NordEst

Acciaierie Valsugana, La Provincia ordina nuovi controlli per la salute

Share Button
"Seguiamo questa vicenda con estrema attenzione – ha detto Dellai – e abbiamo deciso di dare immediatamente incarico alle nostre strutture tecniche, all’Appa in particolare, di procedere ad una ulteriore campagna di indagini per accertare se esistono o meno le condizioni per intraprendere azioni coattive al fine di tutelare la salute pubblica. E’ evidente che il primo bene che dobbiamo tutelare è questo, quindi abbiamo la necessità di acquisire ulteriori elementi tecnici nel più breve tempo possibile per avere un quadro della situazione chiaro ed esaustivo. Possiamo dire che le nostre strutture tecniche hanno agito fino ad oggi con assoluta correttezza, facendo tutto ciò che era in loro potere; tuttavia di fronte alle notizie che emergono in questi giorni e soprattutto al comprensibile allarme diffuso fra i cittadini, la Giunta deve mettere in campo uno sforzo ulteriore. Faremo quindi nel più breve tempo possibile tutti i rilievi necessari, soprattutto in merito alla presenza di diossine, e se necessario assumeremo un provvedimento di chiusura della fabbrica, se ciò si rivelerà necessario al fine di tutelare la salute della popolazione. Ovviamente, però, un’azione del genere non può essere assunta senza prima disporre degli ulteriori elementi conoscitivi. "

Il vicepresidente e assessore all’ambiente Alberto Pacher ha spiegato inoltre che queste misure sono state presentate stamani al sindaco di Borgo Valsugana; con le autorità comunali verranno fissati incontri periodici per confrontarsi sugli aggiornamenti che via via emergeranno. Pacher ha detto inoltre che la Provincia ha chiesto all’Azienda sanitaria di produrre i dati epidemiologici sulle eventuali patologie generate da questa situazione. "Al momento dati del genere non esistono, ma di fronte agli scenari che stanno emergendo dall’inchiesta è opportuno approfondire ulteriormente le conoscenze in materia con un nuovo ciclo di indagini. L’Azienda sanitaria inoltre sta già svolgendo dei rilevamenti sull’eventuale presenza di inquinanti nel latte, in base ai provvedimenti assunti a seguito della vicenda della discarica di Monte Zaccon, nonché sulla presenza di diossina nel ciclo alimentare".

Finora non è emersa la presenza di metalli pesanti nel latte, ha precisato Pacher, che ha aggiunto come comunque non si parta da zero, perché già nel 2007 era stata fatta, dall’Università, una campagna di misurazioni sulle diossine, sia in valle dell’Adige sia nelle convalli, compresa la Valsugana. All’epoca, le rilevazioni sui terreni prospicienti alle acciaierie Valsugana non avevano prodotti dati difformi rispetto, ad esempio, a quelli della valle dell’Adige.

Riguardo all’iter seguito dall’amministrazione, Dellai ha spiegato che fin dal 2007 la Provincia aveva assunto i provvedimenti di sua competenza per fissare i limiti massimi relativi alle emissioni di diossina: "Queste decisioni quindi erano state assunte prima che si delineasse la nuova situazione dovuta all’azione della Procura, ma ovviamente ciò non ci ha messo al riparo da eventuali comportamenti illeciti, manomissioni di dati e così via. Quello che abbiamo capito è che fin d’oggi dovremo, questo sì, potenziare i controlli, posto che abbiamo verificato che, se ciò di cui si ha notizia è vero, il mondo è cambiato, sono cambiati gli interlocutori e i comportamenti, e quindi dobbiamo attrezzarci ulteriormente per tutelare la salute dei cittadini e il nostro ambiente."

  • Altre notizie in breve:
Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *