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Alto Adige, nuova pesante condanna per fondi ex governatore, Luis Durnwalder

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Maxi condanna della Corte dei conti di Bolzano per l’ex governatore altoatesino Luis Durnwalder. Secondo la sentenza, l’ex presidente dovrà risarcire complessivamente 270mila euro

L’ex governatore altoatesino, Luis Durnwalder

 

Bolzano – Per il suo legale Gerhard Brandstaetter: “La sentenza è inaccettabile e incomprensibile, perché il danno nei confronti della Provincia non è assolutamente provato e per questo motivo presenteremo ricorso”. Lo scorso aprile la procura della Corte dei conti aveva chiesto un risarcimento danni di 300mila euro per presunto danno d’immagine nei confronti dell’ente locale. Il danno deriverebbe dalla condanna penale, diventata definitiva, dell’ex presidente altoatesino a 2 anni e 6 mesi per peculato, nel processo sull’indebito utilizzo dei fondi riservati.

In passato Durnwalder era stato già condannato dai giudici contabili, in vari filoni, ad alcune centinaia di euro di risarcimento per la gestione dei suoi fondi di rappresentanza e per decreti emessi fra il 2010 ed il 2014, con i quali veniva autorizzata la caccia di specie faunistiche protette. “E’ fondato ritenere che siffatte condotte appropriative/distrattive del pubblico denaro (che già in astratto ripugnano alla coscienza sociale) abbiano in concreto assunto agli occhi del cittadino-contribuente una quanto mai grave valenza lesiva dell’immagine della Provincia, poiché ripetutamente tenute dal soggetto posto al vertice dell’Ente di massima importanza territoriale e di conseguenza idonee a determinare una sconcertata e diffusa impressione di opacità, arbitrio e privilegio”.

Con questa testuale motivazione i giudici della Corte dei conti di Bolzano hanno condannato l’ex presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder, al pagamento di 270mila euro quale risarcimento per un danno d’immagine che a loro avviso si sarebbe verificato nella vicenda giudiziaria sui fondi riservati. Secondo la Corte, nel procedimento sarebbe stato “appurato un clamor fori di imponente diffusività e dunque un corrispondente pesante pregiudizio all’immagine della Provincia Autonoma di Bolzano”.

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