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DL Irpef “Dietro il burocratese potrebbero celarsi tagli alla sanità, va fatta chiarezza”

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L’allarme viene dall’assessore alla sanità della Regione del Veneto, reduce dall’incontro tra le Regioni  a Roma

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Venezia – “Con un abile gioco di parole in burocratese i prestigiatori romani probabilmente celano un grosso rischio: nel dl Irpef i tagli alla sanità ci potrebbero essere, eccome, ad esempio celati sotto la voce spese per beni e servizi, che riguardano anche spese sanitarie”

“Se saranno sacrosanti risparmi basati su fabbisogni e criteri standard – aggiunge l’Assessore – ben vengano, anche perché vorrà dire che dal Veneto non dovrà uscire nemmeno un euro, ma il rischio che invece si finisca per usare per l’ennesima volta la mannaia trasversale è alto. Il che sarebbe purtroppo chiaramente consequenziale all’ormai chiaro disegno di Renzi di depotenziare le Regioni, prendendo come pretesto gli sprechi di alcune per colpirle tutte. A questo gioco al massacro io non ci sto. I veneti danno già a Roma 21 miliardi di saldo fiscale attivo, hanno i conti della sanità in ordine, una nuova riforma sanitaria in corso di realizzazione. Togliere altre risorse alla sanità sarebbe uno scempio. Combatteremo minuto per minuto perché ciò non accada, ma non sarà facile”.

“Il Governo giura e sperguira che non saranno tagli lineari ma ben selezionati per incidere sugli sprechi? – aggiunge l’Assessore veneto – allora non resta che escludere quelle Regioni dove gli sprechi, se ancora ce ne sono, vanno cercati con il luminol. Non resta che decidere un criterio di premialità, che forse sarebbe più giusto chiamare di salvaguardia, per le Regioni che già oggi hanno tempi di pagamento ragionevoli ai fornitori, hanno una centrale unica per gli acquisti in sanità, hanno aderito alla ‘generosa’ offerta del Governo accettando obtorto collo di accendere di fatto un mutuo oneroso con la banca Palazzo Chigi per azzerare i debiti della sanità verso i creditori”.

“Il Veneto – fa notare – ha tutte queste caratteristiche di virtuosità. Si deve ottimizzare ugualmente la spesa? Allora si consenta a queste Regioni di trattenere i fondi risparmiati, per reinvestirli in nuovi servizi sanitari ai loro cittadini o per abbassare i ticket. In caso contrario sarà ampiamente dimostrato quante bugie ci hanno sinora raccontato”.

“Per recuperare 2 miliardi e 100 milioni – conclude l’esponente di palazzo Balbi – hanno avuto la pensata del secolo: 700 milioni a testa tra Stato, Regioni ed Enti Locali. Dimenticando un dato di fatto: che Regioni ed Enti Locali sono le Istituzioni che hanno minori disponibilità e hanno ricevuto i tagli più pesanti negli ultimi anni. Ciò nonostante dovrebbero scucire la stessa cifra dello Stato centrale che produce da solo una vera supernova di buco? Sinceramente mi sento un po’ preso in giro!”.

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