NordEst

Droga, smantellata rete di trafficanti

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E' questo il sodalizio criminale scoperto da un'indagine del Ros tra la Lombardia, l'Emilia Romagna ed il Veneto, che ha portato all'emissione di 20 ordinanze di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Mentre altre 36 persone, indagate a piede libero, sono state sottoposte a perquisizione. Tra questi anche un ex brigatista, che conservava vecchi volantini con la stella a cinque punte.

I dettagli della maxi operazione

Le indagini hanno accertato che la struttura di vertice del sodalizio era costituita da storici esponenti di Ordine Nuovo e dei Nar, ed in particolare da Angelo Manfrin, condannato nell'aprile 1990 dalla Corte d'Assise d'Appello di Venezia per associazione per delinquere.

Manfrin, 64 anni, che aveva all'epoca realizzato una sofisticata rete logistica di supporto alla latitanza dei terroristi dei Nar, è risultato oggi l'organizzatore di un vasto traffico di droga destinata ai mercati veneto, emiliano e lombardo, nonché di una capillare rete distributiva con basi a Rovigo, Verona, Padova, Ferrara, Modena e Milano. Si avvaleva soprattutto della complicità del pregiudicato Roberto Frigato, anch'egli noto esponente della destra, e di noti affiliati alla Banda della Comasina di Renato Vallanzasca ed alla Mala del Brenta.

Le indagini hanno anche permesso di individuare i circuiti finanziari utilizzati per riciclare il denaro illecito, oltre ad una base operativa ricavata dal Manfrin all'interno di un appartamento di Novara, ed intestata ad un complice pregiudicato per truffa e reati finanziari. Nel corso dell'attivita', sono stati effettuati numerosi interventi di riscontro, che hanno consentito il sequestro di significativi quantitativi di cocaina ed hashish, con l'arresto dei corrieri.

In definitiva, l'indagine ha accertato un rilevante narcotraffico, riattivato da storici esponenti della criminalità eversiva e comune, molti dei quali già gravitanti nell'estrema destra eversiva od in agguerrite consorterie criminali. Particolarmente significativa è infatti apparsa la riproposizione dei modelli organizzativi fortemente compartimentati, propri delle compagini terroristiche in cui molti degli indagati avevano militato, venendo perseguiti per gravi reati, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80.

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