NordEst

Tesoro Tanzi, Ritrovate altre 16 opere: indagini su moglie e consulente trentino

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Ritrovate altre 16 opere – Si tratta di sedici quadri. Tra i più pregiati due Boccioni, un Segantini, un Kandinsky e uno Chagall. Dodici opere d’arte erano nella villa di Vigatto, proprietà della consorte Anita Chiesi, una a casa del genero e altre tre da amici. Sequestrati documenti e tele anche all’ex consulente d’arte dell’imprenditore, Paolo Dal Bosco, indagato per ricettazione e riciclaggio. I finanzieri hanno apposto il sigillo a quattromila tra opere e documenti di compravendita utili a verificare l’autenticità delle tele già in loro possesso

"Con questa operazione si è rotta una diga", ha commentato il procuratore capo Gerardo Laguardia al termine di una lunghissima notte in cui finanzieri e carabinieri hanno passato al setaccio diverse abitazioni nel Nord Italia, fermandosi fino alle 4.30 del mattino nella villa di Vigatto, proprietà della moglie dell’ex re del latte.

Le perquisizioni in Trentino – Oltre alla perquisizione nella notte in casa Tanzi, giovedì la procura di Parma ha fatto eseguire una perquisizione anche a Rovereto (Trento) nella casa di un collezionista d’arte, Paolo Dal Bosco, che era stato consulente di Calisto Tanzi. Il noto gallerista di Rovereto, negli anni ’90 aveva operato per conto di Tanzi acquistando le opere d’arte che hanno con­tribuito a formare la collezione dell’ex patron della Parmalat.

La Guardia di Finanza aveva infatti sequestrato la settimana scorsa 19 dipinti del valore stimato di 100 milioni di euro circa (secondo l’ex consulente trentino di un valore molto minore) che l’ex capo di Parmalat, crollata nel 2003 per una voragine di 14 miliardi di debiti, aveva riposto in due soffitte, una a Parma e una a Ponte Taro, località a dieci chilometri dal capoluogo.

A Parma è in corso il maxi processo che vede Tanzi tra i 25 imputati, accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere.  Nel dicembre 2008 Tanzi è stato condannato in primo grado a Milano a 10 anni per aggiotaggio, nell’ambito dell’inchiesta sul crac Parmalat che ha trascinato nel baratro oltre 100.000 risparmiatori che avevano sottoscritto obbligazioni del gruppo.

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