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Consiglio provinciale Bolzano, con 18 sì, 16 no e 1 astensione approvata la nuova Giunta. Sanità ad interim a Kompatscher

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Dopo le tensioni dei giorni scorsi, via libera alla Giunta ridotta. Guarda il video della seduta

Bolzano – Nell’ambito della discussione della proposta di nuova composizione della Giunta, Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) si è chiesto come avrebbe percepito la popolazione il dibattito in corso: avrebbe pensato che la politica si occupava delle esigenze della popolazione o che piuttosto viveva in una bolla? Era andata persa la ragionevolezza e un Consiglio straordinario era stato convocato non per affrontare i problemi della gente, bensì perché due persone non riuscivano piú ad andare d’accordo: il consiglio veniva sfruttato per questo. ma questo poteva interessare a qualcuno fuori dall’aula, a chi non sapeva piú come pagare le bollette, a chi aveva perso il lavoro? Questo non aveva nulla a che fare con un lavoro professionale.

L’affidamento ad interim della sanitá era un segno di debolezza, non veniva nemmeno presentato un progetto, si chiedeva una cambiale in bianco. L’Assesorato alla Sanitá era quello più importante, da esso dipendeva la pandemia, ma non c’era una parola su come si voleva procedere. Era forse vietato criticare il presidnete della provincia, pena defenestrazione? Andava comunque detto che la gestione della pandemia aveva diviso la popolazione, che gli studenti di medicina non tornavano, che i cittadini erano alle prese con bollette di importi eccessivi: su questo non c’era alcun piano, si parlava invece di litigi interni, e nello stesso tempo si celebrava l’Autonomia. Bisognava chiedersi come si voleva portare avanti la provincia.

Se la politica perdeva credibilitá, in futuro ci sarebbe stata grande difficoltá a trovare persone che volevano impegnarsi in questo senso, ma di fatto oggi si faceva un passo in questa direzione, usando il Consiglio per sensibilitá personali, invece che per chiedersi cosa faceva bene alla provincia. Si stavano perdendo competenze e identità, promuovendo uno sviluppo da Maldive in Alto adige. di questo era responsabile in primis il presidente della Provincia. A fronte di questo sviluppo, la STF avrebbe votato contro.

Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha sostenuto che si assisteva a una crisi non solo della SVP, ma anche della democrazia in provincia. La crisi della SVP era evidente, quella che pervadeva la provincia era piú sottile, ma molto più grave. Un giornale svedese aveva definito quella austriaca una democrazia di secondo grado, essendo scarse trasparenza e buona cultura politica, ed essendo invece presenti influenze nascoste di potenti lobbies di interesse. Una democrazia è contraddistinta dalla tolleranza, ma spesso si era vista anche in Consiglio l’intolleranza, l’evitare il dibattito politico decidendo dietro le quinte. Se si applicano gli stessi parametri all’Alto Adige, si puó dire che anche esso è una democrazia di secondo grado. La cultura politica era ora al tappeto, come aveva dimostrato il libro Freunde im Edelweiß, e non si poteva parlare di trasparenza nelle decisioni. Fors ela SVP avrebbe saputro superare le mancanze interne, ma lo stato della democrazia non sarebeb migliorato con un “Kompatscher III”. la crisi della SVPO era il risultato di una crisi democratica, di cui di nuovo erano responsbaili la SVP e i suoi partner di coalizione.

