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Comuni trentini: l’acqua deve essere pubblica. Via libera all’istanza sulle piccole concessioni idroelettriche

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Il Consorzio delle autonomie del Trentino, vota l’istanza sulle piccole e medie concessioni idroelettriche, da presentare alla Giunta provinciale


Trento – È un documento di notevole importanza quello approvato dal Consiglio delle autonomie locali venerdì in una seduta straordinaria. In votazione l’Istanza rivolta alla Giunta provinciale, a norma dell’articolo 8, lettera g) della legge provinciale 15 giugno 2005, n. 7, relativa alle concessioni idroelettriche di piccola derivazione fino a 3mila kilowatt di cui alla normativa provinciale sulle acque pubbliche (legge provinciale 08/07/1976 n. 18).

“É un tema – ha ricordato il Presidente, Paride Gianmoena – che il Cal ha più volte affrontato negli ultimi anni e sul quale nel settembre 2021 ha votato, all’unanimità, una mozione finalizzata a promuovere un miglior contemperamento fra l’applicazione della disciplina comunitaria in materia di concorrenza con un modello di sfruttamento idroelettrico che valorizzi la natura pubblica del bene e favorisca modelli di gestione che prevedano il coinvolgimento degli Enti locali”.

Gianmoena ha evidenziato le novità emerse, dopo ulteriori confronti con la Provincia, che hanno portato a nuovi sviluppi, riportati nel documento approvato. In particolare, si ribadisce la convinzione che la risorsa idrica deve rimanere nelle mani dei Comuni trentini, valorizzando la loro natura di enti montani. Si richiede che l’attuale normativa provinciale venga modificata con la possibilità di rinnovare i titoli in scadenza o scaduti in capo ai Comuni trentini, oppure di prorogare il regime transitorio. Inoltre, qualora lo Stato intervenga con una disciplina maggiormente favorevole, si chiede che questa venga estesa ai nostri Comuni.

“Il Cal – ha precisato ancora Gianmoena – in questi giorni ha lavorato in tempi stretti, con l’obiettivo di tradurre il tutto in un emendamento da inserire nell’assestamento di bilancio attualmente in discussione in Consiglio provinciale a Trento”. In questo contesto il documento evidenzia l’importanza, tra l’altro, di
declinare le ipotesi di autoconsumo, un fattore strategico per un rinnovo in
favore dei Comuni, concessionari uscenti.

“Sul tema dell’autoconsumo – ha voluto precisare ancora Gianmoena – in questi mesi è stato portato avanti con l’assessore e la struttura provinciale, nel rispetto della forte collaborazione, un proficuo confronto che a breve porterà a sottoporre al Cal una delibera sui provvedimenti attuativi della norma con il fine ultimo di tutelare gli interessi dei Comuni trentini. In tal senso, va ringraziato l’Assessore Tonina e la sua struttura. Ottenere risultati concreti è un risultato, sintesi di un lavoro di squadra, all’insegna della principale modalità che ci contraddistingue, e vale a dire il lavoro all’interno di un sistema delle autonomie.”

Recentemente, è intervenuta anche la sentenza della Corte Costituzionale del dicembre 2022 che riguarda la Legge regionale 13 del 2022 della Regione Friuli Venezia Giulia in tema di concessioni di piccola derivazione.

La pronuncia della Corte ha riconosciuto, infatti, i principi comunitari in tema di concorrenza solo con riferimento alle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, ma non per le piccole. Si apre così, di fatto, uno spiraglio alla possibilità di affidamento diretto a soggetti
pubblici. In discussione, è intervenuto il Sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi, che ha espresso piena condivisione sul documento, auspicando che, su questo tema, emerga un ragionamento generale a difesa della titolarità territoriale di un valore come l’acqua, un elemento fondamentale per la vita delle comunità montane.

Con l’Istanza, il Consiglio delle autonomie locali, chiede alla Giunta
provinciale:

– di proseguire le interlocuzioni con lo Stato per valorizzare il ruolo dei Comuni montani, sino a prevedere, in ogni forma ritenuta ammissibile, con riguardo alle piccole derivazioni di acqua pubblica a scopo idroelettrico in scadenza o scadute (di potenza media annua fino a 3.000 kW):

a) la riassegnazione diretta delle concessioni ai Comuni e alle relative
società/Enti strumentali;

b) in subordine, analogamente a quanto disposto per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico, una fase transitoria più lunga per la riassegnazione delle
concessioni ai Comuni e alle relative società/Enti strumentali;

– in ragione dell’utilizzo diretto dell’energia idroelettrica – o dei relativi proventi

– per finalità pubbliche, di sviluppare, attraverso un’intesa con il Consiglio delle autonomie locali, le ipotesi di autoconsumo previste dall’ordinamento vigente sino ad includere l’utilizzo di tutta l’energia prodotta attraverso lo sfruttamento di piccole derivazioni di acqua pubblica a scopo idroelettrico concesso ai Comuni montani o a loro società/Enti strumentali (di potenza media annua fino a 3.000 kW);

– di modificare l’attuale normativa provinciale, per consentirne la sospensione dell’efficacia, e rendere applicabile ai Comuni trentini ed alle rispettive società/Enti strumentali, le disposizioni nazionali di maggior favore per il concessionario uscente, riguardanti sia la disciplina transitoria, che quella a regime, per la riassegnazione delle concessioni di piccole derivazioni d’acqua pubblica a scopo idroelettrico (di potenza media annua fino a 3.000 kW).

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