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Bottacin contro la prefettura di Belluno: autorizzano manifestazioni sediziose con relativo spreco di risorse

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Inoltre, impediscono al personale regionale di svolgere il proprio lavoro

Belluno_Feltre_panoramica sulla città

Belluno – “Affermazioni contraddittorie che evidenziano l’inopportunità dell’autorizzazione data a manifestazioni sediziose presso le sedi dei sopralluoghi, che il personale regionale deve compiere per legge, e uno spreco di risorse oltremodo biasimabile visti i sempre maggiori sacrifici che lo Stato ultimamente chiede ai cittadini comuni”: con queste parole l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin replica alle dichiarazioni della Prefettura relativamente alla decisione presa dal direttore del Bacino Idrografico Piave Livenza di sospendere momentaneamente i sopralluoghi del personale per ragioni di sicurezza.

“In occasione del precedente sopralluogo a Limana – sottolinea Bottacin – le immagini parlano chiaro: al personale regionale è stato fisicamente impedito di svolgere il proprio lavoro, tant’è che dopo un po’ tale personale è stato portato via sotto scorta. Questo sarebbe stato sufficiente, di fronte a oggettive ragioni di ordine pubblico, a impedire che altre manifestazioni dello stesso tenore avessero luogo a Belluno. Viceversa, se si fosse ritenuto di autorizzarle comunque, per le medesime ragioni di sicurezza si sarebbero dovute perlomeno prescrivere diverse modalità di tempo e di luogo da dare alle riunioni medesime”.

“Che per oggi a Belluno fosse prevista una nuova manifestazione sediziosa – prosegue Bottacin – è nei fatti, come nei fatti è che ci potessero essere grossi problemi di ordine pubblico, altrimenti non si spiegherebbe il perché la prefettura avesse chiamato rinforzi sia di carabinieri che di polizia da fuori provincia. Mi pare quanto meno contraddittorio che il viceprefetto sostenga da un lato che ci saremmo trovati di fronte a una manifestazione pacifica e dall’altro però abbia chiamato per l’occasione rinforzi da tutto il Veneto”.

“Ciò detto, continuo a ribadire – prosegue l’assessore – che ognuno ha il diritto di manifestare ma in modo civile, non come accaduto a Limana, dove l’assembramento avrebbe dovuto essere disciolto. E non lo dico io, ma il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che dà la possibilità di impedire o sospendere tali manifestazioni se si sia in presenza di grida sediziose o lesive del prestigio dell’autorità, o se comunque possano mettere in pericolo l’ordine pubblico o la sicurezza dei cittadini, cosa che il viceprefetto dovrebbe conoscere molto bene. Quanto alla fiducia nelle forze dell’ordine, sottolineo che da parte mia è massima, ricordando che domenica scorsa, a Bologna, io stavo dalla parte di chi li applaudiva e li ringraziava, non dalla parte di chi li bastonava. Sia ben chiaro”.

“Per capire la strumentalità di talune manifestazioni – conclude Bottacin – basterebbe vedere il diverso comportamento tenuto dai medesimi comitati che si stanno pesantemente agitando sul tema delle centraline, i quali invece tacciono su problematiche ambientali forse ben più gravi, come quelle che stanno interessando da diversi giorni la città di Feltre. A queste persone dico che non si può essere ambientalisti a giorni alterni a seconda della parte politica che, in base alle loro supposizioni, sia o meno interessata a determinate problematiche”.

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