Maria Elisabeth Rieder (Team K) si è rammaricata che mancasse un intervento della maggioranza, e ha rilevato che la mera assegnazione delle competenze ad interim Kompatscher era poco, mancava una dichiarazione di cosa fare con queste competenze e csu che cosa si intendeva con l’ad interim., non si conoscevano le intenzioni del presidente della provincia, e  questo non era responsabile. Ci si trovava in questa situazione perché la SVP non era in grado di risolvere i problemi interni, e di questo si doveva sobbarcare il consiglio provinciale. erano quindi i cittadini a pagarne lo scotto, e di fronte alle difficoltà sociali in atto si trattava di un comportamento irresponsabile. Dov’era la sostenibilità sociale di cui aveva parlato Kompatscher? 15 milioni venivano distribuiti ai contadini, e non si andava incontro a ölavoratori o pensionati, mancavano gli aumenti di stipendio da tempo promessi, le contrattazioni collettive andavano a rilento. Invece che provvedere a misure di alleggerimento della popolazione, la SVp si occupava dei suoi conflitti interni. Un’assunzione ad interim delle competenze sulla sanitá era una responsabilità enorme, a fronte dell’importanza della salute per la popolazione. dopo due anni di pandemia, il settore sanitario aveva raggiunto il fondo, erano stati cancellati letti e prestazioni, ci si avvicinava a una sanitá a due classi, e ci si domandava se Kompatscher avrebbe avuto le competenze e il tempo per affrontare temi come la riduzione dei tempi d#attesa, la ricerca di personale specializzato, la digitalizzazione nel settore sanitario, ambiti nei quali nonostante le premesse di inizio legislatura non c’erano stati progressi. un cantiere funziona solo se il direttore dei lavori è presente coordinando e dirigendo, cosa che non è possibile se si hanno altri compiti. Non si trattava solo di lunghe liste d’attesa, ma anche dell’abbandono di molti collaboratori. Il Team K aveva proposto una buona soluzione, vale a dire l#affidamento delle deleghe a una persona con grande competenza come il cons. Franz Ploner, che era disposto ad assumersi questa grande responsabilità: Kompatscher non aveva nemmeno considerato questa proposta, il che ne dimostrava la debolezza. Se Kompatscher non avrebbe risolto il problema della sanitá, la popolazione non gliel’avrebbe perdonato.

Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtoiirol) ha parlato di 600 giorni di campagna elettorale cui si era di fronte, e ritenuto più opportuna la proposta di Urzí di andare a votare subito, con 180 giorni di campagna. Non bisognava ingannare la cittadinanza, che forse ora si chiedeva se si era pagata per 28 mesi una persona in più. Egli sarebbe stato favorevole all’assegnazione delle competenze a Franz Ploner, essendo una persona competente. La Giunta aveva al suo interno dei problemi che non le permettevano di lavorare serenamente. A fronte di 40.000 famiglie a rischio povertà, e dell’inflazione che colpiva lavoratori e pensionati, era giunto il momento di cambiare: la maggioranza doveva dedicarsi ai propri compiti.

Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha ricordato che nel 2019 il suo gruppo non aveva dato fiducia alla Giunta, a allora peró aveva sempre dimostrato un atteggiamento costruttivo. Preoccupante era la frattura creta nella societá, che si sarebbe potuta evitare con piú attenzione e sensibilità. I politici si distanziano sempre più dalla gente comune, che ha ben altri problemi delle relative sensibilità. In occasione dell’elezione nel 2019, Kompatscher aveva difeso la votazione palese ai sensi della trasparenza e della sinceritá, ma era chiaro che oggi non ci sarebbe stata una votazione sincera: kompatscher avrebbe avuto i 18 voti alla prima votazione, ma non si sarebbe trattato di un voto sincero. Anche se Kompatscher ne sarebbe uscito come “vincitore”, il problema non sarebbe stato risolto: come sarebbe stato gestito il rimanente tempo della legislatura con tutti i cantieri in corso, sapendo che  il voto di oggi non era sincero? Sarebbe stato più opportuno mettere subito tutte le carte in tavola e annunciare il “piano B”, invece che dire “io mi assumo le competenze di Widmann, poi vedremo come procedere”.

Carlo Vettori (Forza Italia Alto Adige Südtirol) ha ricordato il comunicato stampa congiunto della maggioranza di venerdí scorso, che faceva riferimento all’assegnazione delle competenze a un altro assessore interno o a una nomina dall’esterno, ricordando che la maggioranza di solito risponde man mano che sente le accuse dell’opposizione. in quanto al fatto che gli italiani avrebbero calato le braghe, ha chiesto di dare “tempo al tempo”, aspettando dei passaggi obbligati:  oggi si chiedeva una riduzione, successivamente il plenum sarebbe stato chiamato di nuovo per decidere sull’ulteriore assegnazione delle competenze. le accuse che vengono dal PD sono inascoltabile, quando a Bolzano esso ha ceduto le competenze sull’urbanistica alla SVP. In merito alla rappresentanza degli italiani. anche Urzì era un attore consapevole della tragedia del centrodestra locale, per personalismi e guerre fra bande.La scorsa legislatura Questo aveva portato all’elezione di soli due consiglieri, Urzí e Artioli, oggi si era molti di più. Oggi si chiedeva di tirare una linea, sinceramente o col mal di pancia, e ciò che sarebbe avvenuto poi sarebbe stato deciso dalla maggioranza, che avrebbe stabilito i passi da fare. Vettori ha infine ringraziato Widmann, ritenendo che “due anni di Covid non possono essere cancellati da un libro o da intercettazioni, bisogna vedere cosa è stato fatto sul campo, timonando una barca in tempesta insieme al presidente della Giunta e alla Giunta stessa”.

