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Per non dimenticare Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita

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Molte le iniziative culturali promosse dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia in collaborazione con enti pubblici e privati per commemorare la figura e le opere di Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita

[ Centro Studi Pier Paolo Pasolini – © Centro Studi Pier Paolo Pasolini]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Con l’apertura nei giorni scorsi della mostra “Pasolini. I disegni nella laguna di Grado”, hanno preso il via le iniziative per il Centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini organizzate dal Centro Studi Pasolini di Casarsa, istituzione che fa parte del Comitato nazionale istituito allo scopo dal Ministero della cultura.

[ Inaugurazione mostra “I disegni nella laguna di Grado” ©Centro Studi Pier Paolo Pasolini ]

Numerosi saranno i progetti che nel corso dell’anno il Centro Studi diretto da Flavia Leonarduzzi metterà in campo, sia legati al centenario sia nel solco della consueta programmazione annuale, nel segno dell’obiettivo che guida l’attività del Centro, ovvero lo studio, la divulgazione e la valorizzazione della figura di Pasolini, con particolare riferimento al periodo friulano, che è stato fondamentale per la sua formazione umana e artistica.

Uno dei momenti più importanti e sui quali si sta concentrando l’attenzione nazionale e internazionale avrà luogo sabato 5 marzo 2022, giorno in cui Pasolini avrebbe compiuto 100 anni, con l’apertura di Casa Colussi nel suo nuovo allestimento museale. Com’è noto si tratta della casa natale della madre di Pasolini, Susanna Colussi, dove fin dall’infanzia Pier Paolo era solito trascorrere le vacanze estive e dove ha stabilmente abitato dalla fine del 1942 fino al trasferimento a Roma nel 1950. Oggi sede del Centro Studi, in occasione del Centenario si presenta in una veste rinnovata, con un percorso di taglio divulgativo che avrà un’evoluzione durante l’anno, finalizzato a raccontare ai visitatori l’articolata vicenda biografica e culturale del Pasolini friulano.

Nella stessa giornata aprirà anche la pinacoteca che raccoglie i quadri di Pasolini: 25 opere che svelano un ulteriore aspetto della straordinaria versatilità del suo talento, appartenenti al patrimonio del Centro Studi e oggetto di un intervento di pulizia e restauro; anch’esse saranno esposte in modo permanente e nel mese di ottobre saranno prestate alla Galleria d’arte moderna di Roma per la prevista mostra su Pasolini pittore.

[ © Gideon Bachmann / Archivio Cinemazero Images, Pordenone ]
Il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini per il Centro Studi di Casarsa a lui intitolato è l’occasione per un rinnovato impegno volto a valorizzarne la figura e l’opera proprio nella terra dove ha vissuto la sua giovinezza, e dove già ha rivelato pienamente lo straordinario talento poetico che oggi il modo intero riconosce. Il Centro Studi Pasolini ha infatti sede a Casa Colussi di Casarsa della Delizia (Pordenone). Acquistata a metà degli anni Novanta dalla Provincia di Pordenone, dopo i necessari interventi di restauro è diventata la sede del Centro Studi. Da quel momento, le stanze che un tempo ospitavano i mobili e gli arredi dei discendenti di Domenico Colussi Batiston e Giulia Zacco sono diventate un suggestivo percorso espositivo che si snoda sui tre piani della casa.
Da molti anni il Centro Studi promuove ricerche, occasioni di studio, esposizioni, convegni, attività di formazione, rassegne, iniziative editoriali con l’obiettivo di ricostruire in maniera organica soprattutto l’esperienza di Pasolini in Friuli, fondamentale per la sua multiforme produzione artistica.

Nell’anno del Centenario, il principale obiettivo è quello di portare a compimento un nuovo percorso museale, offrendo allo sguardo del visitatore, nel modo più opportuno e pedagogicamente efficace, il ricco patrimonio archivistico e bibliografico che nel tempo il Centro Studi ha raccolto. Il percorso espositivo, che avrà un’evoluzione nell’arco dell’anno, si sviluppa principalmente al piano terra e al primo piano della Casa, distinto in sezioni che ricostruiscono come un racconto l’articolata vicenda biografica e culturale del Pasolini friulano.

Il visitatore potrà compiere un emozionante itinerario fra gli arredi originali e la ricca la collezione di foto di famiglia e di scatti legati alla vita di Pasolini in Friuli, documenti originali, prime edizioni, edizioni rare, riviste in tiratura ridotta, lettere e scambi epistolari, carteggi originali e in copia fra Pasolini e vari esponenti del mondo letterario, civile e politico non solo friulano, manifesti, versi, prose, testi teatrali, disegni e dipinti di Pasolini e dei suoi amici pittori friulani.

