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Roma, Ignazio Marino si dimette da sindaco di Roma: “Lascio ma ho 20 giorni per ripensarci”

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Dalla Panda rossa agli scontrini: per Marino due anni sulle montagne russe. ‘Spero non torni la mafia. Riforme sono state avviate’

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Roma (Adnkronos) – Ignazio Marino lascia. “Presento le mie dimissioni. Sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni”, ha detto. “Non è un’astuzia la mia: è la ricerca di una verifica seria, se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche”. “Non nascondo di nutrire un serio timore che immediatamente tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che purtroppo hanno toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l’intero Partito Democratico ma tutto il Campidoglio”, scrive Marino nella nota in cui annuncia le sue dimissioni.

“Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione – scrive Marino nella nota delle dimissioni – Sin dall’inizio c’è stato un lavorìo rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine. Ho tutta l’intenzione di battere questo attacco e sono convinto che Roma debba andare avanti nel suo cambiamento”.

Il sindaco ha postato su Facebook un video nel quale legge il messaggio in cui ha annunciato le sue dimissioni (Guarda). “Mi dimetto. Dal lavoro fatto in questi anni passa il futuro di Roma. Una città che abbiamo liberato dal malaffare e dalla corruzione”.

 

L’ADDIO DI MARINO, IL MESSAGGIO DELLE DIMISSIONI – Ecco il testo integrale. ”Care romane e cari romani, ho molto riflettuto prima di assumere la mia decisione. L’ho fatto avendo come unica stella polare l’interesse della Capitale d’Italia, della mia città. Quando, poco più di due anni e mezzo fa mi sono candidato a sindaco di Roma l’ho fatto per cambiare Roma, strappando il Campidoglio alla destra che lo aveva preso e per cinque anni maltrattato, infangato sino a consentire l’ingresso di attività criminali anche di tipo mafioso”. “Quella sfida l’abbiamo vinta insieme. In questi due anni ho impostato cambiamenti epocali, ho cambiato un sistema di governo basato sull’acquiescenza alle lobbies, ai poteri anche criminali. – prosegue Marino -. Non sapevo, nessuno sapeva, quanto fosse grave la situazione, quanto a fondo fosse arrivata la commistione politico-mafiosa. Questa è la sfida vinta: il sistema corruttivo è stato scoperchiato, i tentacoli oggi sono tagliati, le grandi riforme avviate, i bilanci non sono più in rosso, la città ha ripreso ad attrarre investimenti e a investire. I risultati, quindi, cominciano a vedersi”.

“Il 5 novembre su mia iniziativa il Comune di Roma sarà parte civile in un processo storico: siamo davanti al giudizio su una vicenda drammatica che ha coinvolto trasversalmente la politica – continua ancora il primo cittadino di Roma dimissionario – La città è stata ferita ma, grazie alla stragrande maggioranza dei romani onesti e al lavoro della mia giunta, ha resistito, ha reagito”.

“Questi i motivi e il quadro in cui si inseriscono le mie dimissioni. scrive ancora marino – Nessuno pensi o dica che lo faccio come segnale di debolezza o addirittura di ammissione di colpa per questa squallida e manipolata polemica sulle spese di rappresentanza e i relativi scontrini successivamente alla mia decisione di pubblicarli sul sito del Comune. Chi volesse leggerle in questo modo è in cattiva fede. Ma con loro non vale la pena di discutere”. “Mi importa che i cittadini, tutti, chi mi ha votato come chi no, perché il sindaco è eletto da una parte ma è il sindaco di tutti, – continua ancora il messaggio – comprendano e capiscano che, al di là della mia figura, è dal lavoro che ho impostato che passa il futuro della città”. La decisione, dopo le dimissioni del vicesindaco Marco Causi, dell’assessore dei Trasporti Stefano Esposito e dell’assessore al Turismo Luigina Di Liegro.

 

Le dimissioni degli assessori Pd sono arrivate nel corso della riunione in Campidoglio tra il primo cittadino e la Giunta dopo le polemiche sulle cene e le spese di rappresentanza del primo cittadino (FOTO). Dimissioni non formalizzate, al momento, invece, per l’assessore alla scuola, Marco Rossi Doria, che pure nel corso della riunione avrebbe espresso grandi perplessità sulla possibilità di andare avanti.

‘MARINO TORNA IN LIGURIA’, CORI IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO – Cori da stadio e applausi in piazza del Campidoglio alla notizia delle dimissioni del sindaco Ignazio Marino.”Tutti a casa”, “Marino torna in Liguria”, urlano i manifestanti dell’opposizione rimasti in piazza, tra le bandiere della lista Marchini e di Fdi. “Onestà”, “siamo il futuro”, urlano sostenitori del Movimento 5 stelle.