Dai banchi dei consiglieri, Philipp Achammer (SVP) ha sostenuto che nessuno aveva detto di non aver fatto errori. Ogni partito ha avuto i suoi problemi interni, e nessuno si aspetta dalla politica che sia priva di errori, bensì che affronti i suoi incarichi con onestà, superando sensibilità particolari o interessi individuali. vero è che la cosa è andata avanti troppo a lungo, ma si trattava di portare avanti le proprie posizioni senza atti di forza, bensì cercando soluzioni ai conflitti. ora bisognava fare tutti un passo indietro, comprendendo che più importante dell’interesse personale era quello pubblico, per il quale si era chiamati a lavorare: questo era ciò che importava alle persone fuori dall’aula, non certo  la costellazione di governo. C’era ancora tanto da realizzare. Per la maggioranza, la SVP e tanti altri si trattava di una votazione difficile: in rappresentanza della SVP. Ringraziava calorosamente Widmann per i compiti svolti in momenti difficili; ci si sarebbe impegnati anche in una Giunta ridotta per fare ciò che si doveva, tornando al merito e dando risposte alle preoccupazioni della popolazione.

Magdalena Amhof (SVP) ha evidenziato che molti avevano discusso egli eventi accaduti e della loro fiducia nella politica, tali eventi avevano attirato grandi attenzioni anche sui media: questa era stata un’occasione ghiotta per l’opposizione, ma un anno e mezzo dalle elezioni. Anche la seduta straordinaria era usata come palco dall’opposizione, ma la SVP non voleva certo, come era stato detto, 600 giorni di campagna elettorale. Molti avevano parlato della fine della SVP, e invece la vita in provincia era continuata, grazie alle fondamenta costruite proprio dalla SVP con la sua politica degli ultimi anni. Essa era ancora solida e al suo posto, impegnata con diligenza, competenza, consapevolezza di assumersi anche in futuro responsabilità, ben sapendo cosa questo significava. Nelle ultime settimane,m sia la maggioranza che l’opposizione avevano imparato molto. rivolgendosi a Widmann, Amhof ha dteto che egli era un uomo che lottava,m un grande motivatore, che aveva lavorato bene ed arricchito con tante iniziative la provincia: questo non doveva essere dimenticato, per questo lei lo ringraziava per il suo impegno e la sua competenza, contando anche per il futuro nella sua collaborazione nel gruppo della SVP. Oggi si faceva un passo per il ridimensionamento della Giunta, e si intendeva deliberarlo con la forza dei propri voti e la consapevolezza di riconquistare la fiducia.

Dai banchi dei consiglieri, Giuliano Vettorato (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) ha respinto le accuse di Urzì di mancanza di coraggio, ricordando le sue trattative per la Giunta di laives, cui era stata invitata anche Fratelli d’italia, nonché che per il programam di giunta si era lavorato per 90 giorni, al fine di creare un programma mirato per le esigenze del territorio. dopodiché erano state discusse le deleghe: Repetto aveva criticato la perdita dell’edilizia sociale, ma era stata guadagnata la delega su ambiente ed energia, tema chiave dell’europa da due anni a oggi: essa riguarda risanamenti energetici, concesioni idroelettriche e tanto alto, ed è frutto non di un colpo di fortuna ma di lungimiranza. Si tratta inoltre di una delega trasversale. Le competenze alla sanitá sono assegnate ad interim, il che vuol dire che ci saranno ulteriori valutazioni domani. Certe speculazioni non sono giustificate, anche a fronte del fatto che del programma è stato realizzato il 70%, nonostante la pandemia, la guerra alle porte, la crisi energetica: si sta lavorando trasversalmente per dare dei seri sostegni alla popolazione.

