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Governo, Boccia: “Oggi non ci sono condizioni per aprire piste”. Kompatscher: “Aprire impianti solo per residenti”

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Il ministro per gli Affari regionali: ‘Molti Italiani non ci saranno a Natale’. ‘Contagio diffuso, rispettare le regole’. Le Regioni: ‘Uno stop allo sci è un danno irreversibile’. Covid Veneto, Zaia: “Più ricoveri di marzo, domani nuova ordinanza”. Sileri: “Covid non rispetta Natale, no passi affrettati”

Il ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia in Trentino nei mesi scorsi

NordEst (Adnkronos) – “Le Regioni oggi hanno consegnato delle linee guida sulle quali ci confronteremo quando ci saranno le condizioni per riaprire, oggi non ci sono.

Valuteremo nel prossimo Dpcm se ci saranno le condizioni e per fare cosa”: lo ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a La Vita in diretta su RaiUno, rispondendo alla domanda se potranno riaprire gli impianti sciistici.

Spostamenti da una Regione all’altra a Natale? “Di certo io sono fermamente contrario a spostamenti come quelli che ci sono stati nell’estate”. Lo mette in chiaro il ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, su Rai1, rispondendo alle domande sulle prossime festività natalizie e sulle misure legate all’emergenza covid.

“Discutere di cenoni e feste con 600-700 morti al giorno lo trovo davvero fuori luogo. Mai come in questo momento sentiamo il dovere di evitare una terza ondata, che non significa chiudersi in casa ma consentire agli operatori sanitari di fare al meglio il loro lavoro”.

Sci, Kompatscher: “Valutare soluzioni intermedie”

Per quanto riguarda lo sci il governatore altoatesino Arno Kompatscher ipotizza ai microfoni di Sky Tg24 delle “soluzioni intermedie, come aprire gli impianti per i residenti e solo dopo gli alberghi”.

“Oggi – afferma – è stato approvato il documento tecnico per quanto riguarda la sicurezza sulle piste da sci, adesso abbiamo chiesto un confronto col governo perché le notizie sull’orientamento del Governo verso uno spostamento sine die” della riapertura delle piste da sci “ovviamente preoccupano tutto il settore.

Bisogna dare una prospettiva a quello che per noi è una base fondamentale dell’economia territoriale”, ribadisce Kompatscher chiedendo un confronto.

Un appello accorato quello delle regioni del Nord. Per il Trentino l’ha firmato l’assessore Failoni, per la Provincia di Bolzano Alfreider. Chiedono al governo Conte di ripensarci. Perché se i tornelli degli impianti da sci restassero sbarrati durante le festività natalizie si metterebbe in crisi un intero sistema con tutto un indotto di hotel, rifugi, noleggi, scuole di sci. In una stagione già orfana dei turisti stranieri.

Se gli impianti aprissero dopo l’Epifania i danni per l’economia trentina, calcola Failoni, sarebbero pari ad un miliardo di euro.

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