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Convento di Primiero, potrebbe tornare anche la messa domenicale e forse una foresteria. Dal 4 marzo arrivano nove suore

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Le suore Clarisse entreranno ufficialmente nel convento di Tonadico il 4 marzo. Le “Clarisse cappuccine”, sono diverse dalle sorelle del monastero di Borgo Valsugana, appartenenti all’ordine dei frati minori

suore

Primiero San Martino (Trento) – La notizia dell’addio a Primiero da parte degli ultimi due Frati rimasti, si è diffusa rapidamente tra la gente. In molti frequentavano il Convento per la messa, ma anche semplicemente per un saluto quotidiano.

Martedì in mattinata, si sono recati al Convento per salutare i fratelli ed esprimere vicinanza,  sia don Giampietro Simion che don Giuseppe Daprà, che di recente ha assunto l’incarico di decano a Primiero.  Nelle prossime settimane, si valuterà se sarà possibile celebrare nel Convento di Tonadico, anche la messa domenicale con l’aiuto dei parroci della zona, già particolarmente impegnati sul territorio.

A marzo l’arrivo delle Clarisse

Dopo la messa di saluto ai Frati del prossimo 12 febbraio alle 11 in Convento, l’arrivo delle Clarisse è previsto per il prossimo 4 marzo. Saranno certamente aperte al territorio, ma si dedicheranno anche a molte attività quali catechesi, formazione e animazione religiosa.

Le suore sono note anche per i laboratori di cere, di candele, ma anche per i laboratori di scrittura di icone e poi per l’attività sul web.   Sono infatti le Clarisse a curare il sito della Conferenza episcopale italiana per la liturgia, oltre a collaborare con case editrici per la correzione di bozze. Non mancheranno attività legate alla cura dell’orto e all’artigianato. Per il futuro si valuterà anche la possibilità di una piccola foresteria per chi intende fermarsi e condividere la giornata di preghiera. Sul passaggio di consegne nel Convento di Primiero, sarà realizzato anche un servizio in questi giorni, dalla TGR con le interviste di Gianfranco Benincasa e le riprese di Luciano Tramarini.

Il saluto ai Frati

Convento Cappuccini Primiero

Il 12 febbraio prossimo la comunità di Primiero saluterà ufficialmente i frati Cappuccini, arrivati a Primiero nel lontano 1922. L’addio alla valle, dopo quasi cento anni di storia. L’annuncio ufficiale è stato dato durante in Convento e nelle chiese locali, durante  le messe di domenica 29 gennaio. Una notizia che era nell’aria da tempo.

Un duro colpo per l’intero decanato, che in tutti i modi si è mobilitato negli ultimi mesi per impedire la partenza dei frati. La bella notizia, è invece l’arrivo delle monache Clarisse, duramente colpite in questi mesi dal terremoto del Centro Italia.

La petizione popolare

Oltre mille firme erano state raccolte tra i residenti per impedirne la chiusura, su iniziativa del consigliere comunale di Primiero, Paolo Simion, ma anche con un messaggio accorato dell’ex parlamentare Renzo Gubert, assieme a molti altri residenti. I Frati di Primiero sono infatti da sempre, una istituzione locale, per gli abitanti del territorio ma anche per i molti turisti che arrivano in valle.

Il doloroso annuncio del provinciale

Da tempo – scrive il Provinciale da Mestre – eravate a conoscenza della nostra difficoltà di riuscire a mantenere i frati in tutti i conventi dove siamo, essendo condizione comune a tutta la Chiesa occidentale, anche i Cappuccini del Triveneto stanno vivendo un forte e progressivo calo numerico – 65 frati deceduti negli ultimi sei anni – che comporta un obbligato ridimensionamento delle attività e delle presenze.

Quando le voci della nostra partenza si sono diffuse vi siete attivati raccogliendo un numero veramente grande di firme accompagnato da una lettera che esprime vicinanza, responsabilità partecipe, preoccupazione e rispettosa richiesta, nella speranza che non accadesse quanto ventilato.

La busta con le firme è stata a me consegnata direttamente con grande dignità e nobiltà che fa veramente onore a chi me l’ha consegnata e a tutti voi. Purtroppo però la situazione oggettiva non ci permetteva di procrastinare queste scelte dolorose.

E’ certamente di qualche conforto il fatto che consegniamo il convento alle nostre sorelle Clarisse di Fabriano che verranno a sostituirci questo è per certi versi provvidenziale perché non lascia sguarnito nella presenza di religiosi un luogo così significativo per l’intera zona.

