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Duplice operazione antibracconaggio in Trentino

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Forestali in azione nei comuni di Panchià (Val di Fiemme) e di Novaledo (Valsugana)

Foto n. 2

Trento – Forestali in azione nei comuni di Panchià (Val di Fiemme) e di Novaledo (Valsugana), dove hanno sorpreso cacciatori in attività in giorni di silenzio venatorio e, in un caso, in possesso di trappole, nonché animali uccisi illegalmente ed armi non denunciate.

La prima operazione ha avuto luogo la sera del due ottobre scorso (venerdì) quando il personale della Stazione forestale di Predazzo, coadiuvato da quelle di Cavalese e Pozza di Fassa ha colto in flagranza un cacciatore di Panchià mentre scaricava dall’auto e portava all’interno della propria abitazione un capriolo appena abbattuto ed un fucile. L’animale ha lasciato sul terreno e sugli abiti del cacciatore abbondanti segni di sangue. Trattandosi di venerdì, quindi giornata di silenzio venatorio, gli agenti sono intervenuti perquisendo i locali dove l’animale e il fucile erano stati collocati, sequestrando l’arma e il capo abbattuto, nonché verificando la corretta detenzione delle numerose armi presenti. E’ stata infine contestata la violazione di natura penale relativa alla caccia in periodo di silenzio venatorio.

La seconda operazione ha avuto luogo il sei ottobre (martedì, ancora giorno di silenzio venatorio) quando il personale della Stazione forestale di Borgo Valsugana coadiuvato da un Guardiacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini, nel corso di un servizio mirato al controllo dell’attività venatoria a Novaledo, ha udito un colpo di fucile proveniente da un capanno per la caccia all’avifauna migratoria. Il capanno, che tra l’altro risultava essere troppo vicino ad abitazioni e al confine con la riserva di Roncegno, costituito da un ombrellone da spiaggia mascherato da teli e rami, era occupato da un cacciatore della riserva di Novaledo.
All’atto del controllo l’uomo era in possesso di un fucile calibro 8 con colpo in canna e di un bossolo sparato da poco. L’uomo non aveva con sè i documenti necessari ad esercitare la caccia, che ha dichiarato di avere a casa. Ha riferito inoltre di aver sparato un colpo per provare le cartucce, ma di non aver colpito nessun animale.
Presso la propria abitazione il cacciatore ha esibito la licenza di porto di fucile uso caccia, valida, ma, durante la perquisizione, sono state rinvenute 7 panie invischiate per l’uccellagione, 2 lacci in acciaio, 1 tagliola in ferro per catturare piccoli mammiferi, 29 turdidi spennati e congelati, 1 tordo bottaccio, 3 esemplari di scoiattolo; 10 esemplari spiumati di uccelli di piccola taglia di specie non identificabile; 1 esemplare vivo di lucherino non inanellato. Sono stati inoltre sequestrati 2 fucili, uno dei quali con alterazione della matricola; svariate cartucce, polvere da sparo e munizioni non denunciati. Dal controllo del tesserino degli abbattimenti è risultato che nessun animale era stato segnato dal cacciatore. Allo stesso sono state quindi contestate le relative violazioni sia di natura penale che amministrativa.

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