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Il Segretario di Stato Vaticano Parolin torna in vacanza a Primiero

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Fino a mercoledì 11 agosto celebra la santa messa nelle chiese della zona

Il Cardinale Pietro Parolin a Siror a Primiero (Foto di Luciana Bettega)

 

Primiero (Trento) – Il cardinale Pietro Parolin, torna in vacanza a Primiero. E’ arrivato in questi giorni in valle e partirà giovedì mattina, dopo un breve periodo di vacanza.

Il Segretario di Stato Vaticano celebra la santa messa domenica mattina alle ore 10.30 in Arcipretale a Fiera.  Lunedì, martedì e mercoledì sarà come di consueto nella chiesa di Siror alle ore 8.30.

La comunità ha accolto in questi giorni con gioia il ritorno del cardinale che ha già celebrato in questi giorni la santa messa mattutina nella chiesa di Siror, alla presenza delle autorità locali e provinciali.

‘La Francia e la laicité’

(VaticanNews) – Il ruolo dei cattolici in società e in politica, alla luce anche delle nuove leggi approvate Oltralpe come quella sulla bioetica. Poi un eventuale viaggio del Papa a Parigi, la piaga della pedofilia nella Chiesa, la riforma della Curia; infine un riferimento all’imminente processo in Vaticano. È ricca di spunti l’intervista dei giorni scorsi del giornale ‘La Croix’ al segretario di Stato, Pietro Parolin, a colloquio con il quotidiano cattolico francese pochi giorni dopo dal suo viaggio a Strasburgo per i cent’anni della morte della patrona dell’Alsazia sant’Odilia.

Quanto alla Costituzione apostolica sulla riforma della Curia, attualmente allo studio del Consiglio dei Cardinali del quale è membro, Parolin si limita a riferire che il documento che dovrà sostituire la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II è “all’attenzione dei canonisti per adeguare la terminologia al carettere giuridico del documento”. Per i tempi di pubblicazione, “dipende dal Papa”, chiosa, per poi aggiungere: “In un’organizzazione complessa e multisecolare come la Curia romana, il cambiamento può causare alcune difficoltà. Ma c’è una reale volontà di farne uno strumento al servizio del Santo Padre per il bene della Chiesa. D’ora in poi, dobbiamo evitare tutto ciò che può aver oscurato l’immagine dei suoi servizi in passato”.

Nessun viaggio di Francesco in Francia al momento

In riferimento al Papa, il suo più stretto collaboratore afferma che, almeno per il momento, non è previsto un viaggio del Pontefice in Francia, anche se “c’è un progetto”. “Il Papa ha già espresso il suo interesse a Emmanuel Macron. Ma non sono in grado di dare una data. Spero che si possa fare al più presto, perché la Francia merita una visita del Santo Padre”. Sulla stessa scia, il cardinale ricorda i cent’anni delle relazioni diplomatiche tra Francia e Vaticano: relazioni “positive”, dice, “condividiamo preoccupazioni comuni, come l’ecologia, che è diventata un tema centrale dell’attività internazionale della Santa Sede, e la gestione della pandemia”. Rimangono tuttavia “alcune differenze, come la questione del disarmo e del nucleare”.

Il laicismo francese, tema sensibile

Interpellato sulla questione del laicismo francese, mentre proseguono le discussioni dell’Assemblea nazionale (la Camera bassa del Parlamento francese), sul contestato disegno di legge sul “separatismo religioso” che prevede un maggiore controllo da parte dello Stato su organizzazioni religiose e luoghi di culto, Parolin dice che si tratta di “un argomento molto sensibile in Francia”. “Il laicismo francese ha caratteristiche che non si trovano altrove, legate alla vostra storia, e in particolare alla Rivoluzione francese, ma anche alle diverse tappe che hanno portato alla separazione tra Chiesa e Stato, e talvolta a un forte rifiuto della religione. Tutti questi episodi hanno lasciato il segno e hanno contribuito alla marginalizzazione della dimensione religiosa nella vita sociale. Questo non va bene. L’ideale è sempre avere sia un’autonomia della comunità politica dalla Chiesa che una sana collaborazione tra di loro. La Chiesa e lo Stato hanno l’obiettivo comune di contribuire al bene comune”. Il cardinale non si dice invece preoccupato dalle tensioni che precedono ogni campagna elettorale, a volte “necessarie per andare avanti”, ma raccomanda che queste “non si trasformino in conflitti violenti, in attacchi personali che contribuirebbero ad un clima distruttivo”.

Legge sulla bioetica e voce dei cattolici

Non manca nel colloquio con La Croix un riferimento alla legge sulla bioetica appena adottata in Francia, e fortemente criticata dalla popolazione cattolica. “È importante – rimarca il segretario di Stato vaticano – che i cattolici possano far sentire la loro voce, con argomenti basati sulla loro fede, anche in dibattiti così delicati”. Questo anche se la legge è già stata approvata, “perché lo fanno in nome della difesa della dignità e del valore di ogni vita umana”. Attenzione, però, a “rimanere un dibattito di ragione e non scivolare nell’ideologia”.

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