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Elezioni Politiche 2022: settimana decisiva per i partiti, a poco più di un mese dal voto

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Elezioni, necessarie almeno 36mila firme per le liste. C’è tempo fino al 20 agosto. Calenda rompe con Pd. Letta: “Noi andiamo avanti”. Salvini: “Programma centrodestra pronto al 99%”. Conte: “M5S non entra in ammucchiate, andiamo da soli”Pizzarotti: “Lista Civica starà con Matteo Renzi”

NordEst – E’ la soglia che consente di poter presentare le liste dei candidati e partecipare alle elezioni politiche; un numero che non vale però per tutti. A stabilirlo sono le norme che regolano le procedure elettorali e che sono state riviste alla luce della modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei Parlamentari, portandolo a 600 e costringendo ad una revisione dei collegi elettorali.Prima del deposito delle liste ci sarà però quello dei contrassegni elettoriali, che avverrà  dal 12 al 14 agosto al Viminale.

La finestra per la presentazione delle liste con le candidature si aprirà tra le 8 del 20 agosto e le 20 del 21 agosto, presso le cancellerie delle Corti di appello. La legge – il Decreto del presidente della Repubblica 361 del 20 marzo 1957 – stabilisce però che prima di arrivare alla consegna dell’elenco dei candidati, i partiti devono raccogliere le firme da presentare insieme ai documenti per le liste. Una corsa contro il tempo, alla luce del fatto che tutto deve esser completato in pochi giorni. E il “quantum” delle firme è legato al numero di collegi plurinominali definiti nella legge elettorale e diminuiti dopo i tagli del numero dei parlamentari.

Prima del 2020 servivano, sia ad un partito che ad una coalizione, per i 63 collegi plurinominali alla Camera e per i 33 del Senato “almeno 1500 e non più di 2000” sottoscrizioni da parte di elettori iscritti nelle liste elettorali di comuni compresi nel medesimo collegio plurinominale o, in caso di collegio plurinominale compreso in un unico comune, iscritti nelle sezioni elettorali di tale collegio plurinominale”. Dopo il voto referendario i collegi plurinominali per la Camera sono scesi a 49 e quelli per il Senato a 26.

Per potersi presentare su tutto il territorio nazionale servirebbero, quindi, circa 73.500 firme. La legge dice però che “in caso di scioglimento della Camera dei deputati che ne anticipi la scadenza di oltre centoventi giorni, il numero delle sottoscrizioni è ridotto alla metà”, dunque 750 firme per ogni collegio plurinominale. E’ necessario dunque raccogliere complessivamente 56.250 firme (36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato); ma visto che chi firma per la Camera firma anche per il Senato, la soglia è di 36.750 persone che firmino le liste.

Sottoscrizioni che devono essere autenticate da funzionari pubblici o notai e avvocati. Nel decreto Elezioni, varato dal Governo il 5 maggio scorso, sono previste delle esenzioni: l’articolo 6 bis del provvedimento stabilisce che possono presentare le liste senza raccogliere le firme “i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021”, dunque Pd, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, M5s, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia.

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