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Emergenza Centro Italia, Valanga Rigopiano: 6 sopravvissuti dopo due giorni (VIDEO)

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Pescara (Adnkronos) – I superstiti individuati sotto l’Hotel Rigopiano, sepolto mercoledì da una valanga, sono sei e non otto. Lo afferma a Skytg24 il sottosegretario all’Interno Filippo Bubbico, impegnato in queste ore sul fronte dell’emergenza. “Si lavora per trovare altri superstiti” dice Bubbico. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti dei soccorritori, tra le persone già messe in salvo ci sono anche due bambini.

soccorso

Dall’hotel sono stati estratti vivi un bambino con la mamma, in buone condizioni. Mamma e figlio sono stati trasportati all’ospedale di Pescara. “Oltre alla mamma e al bambino che abbiamo estratto e che sono già stati trasportati abbiamo individuato altre quattro persone con le quali siamo in contatto vocale, ci stiamo parlando, è un lavoro da parte delle nostre squadre Usar molto complicato, sono all’interno della struttura crollata e stanno aprendo varchi sui solai per poter arrivare a raggiungere l’obiettivo” dice Luca Cari, capo ufficio stampa dei vigili del fuoco, a Rainews24.

“L’importante è che siamo in contatto vocale, le persone sono in vita, stiamo lavorando – aggiunge – Tutti i nostri sforzi sono concentrati, abbiamo oltre 50 vigili del fuoco sul posto concentrati su questo obiettivo, parallelamente proseguiamo le ricerche nelle altre zone da controllare”.

“Stiamo ancora lavorando – dice Walter Milan del soccorso alpino a Sky Tg24 – Durerà un po’ l’operazione di scavo perché bisogna ampliare questa sorta di piccole cavità dove ci sono almeno due persone per dar modo ai sanitari e ai nostri medici di andare di fianco a loro, mettere i presidi e fare una valutazione generale delle condizioni sanitarie”.

L’altra bambina potrebbe essere la piccola Ludovica Parete, figlia di Giampiero Parete, uno dei due uomini sopravvissuti alla sciagura perché si trovavano fuori dall’albergo al momento della valanga. L’Asl 1 abruzzese riferisce che è stato deciso di “trasferire i feriti di Farindola all’ospedale di Pescara, designato come presidio di riferimento. L’ospedale di L’Aquila resta però allertato, con 2 posti letto pronti in Rianimazione, e diventa quindi struttura di seconda opzione”.

Il ritrovamento di superstiti “fa crescere la speranza”, ha detto Titti Postiglione, direttrice dell’Ufficio emergenze della Protezione Civile, nel punto stampa tenuto alla Dicomac di Rieti. “Speranza ne abbiamo sempre avuta, è la speranza che però in ogni attività di soccorso si affievolisce man mano che passa il tempo – ha spiegato – Il fatto di avere avuto conferma che una sopravvivenza è stata possibile è un dato molto confortante”.

Si è scavato tutta la notte e si continua a scavare tra la neve e le macerie dell’hotel alle pendici del Gran Sasso. Finora sono due le vittime accertate. Sono circa 40 i soccorritori impegnati nella ricerca dei dispersi, tra dipendenti della struttura e ospiti che mancano ancora all’appello.

Intanto ci si interroga sulle cause che potrebbero aver determinato la valanga e sul ruolo che potrebbero aver esercitato le scosse sismiche degli ultimi giorni. Sulla vicenda il pm di Pescara Andrea Papalia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Già nella giornata di ieri gli investigatori hanno ascoltato come testimone Giampiero Parete, uno dei superstiti. Molto probabilmente, non appena le operazioni di ricerca delle persone sarà completata, la struttura sarà posto sotto sequestro. Si cerca di capire tante cose, a cominciare, forse, dalla scelta di localizzare la struttura in quel posto che in tanti in queste ore hanno definito “completamente esposta”.

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Terremoto e maltempo, 800 soccorritori coordinati dal Trentino

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Sono oltre 800 gli uomini, provenienti da varie regioni italiane, della Protezione civile che stanno operando in queste drammatiche ore nel teramano sotto il coordinamento della Protezione civile trentina, un numero consistente che è però destinato a crescere per far fronte all’emergenza creata dal terremoto e dalle forti nevicate.

Senza sosta prosegue presso la Sala Piene della PC del Trentino, in permanente collegamento in videoconferenza con il centro operativo della Protezione civile nazionale, dove stamane si è recato anche il presidente del Consiglio, Gentiloni, l’attività organizzativa volta alla mobilitazione, davvero imponente, dei mezzi sgombraneve e di uomini messi a disposizione dalle Regioni.

Fresaneve, pale ed altri mezzi sono prioritariamente impiegati sulla viabilità principale, non solo nella zona del teramano ma anche in altre zone delle Marche dove molte località rimangono ancora isolate, per favorire l’arrivo dei soccorsi . Tra gli interventi coordinati dalla Protezione civile trentina anche l’invio dal Veneto di due elicotteri utilizzati per portare personale del soccorso alpino all’ormai tristemente famoso Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), dove si continua a scavare nella neve in cerca di dispersi.

Si sta lavorando nel frattempo anche sulla viabilità secondaria ed è iniziata anche la difficile opera di sgombero della neve, bagnata e pesante, dai tetti degli edifici. L’unica notizia confortante è che ha smesso di nevicare: le previsioni meteo, fanno sapere dalla sala operativa di Trento, indicano cielo nuvoloso fino a domani mattina con un leggero miglioramento.

Complessivamente sono una cinquantina, fino ad ora, gli uomini partiti dal Trentino e che per primi sono arrivati nelle zone colpite del centro Italia, 15 dei quali sono Vigili del Fuoco del Distretto di Fondo, gli altri appartenenti ai Servizi della Provincia autonoma di Trento e che hanno stabilito la propria base a Montorio sul Vomano, punto di concentramento dei soccorsi per l’Abruzzo.

   

Le immagini della Polizia

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