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Fase 2: Sat, in montagna più responsabilità individuale

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‘Metà delle persone incontrate non sta rispettando prescrizioni’

 

Trento – “Le escursioni in montagna sono iniziate ma, come molti di noi hanno potuto verificare, almeno la metà delle persone incontrate non sta rispettando le prescrizioni da attuare in cambio di questa ‘libertà’, piccole ma importanti azioni fondamentali per non accendere nuovi focolai di contagio”. Lo afferma in una nota la commissione medica della Sat che richiama i soci e tutti gli escursionisti ad un maggior senso di responsabilità individuale.

Mantenere le distanze di due metri quando ci si ferma a parlare, anche più di due metri se c’è vento, non è una cosa difficile, come tenere a portata di mano la mascherina se le distanze si riducono non è cosa difficile e non ha nulla di ridicolo”, sottolinea la Sat. “Il problema non va sottovalutato, come non serve una eccessiva ansia con relativa iper protezione”.

“Attenzione inoltre in questo momento sui sentieri Sat: le manutenzioni non sono ancora iniziate, in quanto si attendono disposizioni specifiche per i volontari, pertanto in alcune zone sono ancora in essere tutti i problemi di percorribilità causati a suo tempo dalla tempesta Vaia”.

In breve

Respinto dal Tar di Trento il ricorso presentato dalla Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) contro l’ordinanza emessa l’anno scorso dalla Provincia autonoma di Trento per la cattura e l’eventuale abbattimento dell’orso M49. Orso che è stato catturato recentemente e rinchiuso nuovamente nel Centro faunistico Casteller. “Purtroppo non ci aspettavamo un risultato molto diverso, dato che l’orientamento del Tar di Trento ci era già ben noto dal caso di KJ2, altro orso per cui eravamo stati tra i primi a muoverci”, afferma Michele Pezone, legale e responsabile diritti animali di Lndc Animal Protection. “Tuttavia – aggiunge – abbiamo dovuto provarci perché siamo tuttora convinti, nonostante la sentenza, di avere ragione e che la vita di M49 debba essere rispettata e tutelata, non essendo un orso realmente pericoloso. Del resto, anche il ministro Costa aveva dato parere negativo a questa iniziativa della Provincia di Trento”. “Stiamo valutando la possibilità di fare ricorso al Consiglio di Stato contro questa sentenza del Tar, un ricorso che comporterebbe ulteriori costi per noi difficili da sostenere in questo momento”, sottolinea la presidente di Lndc, Piera Rosati.

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