MONSIGNOR FEROCI, BENE ADDIO MARINO MA PER GIUBILEO CITTA’ SOFFRIRA’ – Le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino “erano più che doverose” perché “bisognava sbloccare una situazione che sembrava essere, a questo punto, più negativa che positiva per la città”, ma la capitale “ne soffrirà senz’altro, e nei prossimi mesi, in coincidenza con il Giubileo la situazione si complicherà, soprattutto se ci dovessero essere le elezioni in aprile”. Così monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma commenta all’Adnkronos l’addio di Marino, in vista dell’imminente giubileo straordinario indetto da papa Francesco. “Con una campagna elettorale che avrà toni sicuramente molto aspri, pellegrini che arriveranno da ogni parte del mondo, senza dimenticare la situazione dell’accoglienza dei migranti a cui tutto il Paese, Roma compresa, è chiamata a rispondere – prosegue monsignor Feroci – si creeranno sicuramente tensioni e difficoltà. E l’immagine che daremo al mondo sarà quella di una città in difficoltà, tra mafia capitale, problemi oggettivi, presenza dei profughi ecc.”. Monsignor Enrico Feroci ci tiene a sottolineare, inoltre, che “il Giubileo non ha bisogno di grandi opere o interventi”, e che “proprio papa Francesco lo vuole fondato su una dimensione spirituale”. Un giubileo che sia vissuto “come attenzione alla difficoltà dell’altro, e di difficoltà – riflette Feroci – in questa città ne abbiamo tante. Dovrebbe essere questo lo spirito del Giubileo della Misericordia e la Chiesa dovrà essere di supporto a Roma perchè la nostra città e la capitale d’Italia possa riprendersi, tornare a sperare e ad essere positiva”. “L’appello che possiamo fare in vista del Giubileo – conclude il direttore della Caritas di Roma – è non aspettare che la politica faccia qualcosa, né aspettare di vedere quello che accadrà dopo le dimissioni del sindaco, se la città sarà commissariata o come sarà amministrata, ma chiederci ‘cosa posso fare io, in un ottica di misericordia’”.

ORFINI HA INCONTRATO PRESIDENTI MUNICIPI – Il commissario romano del Pd Matteo Orfini ha incontrato, nella sede del Nazareno, i presidenti dei municipi del Pd. “Gestiamo questa fase per la città – ha detto il presidente del municipio XV Daniele Torquati -. Ci sono cose che dobbiamo risolvere, le questioni della copertura dei servizi essenziali, soprattutto i servizi sociali, sono la priorità assoluta?”.

TWITTER SI SCATENA, #MARINO PRIMO TRA TREND TOPIC – #Marino in poche ore è diventato l’hashtag più utilizzato su Twitter. Pro e contro, detrattori e sostenitori dicono la loro a colpi di tweet sul lavoro del sindaco e della sua Giunta.”Condannato dopo l’ultima cena. #Marino” ironizza un utente facendo riferimento alle cene ‘contestate’ a Marino. “Vado controcorrente, sono abituata, non mi schiero nemmeno con i #MarinoResisti ma forse molti ignorano gli squali di parte del #pd”, scrive un’altra utente. Non mancano le critiche nei confronti del primo cittadino. “Vai #Marino dignità e decoro. La tua triste pagina di storia l’hai scritta. È tempo che tu vada. Tranquillo i posteri non ti rimpiangeranno”, twitta Max. L’ironia sui social non risparmia nemmeno l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito che oggi ha presentato le dimissioni. “Mi dispiace solo per il renziano (romano e romanista) #Esposito che era a un passo dal risolvere i problemi della mobilità di Roma. #Marino”.

SPESE MARINO, DA PROCURA ANCORA NESSUNA DECISIONE – Dalla procura di Roma fanno sapere che non è stata presa ancora nessuna decisione su quanto chiesto con gli esposti di Fdi e M5s. Il fascicolo aperto nei giorni scorsi resta quindi rubricato senza ipotesi di reato e senza indicazione di indagati. Oggi a palazzo di Giustizia c’è stato un primo scambio di idee tra il procuratore capo Giuseppe Pignatone, il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pubblico ministero Roberto Felici che, in caso di avvio di un’inchiesta, sarà colui che se ne occuperà. La decisione presa oggi è stata quella di attendere la prossima settimana per l’avvio delle procedure giudiziarie. Tanto più che la Guardia di Finanza deve ancora acquisire in Campidoglio tutti i documenti riguardanti il rilascio e l’utilizzo della carta di credito da parte del sindaco. Altre informazioni potranno anche essere ottenute dalla banca che ha rilasciato la carta.

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