Sempre dai banchi dei consiglieri, Thomas Widmann (SVP) ha riferito di mesi difficili non solo per la pandemia ma per la complessitá dello stesso settore della Sanità. esso gli era stato affidato perché aveva già dimostrato già con la mobilitßá di saper affrontare situazioni difficili. i grandi ospedali erano stati rafforzati, anche quelli piccoli erano stati rivitalizzati, erano stati introdotti nuovi standard qualitativi, misure per contrastare la penuria di personale. Dopo tre anni di buon funzionamento, si voleva procedere a un’amputazione, e solo perché tre anni prima aveva dato una valutazione poco lodevole del presidente della Provincia, nonostante si fosse scusato. La Ripartizione Sanità era troppo grande per poter essere gestita marginalmente, non si poteva gestire ad interim: sarebbe stato un danno alla provincia e alla cittadinanza. Si agiva solo per sensibilitá personali, e questo era un errore politico inaccettabile. La SVP si era impegnata ad amministrare alla provincia, e questo impegno veniva meno se si assegnava certe competenze a tecnocrati. poteva capire coloro che nonostante il mal di pancia avrebbero votato per la proposta di giunta.

Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle), condividendo i complimenti a Widmann e ribadendo che tutti i media italiani avevano trascurato lo scandalo delle intercettazioni,  ha replicato in merito ai “mirabolanti” risultati della componente italiana della maggioranza, evidenziando che sarebbe spettao agli assessori dare un indirizzo politico, ma mentre la SVP aveva proposto 49 disegni di legge, Lega e Forza Italia nemmeno uno: si trattava della Giunta italiana degli “zero tituli”. C’era poi stata un’unica mozione da parte della Lega. Un assessore doveva dare un indirizzo politico, non limitarsi al lavoro che farebbero i dirigenti, ma questo mancava completamente. La Lega aveva preso deleghe progressiste di sinistra, su cui poteva essere difficile agire, ma sull’energia si sarebbe ben potuto agire – il suo gruppo aveva fatto tante proposte, inascoltate – e in quanto alla scuola italiana arrivavano continuamente lamentele. Ci voleva una riflessione sulla qualitá del lavoro svolto.

Giuliano Vettorato (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) ha rpelicato che un assesore dà l’indirizzo politico in Giunta, non tramite mozioni, e che lo stesso sottosegretario Fraccaro aveva lodato l’azione della Giunta in merito al  bonus 110%.

Il presidente Arno Kompatscher, riferendosi alle critiche sulla brevità del suo intervento iniziale, ha chiarito che il regolamento interno non prevede un intervento del presidente in quest’ambito, se non una settimana prima, come a inizio legislatura. Di fatto, ci si era accordati per una breve presa di posizione. In quanto al fatto che la politica si occupi di se stessa e non della cittadinanza, andava detto che nonostante sui media si parlasse di piú di questi temi, il calendario della giunta era pieno di appuntamenti che riguardavano interventi per la popolazione a fronte delle varie crisi in corso. Tutti i parametri, compresi quelli del PIL e della piena occupazione, dimostravano gli effetti di questo lavoro, la provincia poteva essere ritenuta un modello. Ora c’erano tante sfide, dalla digitalizzazione all’economia circolare al riscaldamento globale, che avrebbero richiesto grande impegno. Kompatscher ha quindi respinto le critiche di aver ridotto l’Autonomia, evidenziando che anche studiosi avevano sottolineato quanto da lui fatto in questi anni. Si era parlato di sensibilitá personali, ma lui aveva imparato a non essere così sensibile e delicato: il problema non era questo, ma era un problema l’esistenza di opinioni completamente diverse riguardo la gestione della politica. Molto era noto da tempo, altre cose erano emerse solo recentemente: la soluzione trovata era stata condivisa dagli organi di partito, e non per sensibilitá particolari. Quanto detto da Unterholzner sull’annullamento della gara era assolutamente scorretto: l’annullamento della gara era stato corretto, come stabilito anche dal Tribunale.  Oggi si era parlato anche di influssi delle lobbies: per lui era importante l’equidistanza, e per l’indipendenza si pagava un prezzo. Oggi si trattava di assegnare a lui stesso le competenze ad interim, in merito a nuove assegnazioni si sarebbe deciso in un secondo momento. Indipendenza e trasparenza erano per lui la precondizione per prendere le giuste decisioni, e in quanto a rimpasti, ce n’erano stati anche in passato.

Messa in votazione, la proposta di nuova composizione della Giunta è stata approvata con 18 sì, 16 no e 1 astensione.

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