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Guerra in Ucraina: attivata la ricognizione di medicinali e sussidi sanitari, accolti i primi profughi in regione

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Anche la Provincia autonoma di Trento sta contribuendo al reperimento di medicinali e sussidi da inviare agli ospedali e alle strutture sanitarie dell’Ucraina, per fronteggiare la situazione di emergenza causata dalla guerra

Trento/Bolzano – Sono arrivati attorno alle 19 di domenica 27 febbraio a Trento i primi 16 profughi ucraini. Erano attesi sabato, ma il loro viaggio si è complicato: hanno dovuto attendere ore al confine con l’Ungheria, poi il via libera. Dieci di loro saranno ospitati all’Ostello della gioventù di Trento, messo a disposizione dal Comune. Altri sei saranno in appartamento, tra loro il neonato di un mese e mezzo. 

La Provincia ha comunicato che è pronta ad accogliere un centinaio di profughi ucraini, in coordinamento con il Commissariato del governo che gestirà la redistribuzione dei richiedenti asilo assegnati all’Italia. Il commissario europeo agli aiuti umanitari proprio oggi ha detto che è l’Ue si aspetta fino a 7 milioni di sfollati.

All’amministrazione provinciale di Trento, è arrivata una richiesta del Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale con la quale si richiede la collaborazione delle Regioni e delle Province autonome nell’ambito dell’attività di assistenza umanitaria intrapresa dall’Unione europea a favore delle popolazioni coinvolte.

La Commissione Protezione Civile della Conferenza delle Regioni ha intanto fissato, d’intesa col Dipartimento Nazionale, una riunione tecnica finalizzata ad avviare una ricognizione delle disponibilità dei farmaci e dei materiali sanitari richiesti.

Tra le necessità segnalate ci sono il plasma per le trasfusioni, garze sterili, antibiotici, macchinari medici e molto altro ancora. “Abbiamo dato la nostra adesione alla richiesta di fornire aiuti sanitari all’Ucraina – conferma il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – mentre sul nostro territorio sono già in corso le procedure per accogliere chi fugge dal conflitto”. Il primo gruppo di donne e bambini arrivati ieri sera infatti è stato preso in carico da Cinformi che ha predisposto l’alloggiamento in una delle sue strutture.

L’accoglienza in Alto Adige

A San Lorenzo di Sebato in Val Pusteria si sono attivati sia il Comune, che il proprietario di un albergo in disuso che verrà messo a disposizione, nonchè i vigili del fuoco che stanno aiutando nei preparativi.

Il sindaco di San Lorenzo, Martin Ausserdorfer ha contattato il console onorario dell’Ucriana in Tirolo, Walter Peer. Insieme hanno convenuto che per far arrivare fin qui i profughi, bisognava attivarsi. “Tramite la Croce rossa austriaca in queste ore stiamo organizzando un autobus che porterà un gruppo di 40 ucraini che si trovano alla frontiera fra Ucriana e Ungheria fino a San Lorenzo”, ha detto il sindaco. Il gruppo di profughi è atteso nei prossimi giorni.

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