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In Val di Fiemme parte la prima ‘Comunità energetica cooperativa’ del Trentino (VIDEO)

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Nei giorni scorsi anche il gruppo Acsm di Primiero, annunciava l’avvio di un progetto simile di stampo europeo. Ma ad oggi, la prima ad aver assunto la forma cooperativa in provincia, è la “Comunità Energetica Fiemme”, grazie anche alla lungimiranza degli amministratori locali e di una attivissima cassa rurale di Fiemme con molti altri soggetti: nove imprese per un progetto territoriale

La presentazione del progetto sostenuto dalla Cooperazione trentina

 

Cavalese (Trento) – Un’opportunità, quella di utilizzare questa forma di impresa, che offre importanti valori aggiunti tra cui, in primis, la partecipazione democratica alla produzione e al consumo di energia. Il territorio della Val di Fiemme si presta bene ad ospitare questo tipo di iniziativa, grazie alla partecipazione di soci fondatori che appartengono al mondo cooperativo e non solo: FiemmePer Fondazione ETSCassa Rurale Val di FiemmeFamiglia Cooperativa di CavaleseCooperativa Terre AltreBioEnergia FiemmeEurostandardElabora srlS.e.d.a. s.a.s.Magnifica Essenza SB.

Nove imprese per un progetto territoriale

L’iniziativa punta ad una base sociale estesa per un nuovo protagonismo della comunità, come spiega la neo presidente  Valentina Vanzo, nel corso della conferenza stampa di oggi tenutasi presso la Federazione Trentina della Cooperazione: “Il primo passo sarà quello di presentarsi nella valle per far conoscere le opportunità di questa nuova CER. L’obiettivo è quello di valorizzare la comunità, coinvolgendo più persone possibile, partendo da un forte interesse comune e condiviso quale è l’energia”.

La Comunità Energetica è il risultato di un progetto partecipato – sottolinea il Segretario di FiemmePer Andrea Ciresa – nato su stimolo delle imprese all’interno del nostro tavolo di lavoro sul tema energia coordinato da BioEnergia Fiemme. Ci ha fatto molto piacere – continua Ciresa- che la Federazione abbia supportato questo processo in maniera sussidiaria così da sostenere e rafforzare  l’autonomia delle cooperative che nascono su spinta ed iniziativa di territori come il nostro”.

Tra i presenti alla presentazione del progetto, anche Marco Misconel, presidente di Cassa Rurale Val di Fiemme e Andrea Ventura, Amministratore Delegato di BioEnergia Fiemme, entrambi soddisfatti di questo inizio ma anche attenti a sottolineare quanto sia importante, da oggi, dare forza e continuità ai progetti. Un futuro messo in mano ad un consiglio di amministrazione composto da under 40 che vede, oltre alla presidente Valentina Vanzo, anche il vicepresidente Carlo Cristellon e il consigliere Matteo Varesco.

Progetto sostenuto dalla Cooperazione

L’iniziativa di Fiemme apre la strada ad un importante progetto sostenuto dalla Cooperazione Trentina, “Energia InCooperazione”, realizzato in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e i Consorzi Bim del territorio per favorire una presenza diffusa di comunità energetiche in forma cooperativa in Trentino.

Il nostro impegno ha radici lontane – spiega il presidente della Federazione Roberto Simoni – che partono dalla nascita dei consorzi elettrici ed arrivano fino ad oggi con molti progetti in tema di sostenibilità energetica. Vogliamo, in accordo con la Provincia, puntare all’autosufficienza energetica dei singoli territori, ma anche farli tornare protagonisti. Il protagonismo dei singoli individui, delle associazioni e degli enti del terzo settore, delle piccole e medie imprese, delle amministrazioni locali, può infatti rappresentare il valore aggiunto nella creazione di progettualità virtuose e dalla grande valenza sociale oltre che economica, capaci di traghettare le comunità verso nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia, in un processo di transizione ecologica che le veda protagoniste”.

Per questi motivi anche la provincia di Trento, tramite un accordo di collaborazione firmato l’estate scorsa con la Cooperazione Trentina, ha individuato nella CER cooperativa la forma giuridica più adatta per gestire una comunità energetica sul nostro territorio: “Superato lo spontaneismo generoso del nostro territorio, – spiega Roberto Andreatta, dirigente generale del dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione – appare evidente che per realizzare una CER sia necessario avere soggetti strutturati, in grado anche di fare investimenti e di intercettare finanziamenti. Per questo troviamo che la forma cooperativa sia il veicolo giuridico più adeguato. Nel 2050 – continua il dirigente – è previsto che il 50% dell’energia dovrà venire dal solare. In Trentino consumiamo 3500Gwh/anno con 600 solo nel domestico e gli interventi di investimento, finora oltre i 60 milioni, sono solo l’inizio di un percorso che dovrà durare a lungo”.

Energia di comunità


Energia pulita, conveniente e a chilometro zero. Ecco la formula della CER, un modo per coniugare sostenibilità di lungo periodo, economicità e protagonismo dei territori, con benefici per tutti gli attori coinvolti. Un progetto di partecipazione collettiva, che vuole riportare le fonti energetiche a pochi passi da casa. Con una particolarità, ovvero la forma cooperativa con i suoi vantaggi: il mutualismo tra i soci, il modello di partecipazione alla governance, la decisione condivisa sulla destinazione degli utili o nella scelta degli obiettivi da raggiungere sono alcuni tra gli aspetti che rendono questa ragione sociale la più adatta per questo tipo di comunità.

Cos’è una CER

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono realtà che aggregano cittadini, enti locali e imprese con l’obiettivo di produrre e autoconsumare energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili (prevalentemente fotovoltaico, eolico e biomasse).

Chi può aderire?

Vi possono partecipare cittadini, piccole e medie imprese, enti, amministrazioni locali, che condividono impianti per produrre, scambiarsi e consumare energia rinnovabile, decidendo insieme a chi o a cosa destinare l’energia in eccesso, e beneficiando anche dell’incentivo economico che lo Stato, attraverso il gestore dei servizi energetici, riconosce alla comunità per l’energia prodotta.

Quali sono i vantaggi?

Sono molti i vantaggi legati alla nascita di una CER, una vera e propria occasione di creare valore per la comunità. Sono evidenti i vantaggi ambientali perché, con un impianto di produzione di energia rinnovabile, si riducono le emissioni di CO2 sfruttando l’energia prodotta da fonti rinnovabili e a km zero. Ci sono vantaggi sociali perché l’autoproduzione di energia crea energia per sè e per il proprio territorio, condividendola tra gli stessi abitanti della comunità energetica, promuovendo la coesione territoriale e la nascita di nuove iniziative. Inoltre, sono sempre da considerare i vantaggi economici poiché le CER garantiscono una maggiore autosufficienza energetica: maggiore è l’energia autoconsumata e più alto è il risparmio in bolletta, grazie anche agli incentivi generati dagli scambi.

 

Per saperne di più sulle CER è possibile visitare il sito:  energia.incooperazione.it, mentre sui progetti di sviluppo della Val di Fiemme è disponibile il sito della Fondazione: www.fiemmeper.it

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