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Neve sulle Dolomiti: prime piste aperte dal 26 novembre. In Veneto stato di emergenza

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La prima neve di stagione ha imbiancato i rilievi e raggiunto in alcuni casi il fondovalle, sotto i 500 metri di altezza come a San Cristoforo di Pergine Valsugana. Critica la situazione in Veneto per il maltempo. Riaprono le prime piste da sci dal 26 novembre

In alto la neve a passo Rolle (TN) martedì sera e in basso i danni al litorale veneto (VE)


 

Trento – I fiocchi bianchi sono subentrati alla pioggia, che è iniziata a cadere nella notte in tutto il Trentino. La Provincia sta monitorando la situazione: al momento non si registrano criticità. In caso di necessità, saranno comunque attivati i posti di presidio già individuati lungo la rete stradale provinciale, per consentire il passaggio dei soli veicoli equipaggiati con idonea attrezzatura invernale. L’obiettivo è di garantire la sicurezza delle persone e la fluidità della circolazione.

Situazione critica in Veneto

I valori di marea hanno superato il valore di 1,70 m s.l.m.m. attestandosi a + 1,73 intorno alle ore 09.45. con punte di 2,04 m slm misurate sulla Diga Nord di Malamocco. L’evento è stato, inoltre, accompagnato da forte vento di scirocco da S-SE poi girato a bora da N-NE che ha raggiunto intorno alle 11,30 velocità di 32,2 m/s (115,92 km/h) ed altezze d’onda che hanno superato i 6 metri al largo. Gli effetti della mareggiata sono in corso di valutazione da parte dei tecnici del Genio Civile di Venezia e di Rovigo che stanno svolgendo i sopralluoghi con particolare attenzione per i paraggi maggiormente esposti. Da una prima valutazione, la situazione è la seguente:

Litorale di Bibione: Arenile completamente sommerso. La mareggiata ha raggiunto il muro paronde in prossimità di piazzale Zenith ed ha sormontato la duna interessando le aree retrostanti (piste ciclabile, aree verdi) e alcune vie di accesso all’arenile. Danni ingenti alle strutture in arenile. La Lama del Revellino immediatamente ad est, area SIC, è stata completamente sommersa.

Litorale di Caorle (spiaggia di Ponente): Arenile completamente sommerso con danni alle strutture presenti. La mareggiata è arrivata al muro paraonde. Danni alla scogliera di protezione del centro storico con spostamento di massi anche di gradi dimensioni. Passeggiata a mare tra scogliera e diga foranea completamente sommersa dalle onde. I pennelli appena ultimati hanno contribuito al contenimento della energia frangente delle onde.

Litorale di Porto Santa Margherita. Arenile sommerso. La mareggiata ha sormontato il muro paraonde.

Litorale di Eraclea: È stato interessato tutto l’arenile. La mareggiata ha sormontato le difese longitudinali allagando le aree retrostanti e intaccando il sistema dunoso consolidato.

Litorale di Jesolo: la mareggiata ha interessato l’intero arenile. Nella Zona Pineta (tra villaggio Marzotto e Foce Piave) l’arenile appare fortemente eroso.  Gli accumuli realizzati dai concessionari hanno contribuito ad impedire importanti fenomeni di ingressione marina. Nella zona di foce Piave il sistema dunoso è fortemente danneggiato. Tutti i pennelli realizzati dal Genio Civile appaiono integri. Forti danni alle strutture turistiche in arenile.

Litorale di Isola Verde: la mareggiata ha interessato tutto l’arenile, sormontando i pennelli e aggirandoli alla radice. Danni ingenti alle strutture turistiche in arenile.

Litorale di Sottomarina: la mareggiata ha interessato tutto l’arenile ed eroso il sistema dunoso in prossimità di foce Brenta posto a protezione dei campeggi. Nelle aree sottoflutto al molo foraneo di Chioggia forte interessamento delle strutture turistiche invase dalle acque.

Relativamente alle altre situazioni, la Protezione Civile regionale segnala numerosi allagamenti che, a seguito dei rovesci della tarda mattina e per i quali è stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, hanno interessato in particolare Rovigo, Adria, Villadose e Porto Viro. Interessata da diffusi allagamenti anche la viabilità litoranea a Sottomarina. Numerosi sono gli interventi conseguenti ad alberi pericolanti o danneggiamenti di edifici a causa del vento forte che ha interessato l’entroterra.

Riaprono le piste da sci

Le prime aperture sono in programma già sabato 26 novembre nei comprensori di Cortina, Plan de Corones, Tre Cime Dolomiti, Val di Fiemme, Obereggen e Carezza, ma dal 3 dicembre, al massimo per Sant’Ambrogio, saranno molte altre le stazioni operative. “Abbiamo dovuto operare un aumento del presso dello skipass del 10% – spiega il direttore marketing di Dolomiti Superski, Marco Pappalardo – che sarò, però, controbilanciato da alcune possibilità come lo sconto del 5% sugli acquisti online, se effettuati con due giorni di anticipo sull’utilizzo, e offerte ad esempio per le famiglie o i senior”. Con i suoi 1.200 km di piste e 450 impianti di risalita in quindici comprensori distribuiti in un contesto ambientale di grande bellezza, ma anche di grande fragilità, Dolomiti Superski deve sempre più fare i conti con le esigenze della sostenibilità. “È un tema da sempre al centro della pianificazione strategica delle nostre”, assicura Varallo citando come esempio i progressi tecnologici che consentono ai cannoni da neve attuali di produrre, a parità di acqua utilizzata, il doppio della neve rispetto a quelli di 20 anni fa.

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