[ Sala da pranzo di Casa Colussi – © Centro Studi Pier Paolo Pasolini ]

Una prima sezione del percorso è dedicata alle radici familiari del poeta, con la ricostruzione dell’albero genealogico e documentazione relativa. Seguono le sezioni dedicate al sorprendente esordio poetico di Pasolini, che nel 1942 pubblica il suo primo libro di poesie, “Poesie a Casarsa” (del quale, esposte, si possono ammirare varie stesure), fino alla raccolta definitiva delle sue poesie friulane, “La meglio gioventù” (1954) e “La nuova gioventù” (1974), riscrittura disamorata dei versi di vent’anni prima nell’ottica del Pasolini “corsaro”. Fra i documenti più emozionanti esposti vanno senz’altro citati i “Quaderni rossi”, il diario intimo sentimentale che Pasolini iniziò a scrivere nelle primavera del 1946, a penna, su cinque quaderni scolastici dalla copertina rossa (ora sbiaditi dal tempo e alcuni esemplari sono privi di copertina).

Nella sezione dedicata al teatro ci si rende conto di come l’interesse di Pasolini per questa disciplina artistica avesse radici lontane, testimoniata da varie fotografie esposte risalenti già al 1932. Una passione che non verrà mai meno nel tempo, come ci conferma nel percorso l’esistenza, fra i vari documenti, di alcuni manoscritti fra i quali la commedia “La Morteana”, di cui Casa Colussi espone la parte sopravvissuta e ritrovata.

Ampia documentazione viene data al Pasolini pedagogo e alla sua innata vocazione all’insegnamento, a partire dall’esperimento della scuola di Versuta, borgo vicino a Casarsa da dove i Pasolini erano sfollati nel ’44, forma inedita di educazione popolare, esperienza, umile e intensa (dalla quale si originò in breve la “Academiuta di lenga furlana”) che sembra precorrere quanto nel decennio successivo avrebbe realizzato don Lorenzo Milani a Barbiana.

[ Academiuta nel 1944 – © ph. Elio Ciol / CSPPP]
[ Scuola Media Valvasone 1947/48 – © CSPPP ]
Un’ulteriore sezione ripercorre l’attività politica di Pasolini: in mostra si vedono materiali originali di propaganda, manifesti realizzati spesso usando il dialetto, articoli di giornale, lettere, minute autografe, fotografie.

Alcune fotografie documentano infine il Pasolini appassionato di sport, del calcio in particolare (e certamente emoziona la vista della stanza di Pier Paolo con le pareti dipinte a strisce rosso-blu, i colori del Bologna), altre testimoniano la visita di Maria Callas a Casarsa, documentata da Elio Ciol e rimasta leggendaria nelle cronache del paese. Di grande impatto emotivo, infine, le foto dei funerali di Pasolini, che si tennero a Casarsa il 6 novembre 1975, con la commossa partecipazione di un’enorme comunità che si strinse allora attorno allo strazio della madre di Pier Paolo.Lungo tutto il percorso si trovano infine anche opere degli artisti e amici coevi di Pasolini, come Federico De Rocco, Giuseppe Zigaina, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro.

Al ricco materiale cartaceo e fotografico che illustra queste vicende, Casa Colussi-Pasolini accompagna l’esposizione, nella stanza dell’Academiuta, della sua collezione di dipinti: il 5 marzo con il nuovo allestimento si inaugura infatti anche la pinacoteca con i quadri e i disegni di Pasolini. In totale sono 25, fra disegni a china e a tecnica mista e dipinti a tempera e a olio. E svelano un ulteriore aspetto della straordinaria versatilità artistica di Pier Paolo – il talento per la pittura – nato all’università (fu allievo del celebre critico d’arte Roberto Longhi) praticato prima negli anni giovanili e poi negli ultimi anni della maturità. Pittura che Pasolini amò visceralmente e cui si ispirò per le scenografie dei suoi film.

Le 25 opere, che fanno parte del patrimonio del Centro Studi, sono state oggetto di un accurato intervento di pulizia e restauro effettuato dal laboratorio friulano di Valeria Pedroni e con il sostegno del bando specifico della Fondazione Friuli, delicata operazione che si è svolta fra il 2019 e il 2020 sotto la supervisione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Si rivelano di particolare interesse, fra le opere stesse, i due grandi cartoni dipinti sui due versi – “Giovani con strumenti musicali”, “Pantera e Due giovani” – rintracciati fortunosamente nell’atelier dell’amico pittore sanvitese Federico De Rocco.

[ Stanza dell’Academiuta di Casa Colussi – © Centro Studi Pier Paolo Pasolini ]
Casa Colussi ospita inoltre fino al 3 aprile la prima delle mostre temporanee del 2022 “I disegni nella laguna di Grado”, realizzati da Pasolini durante le riprese di “Medea”. Curata dalla storica dell’arte Francesca Agostinelli, la cui ricerca ha permesso il ritrovamento dei pezzi inediti, comprende 20 opere di Pasolini, 11 delle quali note e appartenenti alla collezione del pittore Giuseppe Zigaina, mentre 9 costituiscono appunto il nucleo di “disegni ritrovati” che implementano in modo rilevante quanto sinora conosciuto. Emersi in alcune collezioni private che fra Grado, Aquileia, Cervignano e San Giorgio di Nogaro testimoniano lo scambio intellettuale e umano avvenuto nel territorio.

