Di madre eritrea, Cesare Castelpietra, considerato un po’ un Obama trentino, laureando in legge, lavoratore con partita Iva; presta consulenze in materia di privacy; spiega ‘il nonno e’ partito da qui negli anni ’30, nel periodo del colonialismo. Io sono nato qui; in Eritrea ci sono andato solo una volta a trovare i parenti di mia madre. Mio padre e’ tornato in Valsugana nell’82 perche’ le cose laggiu’ andavano sempre peggio’.
Volto eritreo e animo trentino, dice: ‘Ogni tanto all’universita’ ridono quando dico: noi trentini…. Ma non ho mai avuto problemi per il colore della pelle, neppure nel cercare lavoro. Parlo dialetto trentino e mi sento di qui’.
Perche’ e’ entrato in politica? ‘La scadenza per la consegna delle liste era di martedi’. Il venerdi’ precedente io e altri due ragazzi siamo venuti a sapere che ci sarebbe stata una sola lista. E ci siamo detti: non e’ giusto che ci sia una lista sola. Il Comune e’ l’istituzione democratica piu’ vicina al cittadino e deve avere una maggioranza e un’opposizione. Ed eccomi qui’.