Primo Piano NordEst

Imprese, si torna ad investire nell’area di porto Marghera

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Annunciata la rimessa in funzione dell’altoforno della Pilkington

Venezia – L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan era presente oggi all’annuncio del progetto di ripartenza dell’altoforno della Pilkington Italia a Porto Marghera, spento nel novembre del 2012 e dedicato alla produzione di vetri per l’edilizia, da parte di presidente e amministratore delegato Graziano Marcovecchio. “Le unità di crisi della Regione – commenta l’assessore veneto – hanno da sempre seguito le vicende alterne della Pilkington che ha avuto il suo momento più drammatico nella chiusura del forno industriale il 7 novembre 2012 e che rischiava di rappresentare la chiusura definitiva della storia di Pilkington a Porto Marghera”.

“La Regione del Veneto – sottolinea Donazzan – ha sempre creduto, al contrario, che ci potesse essere un futuro industriale dovuto alla peculiarità dello stabilimento e dei lavoratori, anche se la crisi del settore dell’edilizia a livello mondiale – esportando la Pilkington quasi la totalità della sua produzione – aveva compromesso le prospettive future. Un diverso approccio, a partire dal cambio dell’amministrazione comunale, che ha dato messaggi inequivocabili sul futuro produttivo di Porto Marghera, e la costante presenza della Regione nell’accompagnare l’azienda attraverso gli accordi con i sindacati e nelle relazioni con il Ministero dello sviluppo economico hanno fatto convinti gli investitori nipponici a prescegliere Porto Marghera rispetto ad altre opzioni in Europa e nel mondo”.

“Un plauso sentito – conclude l’assessore – va al sindacato e alla RSU che mai hanno smesso di credere e di lavorare per la riapertura del forno industriale e quindi della produzione. Si terrà giovedì prossimo un importante incontro presso il MISE dove la Regione del Veneto confermerà la destinazione di risorse per le politiche attive che riguarderanno i 130 lavoratori che escono così dal contratto di solidarietà e le annunciate 50 nuove assunzioni dirette. Dopo anni di chiusure e di miserie, posso gioire di una tanto attesa buona notizia a Porto Marghera, che dovremmo tornare a ribadire con forza essere la più importante zona industriale d’Europa”.

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