Furono infatti donati da Pasolini agli amici che lo aiutarono e lo sostennero mentre era impegnato nella lavorazione di Medea e durante le Settimane del cinema. Nel dettaglio si tratta di vedute della laguna, di reti e di lanterne utili a rischiarare le notti nell’isolotto di Mota Safon, ma è emerso anche un profilo inedito di Maria Callas che Pasolini intitola “Ritratto di Maria” e data 6 settembre 1969. Da allora è rimasto, come altri, nella casa dell’amico cui Pasolini stesso lo donò. Fra i disegni inediti c’è anche un disegno di Ninetto Davoli, che dedica a Paolo “I lumi affumicanti del Safon”, riconducendo la situazione al clima particolare generato nell’isola di Grado in quel breve e intenso periodo.

Il nuovo allestimento di Casa Colussi-Pasolini, curato da Patrizio De Mattio, è un progetto che si avvale della collaborazione del Gabinetto Vieusseux di Firenze, presso il cui Archivio contemporaneo è conservato il Fondo Pasolini, e in particolare della consulenza di Franco Zabagli, che a Pasolini ha dedicato numerosi saggi e studi, e che su committenza del Centro Studi ha curato nel 2019 la riedizione anastatica di “Poesie a Casarsa” corredata dal volume “Il primo libro di Pasolini”.

[ Pasolini alla Torre di Chia a Viterbo nel 1974 – © Gideon Bachmann / Archivio Cinemazero Images, Pordenone ]
Da Casa Colussi-Pasolini, inoltre, il 6 marzo prenderanno il via le visite guidate (ogni domenica alle 15; nei mesi di luglio, agosto, novembre e dicembre invece alle 10) messe a punto da “PromoTurismoFVG”, in collaborazione con le guide turistiche della regione, seguendo l’itinerario che lega Pasolini ai luoghi più rappresentativi di Casarsa e dei dintorni. “Sui luoghi di Pasolini a Casarsa” comprende, oltre a Casa Colussi-Pasolini, la visita alla chiesetta di Santa Croce, con gli affreschi di Pomponio Amalteo, al cui interno si trova la lapide che ricorda l’invasione dei Turchi in Friuli nel 1499 e che ispirò il dramma teatrale “I Turcs tal Friùl”; il piccolo borgo di Versuta, con la bella chiesa di Sant’Antonio Abate e un ciclo di affreschi che proprio Pasolini, aiutato dai ragazzi di Casarsa, cominciò a pulire e restaurare; la piccola frazione di San Giovanni di Casarsa, legata all’impegno politico del poeta, e, infine, la tomba del poeta, nel cimitero di Casarsa.

Il Centro Studi Pasolini di Casarsa sarà coinvolto anche in un altro evento culturale programmato sempre nella regione Friuli Venezia Giulia. Dal 27 maggio al 2 ottobre 2022 Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine), Cinemazero (Pordenone) ed appunto il Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia (Pordenone) presentano la mostra “Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo”, a cura di Silvia Martín Gutiérrez, promossada “ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia”, in occasione del centenario dalla nascita del grande artista, poeta, scrittore, intellettuale e regista italiano.

L’esposizione allestita a Villa Manin, con oltre 170 ritratti inediti, rari, non visti di Pier Paolo Pasolini, riporta alla luce interi servizi fotografici – fino ad oggi misconosciuti – puntando soprattutto sui grandi fotografi stranieri (alcuni di eccezionale fama, come Richard Avedon, Herbert List, Henri Cartier-Bresson, Jerry Bauer, Jonas Mekas, Lütfi Özkök, Erika Rabau, Duane Michals, Philippe Koudjina, Marli Shamir e tanti altri) e sui luoghi, i momenti e gli incontri che hanno contraddistinto la vita di Pasolini, restituendone l’immagine di uomo e artista nel mondo, fissata per sempre in decine e decine di pose diverse.
La mostra, che nasce con l’importante contributo di “Cinemazero”, scaturisce da un progetto di ricerca condotto per molti anni negli archivi di tutto il mondo dalla curatrice, e sviluppato per l’occasione insieme a Marco Bazzocchi e Riccardo Costantini, con un comitato scientifico d’eccezione.

Proprio grazie a questa attività di ricerca, il pubblico potrà vedere per la prima volta alcuni servizi fotografici del tutto inediti: l’incontro di Pasolini con Man Ray, per proporgli di disegnare il manifesto di Salò; Pasolini a Stoccolma (pochi giorni prima di essere ucciso), per farsi conoscere nell’ambiente del Premio Nobel; Pasolini nei Sud del mondo, con Alberto Moravia, Dacia Maraini, Maria Callas. Quando Pasolini va a cercare l’alterità, l’anomalia, che poi ricostruisce sui set dei suoi film. O ancora nei Festival cinematografici e altre occasioni, dove – come non viene mai ricordato – incontra e si confronta con intellettuali e cineasti della sua stessa caratura (Orson Welles, Agnès Varda, Jonas Mekas, Jean-Luc Godard …).


Per informazioni:
Centro Studi Pier Paolo Pasolini – via G. Pasolini 4 – Casarsa Della Delizia (PN)
www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it

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