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Chiara Lubich, si è aperta a Roma la causa di beatificazione

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Con una cerimonia tenuta presso la Cattedrale di San Pietro Apostolo a Frascati (Roma), si apre la causa di beatificazione e canonizzazione della trentina Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, nata a Trento nel 1920 e scomparsa nel 2008

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Roma – La cerimonia, detta “Prima Sessio” è stata officiata dal Vescovo di Frascati, Monsignor Raffaello Martinelli, alla presenza dell’assessore provinciale Carlo Daldoss, in rappresentanza della Provincia autonoma di Trento, che ha portato anche il saluto del presidente Ugo Rossi, impossibilitato a partecipare perché impegnato oggi in Trentino nelle manifestazioni dedicate al “Giorno della Memoria”.

L’iter per l’avvio della causa di beatificazione era iniziato il 7 dicembre 2013, settantesimo della fondazione dei Focolari, con la presentazione della richiesta formale al Vescovo di Frascati, Monsignor Martinelli, da parte della presidente del Movimento dei Focolari Maria Voce. Nei mesi successivi il Vescovo Martinelli ha provveduto all’adempimento degli atti canonici previsti. “Se oggi Chiara fosse ancora in vita – ha detto il presidente Ugo Rossi – nel messaggio portato dall’assessore Daldoss – ci inciterebbe soprattutto a “non dimenticare”, a coltivare la memoria come strumento che può cementare la famiglia e rendere coesa una comunità. Continuerebbe a chiederci di essere vicini ai più deboli e a testimoniare la nostra generosità e il nostro impegno nella società civile, facendo nostri quei valori profondi che ci vengono dalla nostra educazione cristiana”. “Da Chiara Lubich, che lavorò con umiltà e in silenzio a favore dei poveri, ci arriva un insegnamento profondo e un invito ad impegnarci per l’equità sociale. Si tratta – ha concluso Rossi – di un preciso imperativo etico e civile che coinvolge tutti noi, ognuno per il ruolo e le responsabilità che gli competono”.

La cerimonia, cominciata con la recita dei Vespri, si è svolta nella diocesi di Frascati perché è il territorio nel quale si trova il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, dove Chiara Lubich è vissuta gran parte della sua vita e dove riposa la salma. L’assessore Carlo Daldoss, che ha portato il saluto della Provincia in un momento più conviviale tenuto proprio al Centro del Movimento dei Focolari, ha evidenziato come la cerimonia tenuta oggi sia la naturale conseguenza della vita di Chiara Lubich, “una vita pregna di valori – ha detto Daldoss – che ci sono oggi di guida e di orientamento e che hanno fatto di Chiara una donna “santa” quand’era ancora in vita”. “Fu un amore inclusivo, il suo. Fu un affetto totalizzante che si indirizzava verso tutti – ha detto ancora Daldoss – senza fare distinzione alcuna di censo, di età, di etnia, di credo religioso e di cultura. E la prova, oggi, di questo amore centralizzante e attraente, l’abbiamo davanti agli occhi in quel “popolo” dei credenti che nel giro di pochi anni si unirono a lei dando forma, sostanza e immensità alla grande Famiglia dei Focolari”.

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