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Covid, Trentino resta giallo: 1 decesso, 1.586 nuovi casi. In Alto Adige 4 decessi e 2.241 positivi

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La situazione in Regione

[Credits©Apss]

Trento/Bolzano – Un decesso in ospedale (una donna ultraottantenne, non vaccinata, che soffriva di altre patologie) e 1.586 nuovi casi di contagio. Questo il bilancio giornaliero della pandemia illustrato dall’assessora provinciale alla sanità della Provincia di Trento, Stefania Segnana, che ha ricordato come due anni fa, il 28 gennaio 2020, si riuniva per la prima volta la task force provinciale.

Attualmente negli ospedali trentini sono ricoverati 163 pazienti, di cui 25 in rianimazione. Nella giornata di ieri sono stati registrati 11 nuovi ricoveri e 23 dimissioni. Sono 92 i casi positivi al molecolare (su 549 test effettuati) e 1.494 all’antigenico (su 10.816 test effettuati).
I molecolari poi confermano 19 positività intercettate nei giorni scorsi dai test rapidi. I casi attivi sono complessivamente 23.608, con una variazione di 1.453 in meno. Giancarlo Ruscitti, direttore del diapartimento salute dall’azienda sanitaria, ha detto che la curva dei contagi sta scendendo, anche se l’indice Rt rimane sopra 1 (in Italia è a 0,97). “In Trentino – ha aggiunto – siamo arrivati anche 2,6”.

Il punto a Bolzano

L’Alto Adige registra 4 decessi e 2.241 nuovi casi. Da una decina di giorni non si registrava un numero così alto di vittime. Il numero complessivo dei decessi dall’inizio della pandemia sale così a 1.349. Sono risultati positivi 268 tamponi pcr e 1.973 test antigenici. Gli ospedali registrano un aumento dei pazienti covid nei normali reparti (+7), mentre cala a 12 il numero di letti occupati in terapia intensiva (-2). Gli altoatesini in quarantena sono 34.202, mentre i guariti 2.745.

Il Rapporto settimanale ISS

Il maggiore tasso di occupazione dei posti letto per Covid nelle terapie intensive si registra questa settimana nella Provincia autonoma di Trento (al 27,8%), nelle Marche (al 27,3%) e in Friuli Venezia Giulia (al 23,4%).

“Si osserva una diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.823 ogni 100.000 abitanti (21 -27 gennaio) contro 2011 ogni 100mila abitanti (14-20 gennaio), dati flusso ministero Salute. Nel periodo 5– 18 gennaio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,86 – 1,18), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica”, si legge nel rapporto ISS.

“Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 16,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio) contro 17,3% (rilevazione al 20 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 30,4% (rilevazione ministero della Salute al 27 gennaio) contro 31,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 gennaio)”, prosegue il report.

“Quattro Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; 9 Regioni risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, tre Regioni e province autonome sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Otto Regioni e province sono classificate a rischio basso”, è il quadro delineato dal report.

“Sono 15 le Regioni e province autonome che riportano almeno una singola allerta di resilienza. Quattro Regioni riportano molteplici allerte di resilienza”, affermano gli esperti.

“Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (652.401 contro 658.168 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% contro 15% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% contro 41%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% contro 44%)”, evidenzia il report.

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