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Coronavirus: 441 i contagiati, 16 le vittime in Alto Adige, videoconferenza Provincia Bolzano 19 marzo

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Ancora troppi non rispettano i provvedimenti nella lotta contro il coronavirus”. Lo ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher, annunciando la linea dura con controlli in tutti i Comuni dell’Alto Adige. “Ci saranno denunce e multe. Dobbiamo garantire il rispetto delle regole per avere successo in questa emergenza senza pari”, ha aggiunto Kompatscher. “Dobbiamo assolutamente rallentare la catena di contagio, soprattutto nelle città”, ha ribadito il primario Marc Kaufmann.

Bolzano – Continua a crescere il numero dei contagiati dal Coronavirus in Alto Adige. Le persone affette da Covis-19 sono ormai 441. Di questi 25 sono in terapia intensiva.

Sono 16 le persone decedute che avevano contratto il virus. Solo nella giornata di ieri sono stati consegnati all’Azienda sanitaria 1.000 tamponi. Di questi 750 sono stati analizzati e 58 hanno dato esito positivo. Dall’inizio della pandemia sono stati effettuati 3.568 tamponi a 2.504 persone. 134 persone positive sono ricoverate negli ospedali altoatesini. 59 sono attualmente i casi sospetti, mente 25 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. In quarantena ci sono ora un totale di 1.619 persone.

L’azienda sanitaria ribadisce ancora una volta che la catena dell’infezione può essere interrotta solo se tutti seguono le regole stabilite dai decreti e dalle ordinanze. Quindi la cosa migliore è stare il più possibile a casa. Per tutti gli altoatesini il motto deve essere sempre #iorestoacasa, si ribadisce in una nota della Provincia.

Linea dura di Kompatscher per contenere il virus

Emergenza mascherine e camici in Trentino. 30 mila mascherine dalla Cina per il Trentino

Dalla Cina un aiuto concreto per il Trentino. La notizia arriva dall’università cinese di Jiangsu  che si è attivata in una grande raccolta fondi e materiali a favore del Trentino. “I 130 docenti dell’Ateneo cinese – spiega un comunicato dell’Università di Trento – , insieme a studenti e studentesse, hanno raccolto in pochi giorni oltre 13mila euro che sono serviti ad acquistare 31mila mascherine e 5mila mascherine professionali riutilizzabili. La fornitura è stata inviata nella serata di ieri alla Croce Rossa trentina per via aerea. Oggi è stata inviata un’ulteriore fornitura di altre 2400 mascherine professionali, 200 paia di occhiali di protezione e 1000 guanti. Sui pacchi inviati in Trentino una frase di Seneca che invita a sentirsi vicini: “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”. E una cartolina: “Un aiuto superveloce da grande distanza per Trento”.

“La situazione prospettata è gravissima perché 1 milione di mascherine chirurgiche e ffp2 sarebbero bloccate in Turchia alla frontiera aerea e non si riuscirebbe a farle partire; nei magazzini della Protezione civile provinciale c’è solo un pieno di maschere inservibili, non a norma Ce, senza standard. I dpi (vestiti,camici,tute) sarebbero ancora in India e sono anch’esse evaporate alle 16.30 di mercoledì dopo che i due corrieri (Hdl e Bertolini), come ci esplicita il dott. Benetollo, contattati da Apss, non le avrebbero più recapitate, comunicando che l’aereo non arriva venerdi ma (speriamo) alla fine della prossima settimana. Le donazioni sono al momento inservibili perchè non possono pagare i dpi”. Lo scrive in una nota il segretatio della Cisl medici del Trentino, Nicola Paoli, reduce da un incontro in videoconferenza tra Azienda sanitaria e sindacati della sanità trentina.”Dovendo attendere almeno altri dieci giorni prima di vedere un fazzoletto all’orizzonte, la Apss – scrive ancora Paoli – ha deciso da oggi di contingentare le forniture adoperate da tutti gli operatori dell’Apss all’interno degli ospedali. Si calcolerà il numero di addetti in servizio dando un camice ed una mascherina a ciascuno”. Intanto Tutte le mascherine di protezione, impegnate nei cantieri del Tunnel del Brennero, sono state donate agli ospedali di Brunico e Bressanone e al Soccorso alpino di Brunico. Si tratta di alcune centinaia di pezzi, informa Martin Ausserdorfer, membro del consiglio di sorveglianza di Bbt Se.

In breve

Rimpatrio studenti. Gli studenti della Regione Trentino-Alto Adige, partiti con le borse di studio messe a disposizione per l’anno di studio all’estero, che si trovano per la maggior parte in Inghilterra, Irlanda, Germania, Francia e Austria verranno rimpatriati a spese della Regione. Lo comunica una nota dell’assessore regionale, Giorgio Leonardi, in cui si legge che “molti genitori, giustamente preoccupati, stanno contattando in questi giorni gli uffici regionali per ottenere informazioni riguardo un eventuale rimpatrio dei loro figli”.

Leonardi – prosegue la nota – “sta attuando tutti gli approfondimenti e le procedure necessari per garantire, a spesa dell’Ente Regione, il rimpatrio in totale sicurezza di tutti gli studenti in questione, in tempi auspicabilmente brevi, nonostante le evidenti difficoltà in ordine alle ordinanze attuate che hanno imposto la chiusura di molti aeroporti e la soppressione di moltissimi voli.

La Commissione europea ha recentemente fornito delle indicazioni a riguardo, ossia la possibilità di rientrare in Italia facendo valere una “causa di forza maggiore” per vedersi riconosciuta la borsa di studio ed eventuali rimborsi spese. Nel giro di alcuni giorni, pertanto, saranno comunicate agli interessati tutte le informazioni utili per il rientro.

Tutto il Tirolo è stato dichiarato zona protetta. I casi positivi di coronavirus in Austria sono saliti a 1.843, solo in Tirolo si registrano 437. Fa discutere in Austria la gestione dell’emergenza nel Tirolo che ha una forte vocazione turistica. Nei giorni scorsi erano stati isolati solo alcuni centri sciistici, ritenuti dei focolai. Ora il governatore Guenther Platter ha esteso le limitazioni agli spostamenti su tutti i 279 Comuni del land. Le località limitrofe potranno solo essere raggiunte, se nel proprio paese non ci sono negozi, farmacie oppure medici.

L’acquisto di droga: è stata questa la giustificazione fornita da tre giovani della val Pusteria durante un controllo a Bolzano. I tre giovani, residenti tra Brunico e Monguelfo, di pomeriggio sono stati sorpresi nei pressi del Parco delle Religioni. Alla richiesta di fornire la prevista autocertificazione per giustificare la presenza in un Comune diverso da quello di residenza, i tre hanno ammesso di essere venuti a Bolzano per cercare della sostanza stupefacente, mostrando anche, per suffragare quanto dichiarato, un bilancino di precisione con cui avrebbero dovuto pesare la droga acquistata. Non rientrando tra le “situazioni di necessità”, sono stati denunciati.

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