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Covid-19, altri 7 decessi e 93 contagi in Trentino: anziano deceduto a Piedicastello era positivo

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Sono 7 i nuovi decessi per Covid19 in Trentino e 93 contagi, di cui 84 risultati da tampone; 29 dei nuovi contagi e 5 decessi risultano legati alle Rsa. Trentacinquemila mascherine inviate alla Croce Rossa da ex universitari cinesi. Sono arrivate a 9.534 le domande per il bonus alimentare

Trento – Il presidente Maurizio Fugatti, ha anche riferito il numero totale dei tamponi effettuati sono: 1.179, di cui 420 analizzati dal Cibio. Il presidente ha ringraziato il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata, la fondazione Mach e tutti i centri di ricerca trentini che contribuiscono a moltiplicare l’effettuazione dei tamponi, grazie ai loro laboratori.

Il confronto tra i governatori

Ha poi riferito sulla videoconferenza con i presidenti delle Regioni, il cui gruppo di lavoro è coordinato dai governatori di Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia (rispettivamente, Attilio Fontana, Stefano Bonaccini e Nello Musumeci), che si interfacceranno con il Governo per ipotizzare la cosiddetta “fase due”, quella della ripartenza.

“Da parte trentina abbiamo proposto di prevedere una gradualità, perché dobbiamo essere responsabili”, ha detto Fugatti, raccomandando a tutta la popolazione di rimanere a casa per Pasqua e Pasquetta. L’ipotesi è che la riapertura di alcune attività potrebbe essere prevista a breve, si tratta in particolare di quelle all’aperto come cave, cantieri boschivi e stradali, manutenzioni fluviali e quelle degli artigiani che lavorano da soli: una proposta che i tre governatori hanno preso in seria considerazione.

L’attività nell’orto

Il presidente Fugatti ha poi preannunciato una nuova ordinanza che sarà firmata sabato per consentire, per una singola persona, di recarsi nel proprio orto, se posto sul territorio comunale di residenza. Per quanto riguarda le risorse che il Governo metterà a disposizione dei singoli territori, Fugatti ha preannunciato che una parte sarà destinata a chi ha lavorato in prima linea nel corso di questa emergenza.

Riguardo alla penuria di guanti segnalata in alcuni supermercati, si tratta di un problema di approvvigionamento e di difficile reperibilità sul mercato, ha spiegato il presidente. Nell’immediato si cercherà di ovviare attraverso una più diffusa sanificazione dei carrelli. Infine un riconoscimento della grande solidarietà trentina, a proposito della messa a disposizione di due strutture destinate ad accogliere in particolare ammalati provenienti dalle Rsa di tutto il territorio, alle quali sarà destinato personale specializzato, così da mettere in sicurezza tutti.

L’assessore alla salute Stefania Segnana ha confermato l’arrivo di alcuni infermieri (3) inviati dalla Protezione Civile nazionale: saranno assegnati alle Rsa trentine in difficoltà. Segnana ha anche ringraziato i Vigili del fuoco, gli Alpini, il Soccorso alpino, i Nuvola e la Scuola Provinciale Cani da Ricerca e Catastrofe per il lavoro di distribuzione su tutto il territorio delle mascherine destinate alla popolazione. In proposito, è stato trasmesso un servizio registrato presso la caserma dei Vigili del fuoco permanenti di Trento, il cui comandante Ilenia Lazzeri ha spiegato come avverrà la distribuzione alla popolazione di Trento.

Oltre 9500 domande per il bonus alimentare

L’assessore ha poi comunicato che sono pervenute 9.534 domande per il bonus alimentare, di cui 6.103 accolte (il 64%) e che i servizi sociali territoriali stanno lavorando alacremente per dare tutte le risposte possibili. Inoltre, ha ricordato che nonostante l’emergenza, i percorsi nascita stanno funzionando nel migliore dei modi, consentendo in totale sicurezza la partecipazione dei padri ai momenti di travaglio e parto e garantendo i controlli alle donne in gravidanza.

Per quanto riguarda i numeri dei contagi, l’assessore ha precisato che, ad oggi, 464 provengono dalle Rsa, 161 dalle case di cura, 16 sono rilevati nelle strutture intermedie. Su 335 ricoverati, sono 70 le persone in terapia intensiva, 275 i deceduti e 295 i guariti clinicamente, a cui si aggiungono 252 altri guariti.

Il direttore generale di Apss Paolo Bordon ha confermato che il farmaco Tocilizumab è utilizzato anche in Trentino: in tutti gli ospedali della rete 52 pazienti sono curati anche con quello, nonostante l’approvvigionamento resti difficile.

