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Imprenditori dello sport in Trentino: risalita difficile dopo la pandemia

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La categoria delle imprese e dei professionisti del settore sportivo, aderente a Confcommercio Trentino, a confronto tra criticità e nuove opportunità 

Trento – Anche in Trentino, la provincia più “sportiva” d’Italia, gli effetti della pandemia si sono fatti pesantemente sentire sul comparto delle imprese e dei professionisti sportivi, tra chiusure forzate e nuove abitudini. Mentre il settore cerca, a fatica, di riprendersi, la tendenza segna una sostanziale voglia di movimento e attività fisica che consente di guardare ai prossimi mesi con ottimismo, soprattutto quando diventeranno operativi gli strumenti a sostegno delle imprese in discussione in queste settimane sia a livello nazionale che provinciale.  

Si è tenuto presso la Sala Conferenze di Confcommercio Trentino il focus specialistico riguardante il comparto dell’imprenditoria sportiva sul tema: “Aspetti giuridico-fiscali per le Imprese ed i Professionisti del Settore Sportivo”. Al centro dell’incontro, i confini tra attività profit e non-profit in un settore in forte evoluzione che il legislatore cerca di regolare in modo chiaro. Per Confcommercio Trentino era presente il vice Presidente Mario Oss, anche in rappresentanza dell’associazione attività di Servizio del Trentino, il quale, portando i saluti del Presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort, impegnato in concomitanti impegni istituzionali, ha aperto la giornata di approfondimento rivolta alle imprese ed i professionisti dello sport aderenti.

All’incontro è intervenuto, altresì, l’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni e, in video collegamento da Roma, il presidente della Confederazione dello Sport di Confcommercio avv. Luca Stevanato. In qualità di relatori si sono avvicendati il prof. Marcello Condini che ha illustrato un’analisi settoriale delle imprese sportive. L’avvocato Gianpiero Orsino ha affrontato la tematica riguardante i confini ed i limiti giuridici e di fatto dell’attività sportiva svolta in ambito associazionismo e imprenditoriale. Tra i relatori anche Servizimprese, la società di servizi del gruppo Confcommercio: l’avvocato Alberto Frizzera ha illustrato le varie forme di lavoro previste, dal lavoratore dipendente al lavoratore occasionale, fino al libero professionista, mentre il dottor Mauro Longo, infine, ha esaminato le diverse forme societarie e professionali, dalla Srl sportiva al Personal Trainer.

Numerosa la partecipazione degli Imprenditori e dei professionisti che hanno attivamente partecipato all’evento formativo che si propone quale primo incontro di una serie di approfondimenti che riguardano il comparto Sportivo Imprenditoriale e professionale nella Provincia di Trento.

L’assessore Failoni ha evidenziato la grande importanza delle attività imprenditoriali all’interno del mondo dello sport trentino, annunciando interventi a sostegno di una delle realtà che maggiormente ha subito le conseguenze delle prolungate chiusure dovute alla pandemia. Failoni ha anche plaudito al coraggio ed alla lungimiranza per aver costituito un coordinamento di riferimento per le imprese del settore. Il presidente Stevanato ha ricordato che per anni vi è stato un approccio riduttivo verso un fenomeno sociale ed economico che, al contrario, merita grande considerazione: quello delle imprese e dei professionisti dello sport è un settore importante, che necessita di competenze e assistenza, in particolare per l’accesso al credito ed alle certificazioni. L’avv. Orsino ha tracciato una linea giuridica di demarcazione tra le imprese sportive e le associazioni anche alla luce della riforma dello sport che andrà a riordinare adempimenti e ambito di operatività delle Associazioni Sportive e, di conseguenza, traccerà in maniera sempre più precisa i confini con il mondo imprenditoriale.

Le imprese sportive in Trentino

Nel suo intervento Marcello Condini ha tracciato un identikit del settore in Trentino. Nel 2019, ultimo dato disponibile, in Trentino erano 185 le imprese registrate tra organizzazioni sportive e di promozione eventi, gestione di impianti sportivi, palestre e club sportivi. Anche in provincia, come nel resto d’Italia, si è assistito ad una crescita delle società, in linea con la crescita di chi pratica attività sportiva: secondo l’Istat, dal 1995 al 2015, se è rimasto invariato il numero di chi non pratica né sport né attività fisica (circa 4 italiani su 10), è cresciuta la porzione di chi pratica sport in maniera saltuaria o continuativa (3 su 10); 3 italiani su 10 dichiarano di praticare saltuariamente qualche tipo di attività fisica.

La superficie delle attività è nel 47% dei casi inferiore ai 500 metri quadrati, nel 27% tra 500 e 1000 mq, nel 12% tra 1000 e 2000 mq mentre per il 14% è superiore ai 2000 mq. L’anzianità imprenditoriale denota una solidità dei protagonisti del settore: il 62% delle imprese è attivo da più di 10 anni, il 23% da 5 a 10 anni, il 12% tra 2 e 5 anni e solo il 3% è attivo sul mercato da un tempo inferiore ai 2 anni.

Secondo l’IFO, l’International Fitness Observatory, nel 2021 si sono persi 2 miliardi di euro in Italia nel fatturato delle imprese sportive, un settore che vale 2,8 miliardi all’anno: un calo del 70% e una perdita di personale di 200 mila unità per una stima complessiva dei danni al settore di 10 miliardi di euro. Per l’istituto di ricerche ISPO i clienti delle palestre e dei centri sportivi hanno cambiato le proprie abitudini in modo sostanziale, rivolgendosi alle applicazioni per dispositivi mobili che offrono attività online e on-demand.


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