NordEst

Traffico illecito di rifiuti, Indagini dal Friuli al Trentino

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Trento/Le indagini I trentini Simone Gosetti di 45 anni e Alessio Comper di 28 sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di avere conferito nella discarica Sativa di Sardagna di Trento, dalla fine 2008 a parte del 2009, terre da bonifica non conformi provenienti da impianti di distribuzione carburanti e acciaierie del Centro Italia e del nordest. I due arrestati, sono coinvolti nell’inchiesta dei carabinieri del Noe, coordinata dalla procura di Grosseto, su un presunto traffico illecito di rifiuti pericolosi.

Gosetti è già indagato in un’inchiesta chiusa nell’ottobre 2009 dalla Procura di Trento su uno smaltimento di materiali speciali, scarti di lavorazione di aziende e acciaierie di Trentino Alto Adige, Friuli, Veneto e Lombardia, che aveva portato al sequestro della discarica Sativa e delle ex cave Monte Zaccon di Marter, in Valsugana. Nei confronti di Gosetti e Comper la Procura di Grosseto ha disposto la misura degli arresti domiciliari per traffico illecito di rifiuti in concorso. L’abitazione di Gosetti è stata perquisita e sono stati acquisiti dagli inquirenti dei documenti.

I rifiuti prodotti dalla bonifica del sito contaminato di Bagnoli, nel Napoletano, sono stati smaltiti illecitamente in Toscana provocando anche un’esplosione, il 26 giugno 2008, in un capannone di Scarlino (Grosseto) con la morte di un lavoratore e il ferimento grave di un altro. È quanto emerge da un’ operazione, coordinata dalla procura della Repubblica di Grosseto e condotta dal carabinieri del Noe che ha sgominato un’organizzazione costituita in Toscana con diramazioni in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche, Campania, Lazio, Abruzzo e Sardegna. Il traffico di rifiuti accertato è stato stimato in circa un milione di tonnellate, con un lucro di svariati milioni di euro e un consistente danno all’erario per l’evasione dell’ ecotassa, oltre a gravi danni provocati all’ambiente. Denunciate 61 persone.

Trieste/Fiducia ai dirigenti Lucchini – La Lucchini, appresa la notizia del provvedimento della Procura di Grosseto che ha disposto, martedì mattina, gli arresti domiciliati per il Direttore dello stabilimento siderurgico di Servola, Francesco Rosato, e per il Responsabile Ecologia ed Ambiente, Vincenzo D’Auria, haricordato che ‘si tratta di un’indagine avviata alcuni mesi fa dai Noe di Grosseto su tutto il territorio nazionale’ ed e’ in relazione ‘ad un ipotetico traffico illecito di rifiuti che coinvolge numerose industrie italiane’. La Lucchini, attraverso i suoi legali, ‘ha immediatamente fatto istanza di riesamina del provvedimento, certa della assoluta estraneita’ dei suoi dirigenti coinvolti, loro malgrado, in un’indagine che chiama direttamente in causa societa’ regolarmente autorizzate, alle quali la Lucchini e numerose altre imprese italiane hanno affidato i servizi di smaltimento dei rifiuti’.

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