In videocollegamento Romano Masè, capo del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, ha spiegato come i forestali stanno affrontando l’emergenza. A partire dal 30 marzo scorso, il corpo è stato totalmente integrato all’interno di un sistema che vede impegnate tutte le forze di polizia, sotto il coordinamento del Commissariato di Governo e della Questura. Dapprima sono state 500 le unità impegnate, che hanno effettuato 400 controlli e comminato circa 20 sanzioni. Poi le unità coinvolte sono salite a 1.000, con 1.700 persone controllate e 86 sanzionate e 25 esercizi commerciali, di cui solo uno trovato fuori regola. Recentemente i forestali sono stati coinvolti su servizi mirati nei cinque comuni dove c’è stata intensificazione dei controlli, in particolare in alta Val di Sole e in Val di Fassa. “La popolazione del Trentino ha compreso la gravità situazione e si sta comportando con serietà e senso di responsabilità”, ha detto Masè, “da parte nostra stiamo affiancando l’azione di polizia anche con un servizio di informazione, con la vicinanza e con il supporto alla popolazione”.

Infine Raffaele De Col, dirigente generale del dipartimento Protezione Civile, ha illustrato l’ordinanza odierna di carattere ambientale, che riguarda la gestione temporanea dei rifiuti in presenza di persone positive, o in quarantena, e gli adempimenti delle imprese. Sono state, infatti, date indicazioni ai gestori per come trattare il residuo conferito dalla popolazione. “Data la complessità dell’ordinanza, il mio consiglio alla popolazione è leggere la parte che interessa le persone, al punto 5 – si tratta di 5 righe specifiche – a proposito delle quali è possibile anche rivolgersi alle aziende di raccolta rifiuti dislocate sul territorio, che hanno messo a disposizione un numero di telefono per tutte le informazioni “ ha precisato De Col.

Un ponte tra Cina e Trentino

Il Trentino e la sua Università sono rimasti nel cuore degli ex studenti giunti anni fa dalla lontana Cina per seguire un corso di studi. L’eco delle difficoltà incontrate dal personale operativo della Croce Rossa del Trentino nel reperire i dispositivi di sicurezza necessari per poter affrontare l’emergenza Covid, ha messo in moto una formidabile catena di solidarietà promossa da Gangfeng Zhang (nella foto), un docente dell’Università di Zhejiang che nel 2001 ha conseguito a Trento il dottorato in Sociologia e Ricerca Sociale e che continua a collaborare con l’Ateneo trentino. Il docente lancia via social un appello agli ex studenti dell’Università di Trento, ormai rientrati e occupati in Cina per organizzare una donazione di materiali sanitari all’Università e alla città di Trento per combattere il Covid.

L’appello di Gangfeng Zhang riceve in beve tempo oltre centoquaranta adesioni e il gruppo si pone subito due obiettivi, raccogliere fondi e selezionare i materiali da spedire in Italia. In pochi giorni vengono raccolti finanziamenti sufficienti ad acquistare trentacinquemilamila mascherine di diversi gradi di protezione e 210 occhiali, ma c’è un grosso ostacolo da superare: molte spedizioni sono bloccate, a volte le merci vengono sequestrate durante gli scali aerei. Finalmente viene individuato il giusto corridoio e la merce arriva alla Malpensa con tre differenti spedizioni, all’interno di robuste casse di legno (nella foto) riportanti una significativa frase di Seneca, “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”.

I preziosi carichi vengono presi in consegna dal Comitato Provinciale di Trento che li ridistribuisce tra i Gruppi Cri operanti sul territorio provinciale, oltre a due forniture che, su esplicita indicazione dei donatori, raggiungono rispettivamente il reparto di rianimazione del Santa Chiara e l’Istituto Universitario.

Progetto Fem Fbk

La Fondazione Edmund Mach (Fem) e la Fondazione Bruno Kessler (Fbk) partecipano al progetto internazionale ‘Mood’ di monitoraggio e prevenzione dei rischi nella sanità pubblica per individuare con largo anticipo i primi segnali di epidemie.

Sono 25 gli enti di ricerca e le agenzie di salute pubblica e veterinaria di 12 paesi al mondo impegnati in questa sfida a carattere globale.La Fem coordina il work package sulla diseases intelligence,che vede come partner Fbk nell’ambito della Jru Epilab, operante da un paio di anni nell’ambito dell’epidemiologia quantitativa delle malattie infettive, e l’Istituto superiore di sanità.

“Fem coordina in questo progetto una specifica area relativa alla intelligenza delle malattie che ci vede collaborare con Fbk nella raccolta di dati a livello europeo e sviluppare modelli epidemiologici”, spiega la coordinatrice della work package sulla diseases intelligence, Annapaola Rizzoli, dirigente del Centro ricerca e innovazione Fem.

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