Avevamo previsto il passaggio di consegne più avanti ma le Clarisse a causa del recente terremoto vivono condizioni di comprensibile disagio perciò abbiamo dovuto anticipare i tempi. Non volendo però per lasciarvi senza almeno un saluto comunichiamo a tutti che:

Domenica 12 febbraio alle ore 11:00

celebreremo l’Eucaristia nella nostra chiesa di Tonadico per ringraziare il Signore e voi dei tanti benefici ricevuti e per implorare da lui, nelle cui mani rimane presente il futuro, ogni benedizione celeste così necessaria per tutti.

Il ministro provinciale – Roberto Genuin

Mestre (Venezia), lì 24 gennaio 2017

L’annuncio nel Vanoi (VIDEO)

La lettera ufficiale

(Clicca per ingrandire la lettera pubblicata su facebook da Paolo Simion, consigliere del Comune di Primiero, tra i primi a mobilitarsi per salvare il Convento dei Frati di Tonadico. Lo stesso Simion, nelle scorse settimane aveva incontrato anche il Provinciale a Mestre, dopo la raccolta delle firme a Primiero)

fratiPrimieroUna lunga storia a Primiero

Verso le Pale di S. Martino

Il convento di Primiero è una importante realtà per l’intero territorio di Primiero Vanoi. Posto in una delle più belle e caratteristiche località dolomitiche, ha subito una completa ristrutturazione. Intensa attività di pastorale turistica, soprattutto nel rapporto personale nel Sacramento della Riconciliazione, sia nei mesi estivi che invernali. I due frati che ancora vi abitano collaborano in tutte le parrocchie della Valle del Primiero e paesi limitrofi.

1922 – Il Principe Vescovo di Trento, Mons. Celestino Endrici, concede ai cappuccini il permesso di aprire due nuovi ospizi, a Tione e Fiera di Primiero. Nell’esecuzione è data la precedenza al secondo (per quello di Tione l’iniziativa non avrà seguito), per il fatto che il parroco di Imer, Don Giacobbe Loss, offre ospitalità immediata ai frati nell’oratorio parrocchiale. In data 28 marzo 1922 è eretto a Imer l’”ospizio” regolare con la possibilità di trasferirlo altrove ed è immessa la prima comunità religiosa: P. Antonio da Grauno, superiore, P. Fulgenzio da Soraga e fra Ermenegildo da Bondo.

1923 – 18 novembre – Posa della prima pietra del nuovo convento nella località Tressane di Fiera di Primiero.

1924 – 13 luglio -Inaugurazione del nuovo ospizio, benedizione della chiesa, consacrazione della campana celebrate dal Ministro Provinciale P. Alessio da Griez, assistito da tutto il Definitorio.

1958 – Si aggiunge una nuova ala posta a mezzogiorno, con cucina, refettorio a piano terra e camere al primo piano. Superiore e direttore dei lavori P. Felice da Soraga. Oggi, il convento conta la presenza di soli due frati; il loro servizio pastorale nella zona è molto prezioso, come anche la loro accoglienza a tante persone e gruppi.

Chi sono le monache Clarisse

Fu Chiara d’Assisi,  mossa dalla medesima ispirazione di Francesco, a dare inizio a quella nuova forma di vita evangelica: la scelta della povertà come scelta di una Persona, di una Vita, la vita intera di Gesù Cristo, da Betlemme al Calvario. Nella prima comunità di S. Damiano, fuori delle mura di Assisi, piccolo laboratorio spirituale dove vivevano Chiara e le sorelle, la pietra angolare era osservare il santo Vangelo.

La comunità di frati riunita attorno a Francesco produrrà un novum per quei tempi, di cui Chiara saprà cogliere gli elementi di fondo: la santa unità e l’altissima povertà. Quella povertà scelta dal Figlio di Dio, da Betlemme al Calvario, e da lei vissuta non nelle forme dell’itineranza, come i frati, ma nello spazio misurato di un luogo stabile: la clausura.

Un progetto antico e sempre nuovo, quello di osservare il santo Vangelo, da realizzare nell’incarnazione continua e mutevole della storia, nelle forme che la fede plasma nelle diverse culture e in ogni tempo. Per le Clarisse oggi, come per Chiara e le sorelle allora, si tratta di fedeltà creativa a un dono ricevuto e da trasmettere.

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