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Fiamme all’ospedale Santa Chiara di Trento: vigili del fuoco evitano gravi conseguenze

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La macchina del soccorso si è mossa con celerità e ha evitato il propagarsi delle fiamme. Ecco come si riorganizza la struttura sanitaria. Disagi importanti



 

Trento – L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato il propagarsi delle fiamme, divampate questa mattina in un ambulatorio dell’Unità operativa multizonale di gastroenterologia ed endoscopia digestiva al secondo piano, corpo B, dell’ospedale Santa Chiara. Il principio di incendio si è sviluppato in un’area ambulatoriale dove al momento dell’incendio non c’era attività sanitaria e non ha comportato conseguenze per le persone. Le procedure previste sono state attivate immediatamente, la squadra antincendio interna è immediatamente intervenuta per gestire la problematica allertando i Vigili del fuoco che in meno di 40 minuti dal momento della segnalazione hanno raggiunto l’ospedale e domato le fiamme.

La riorganizzazione

Sono in corso le attività di pulizia e controllo dell’unità operativa e non ci sono interruzioni nelle attività di ricovero dell’ospedale, secondo quanto comunica la Provincia. Per precauzione i pazienti ricoverati nelle stanze al piano superiore dell’area interessata dall’incendio sono stati spostati in un’altra ala del reparto. Al piano inferiore, invece, è stata inibita l’attività della sala operatoria. L’attività ambulatoriale di endoscopia digestiva è stata sospesa e le colonscopie prenotate per la giornata odierna saranno effettuate in altre sedi dell’unità operativa e sarà riprogrammata l’attività in collaborazione con gli altri ospedali (Borgo, Arco e Rovereto); l’ospedale di Rovereto coprirà le urgenze di endoscopia e gastroenterologia.

“La segnalazione del principio d’incendio – ha spiegato la comandante dei Vigili del Fuoco di Trento Ilenia Lazzeri – è arrivata due minuti dopo le sei. Il corpo permanente ha immediatamente attivato tutto il personale presente in caserma e richiesto la collaborazione al corpo dei vigili del fuoco volontari di Pergine (per il supporto con l’autoscala) e ai corpi volontari di Gardolo e Povo per effettuare la copertura in caso di ulteriori segnalazioni in città. Il personale è arrivato tempestivamente al presidio ospedaliero ed è intervenuto per “attaccare” il principio d’incendio sia dall’esterno che dall’interno della struttura. Grazie anche al personale dell’azienda sanitaria e alla collaborazione creata ‘in tempi di pace’, la macchina del soccorso si è attivata velocemente e alle 6.40 le fiamme erano già estinte. Dopo lo spegnimento, il nostro personale ha svolto sopralluoghi assieme a quello dell’ospedale. Ora saranno necessarie attività di bonifica, il corpo permanente fornirà supporto all’azienda sanitaria per rimuovere materiali e le attrezzature danneggiate o da verificare”.

“Il primo allarme in ospedale è scattato poco prima delle 6 – ha ribadito l’ingegner Debora Furlani, direttrice del dipartimento infrastrutture dell’Apss -. immediatamente il personale formato all’interno dell’ospedale ha verificato come l’area di endoscopia del secondo piano fosse invasa dal fumo. L’Incendio, sviluppatosi nella sala endoscopica dell’area ambulatoriale le cui cause sono in via di accertamento, ha interessato tutto il blocco B del secondo piano e ha danneggiato in maniera importante sia le finiture della struttura sia le attrezzature che dovranno essere in parte smaltite, in parte bonificate e verificate ed eventualmente rimesse all’opera. Il sistema di rilevazione incendi ha funzionato perfettamente ed è stato possibile confinare il principio d’incendio in quel comparto della struttura. Per precauzione una parte della degenza ginecologica è stata spostata nella rimanente parte del reparto allo stesso piano. Al piano superiore sono stati chiusi due ambulatori di oculistica. Attualmente abbiamo attivato le procedure di bonifica dell’area per verificare in maniera puntuale quali e quante delle attrezzature siano ancora in buone condizioni per essere riutilizzate. Per il ripristino dell’attività saranno necessari un paio di mesi”.

“Il reparto gestisce 28 pazienti quotidiani – ha riferito il direttore dell’ospedale Michele Sommavilla – tra gastroscopie e colonscopie che sono stati trasferiti negli altri ospedali della provincia – Rovereto, Arco e Borgo Valsugana – mentre le urgenze sono state spostate tutte a Rovereto. Sono state sospese cautelativamente alcune attività ai piani superiori, l’ambulatorio oculistica e reumatologico, ma sono garantite le urgenze e gli interventi non procrastinabili. Durante l’evento abbiamo limitato i flussi dei pazienti lungo gli accessi della palazzina e così sarà per prossimi giorni. Riorganizzeremo l’attività ordinaria sugli altri ospedali trasferendo medici e infermieri e garantendo orari di apertura più lunghi. Ci stiamo attrezzando per spostare la sala emergenze in un’altra area”.

Ha speso parole di elogio per lo svolgimento delle operazioni anche il direttore generale dell’Apss Antonio Ferro: “Sono molto soddisfatto che non sia stato coinvolto nessuno né tra i pazienti né tra gli operatori – ha affermato -. Aver risolto il problema in così poco tempo dimostra che quando accadono gli eventi negativi il sistema è capace di reagire con rapidità e competenza. Ora viene la parte difficile, ovvero dare risposta agli utenti in un momento di difficoltà, ma grazie all’idea vincente di ospedale diffuso riusciremo a smaltire le liste d’attesa che si andranno a creare e confermare l’efficacia del sistema sanitario trentino. Se non ci fossero gli altri nosocomi, ora Trento sarebbe fermo e i nostri pazienti avrebbero dovuto spostarsi a Bolzano, Verona, o in altre strutture del Veneto”.

Il primo intervento

Le fiamme sono divampate all’interno del reparto dove si effettuano le visite endoscopiche. Nessuno è rimasto fortunatamente ferito. Sul posto i vigili del fuoco di Trento, Povo e Pergine che hanno domato il rogo scoppiato al secondo piano del nosocomio. La chiamata alla Centrale unica di emergenza è scattata alle 6 ed i Vigili del fuoco – intervenuti in forze con 17 permanenti ed i volontari di Pergine Valsugana con ulteriori autoscala e piattaforma – hanno spento l’incendio entro le 6.45. Sul posto è stato attivato anche il personale dell’Azienda sanitaria.

Le operazioni sono state coordinate dal Dipartimento protezione civile, foreste e fauna con il Servizio Antincendi e Protezione civile, d’intesa con la Presidenza della Provincia, l’Assessorato alla salute e la Direzione generale di Pat e Apss. Sono state immediatamente attivate e sono in corso le operazioni di bonifica: non ci sono ripercussioni sulle attività di carattere sanitario. Nel corso dell’emergenza, i Vigili del fuoco volontari di Povo e Gardolo hanno coperto eventuali ulteriori chiamate di soccorso.

 

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