vicino. Ministro Giovannini: “104 miliardi per la nuova mobilità”

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L’amministratore delegato di Autobrennero Cattoni annuncia la proposta di rinnovo dopo 8 anni di proroga. Il ministro Giovannini da Roma: “Fate sistema”

NordEst – Riuniti tra le Dolomiti i vertici delle autostrade sotto il cappello di Aiscat e della sorella europea Asecap. E tra i concessionari non poteva mancare A22, con l’amministratore delegato DIego Cattoni che annuncia: dopo una proroga di 8 anni, la proposta per il rinnovo allo Stato è dietro l’angolo dopo il via libera al partenariato pubblico privato nell’ultimo decreto Infrastrutture: “Manca il visto di assemblea e Cda, poi sarà valutato l’interesse pubblico. Se il parere sarà positivo, avremo diritto di prelazione”.

A seguire i lavori da Roma anche il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, che ha ricordato le scadenze del Pnrr: “Il sistema autostradale deve trovare dei sistemi di cooperazione. Il nostro Ministero – ha aggiunto – ha avviato un dialogo con le concessionarie per evitare interferenze sui prossimi lavori, come è capitato in passato”.

La svolta nel mondo della mobilità

Sono in arrivo 104 miliardi di euro per trasformare nei prossimi dieci anni il sistema della mobilità in Italia. Lo ha reso noto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovanni partecipando in video-collegamento a “Nuovi modelli di mobilità in Europa.

Giovannini ha specificato che la rivoluzione della mobilità si muoverà su due binari, quello della pianificazione e quello finanziario. Dal Pnrr arriveranno 61 miliardi fino al 2026, ma grazie alla legge di bilancio e ad altri fondi stanziati si arriverà a 104 miliardi in 10 anni. “Il primo obiettivo – ha detto il ministro – è quello della sicurezza, con interventi su rete stradale, ponti e viadotti”. Sarà inoltre varato un vademecum per la progettazione delle strade, simile a quello ferroviario:

“I cambiamenti non riguardano solo i finanziamenti e il “cosa”, ma anche il “come”, ha aggiunto Giovannini. “I concessionari sono chiamati a trasformazioni forti e ad una revisione dei piani economico-finanziari: il covid – ha detto ancora – ha colpito i bilanci di tutti i soggetti del trasporto, dalle autostrade alle aziende”.

Sul fronte della transizione ecologica dell’automotive, ha poi concluso il ministro, ci sono tante sfide che possono portare ad un periodo di incertezza. “Non possiamo dotare le strade di tutte le possibili alternative di combustili ecologici”, ha concluso.


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