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A Venezia Pmi, banche, ricercatori e istituzioni a confronto

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La camera di commercio, la regione e Università promuovono la valutazione degli asset intangibili per il sostegno alle imprese

soldi

Venezia – Le piccole e medie imprese possono far leva sugli asset intangibili, dai brevetti al know-how, per migliorare l’accesso al credito. Dall’altra parte le banche sono di fronte alla sfida di andare oltre ai bilanci, integrando nella valutazione le prospettive di sviluppo delle aziende. È su questo rapporto tra PMI e banche che si sta concentrando il progetto di ricerca europeo EVLIA, presentato oggi a Venezia nel corso di un evento organizzato da Camera di commercio di Venezia, Regione del Veneto e dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari nell‘ambito del meeting internazionale tra i partner provenienti da otto paesi del sud-est europeo. Lo scopo del progetto è sviluppare una metodologia comune per la valutazione economica e finanziaria degli asset intangibili, testandone la loro efficacia in tutte le aree progettuali, con il supporto di banche e intermediari finanziari.
Antonio Proto, ordinario di Strategia e organizzazione della banca all‘Università Ca‘ Foscari Venezia: «Le piccole aziende faticano ad accedere al credito non solo a causa della crisi, ma anche perché non sono in grado di presentarsi in modo efficace alle banche. Intervenire in questo ambito è una delle funzioni della nostra metodologia: supportare le imprese nella rappresentazione dei propri punti di forza, quelli che consentiranno loro di competere e che costituiscono anche un importante fattore di garanzia per il sistema bancario. Gli elementi qualitativi sono importanti dal punto di vista delle banche perché raccontano della capacità dell‘azienda di competere nel futuro e quindi essere in grado di rimborsare il debito».
Giorgio Bertinetti, direttore dipartimento Management di Ca‘ Foscari: «I modelli di rating oggi hanno una base forte di tipo quantitativo, ma sono poco influenzati da elementi qualitativi. Si fondano quindi su dati storici più che sulle proiezioni future, le prospettive di crescita e di generare occupazione. Per valutare questi aspetti, occorre andare in profondità nella conoscenza dell’azienda».
Antonio Bonaldo, Dipartimento Sviluppo Economico della Regione del Veneto: «Progetti internazionali come EVLIA riescono ad incidere sulle politiche. Attraverso la messa in pratica dei risultati si potrà migliorare il rapporto tra istituzioni e istituti di credito. Il corretto rapporto di fiducia reciproca tra gli attori essenziali è fondamentale per uscire dalla crisi».
Mario Feltrin, Camera di Commercio di Venezia: «La Camera di Commercio di Venezia ha la responsabilità di essere leader partner del progetto. Il tema dell‘accesso al credito è di cruciale importanza per tutte le micro, piccole e medie imprese europee. Non si parla ancora abbastanza della capacità delle imprese di sapersi presentare per competere nel mercato globale. E’ fondamentale migliorare il dialogo tra imprese e sistema bancario».
Il progetto EVLIA
Il progetto di ricerca europeo EVLIA: “Dare valore alle idee per valorizzare gli asset intellettuali per il finanziamento delle piccole e medie imprese nell’area del Sud – Est Europa“ riunisce 15 partner con lo scopo di sviluppare una metodologia comune per la valutazione economica e finanziaria degli asset intangibili, testandone la loro efficacia in tutte le aree progettuali, con il supporto di banche e intermediari finanziari.
Le piccole e medie imprese riscontrano difficoltà nel trovare risorse finanziarie e investitori a supporto dei loro progetti di sviluppo e di innovazione. Riconoscere e valorizzare le competenze, i brevetti, i marchi, il design, il capitale organizzativo e relazionale può essere decisivo. D’altra parte, le banche si dimostrano sempre più attente a includere nella valutazione dei rischio informazioni qualitative come quelle sugli asset intangibili e sul capitale intellettuale, che possono rivelarsi determinanti per le performance future delle imprese. Il progetto EVLIA ha sviluppato una piattaforma per tale valutazione e creato gruppi locali composti da banche e altri intermediari finanziari in grado di applicare la metodologia per supportare l’innovazione e il trasferimento tecnologico delle imprese.

La Camera di Commercio IAA di Venezia è coordinatore del progetto, a cui partecipano Regione Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia, Austria Wirtschaftsservice, Economica, Uefiscdi (Romania), University Lucian Blaga, Jozef Stefan Institute, University of Pecs-Baranya (Ungheria), Chamber of Commerce and Industry, Euro Perspective Foundation (Bulgaria), Athens Chamber of Commerce and Industry, Belgrade Chamber of Commerce, Croatian Institution of Technology, Centre for Interdisciplinary and Multidisciplinary Research and Studies at the University of Maribor (Slovenia).
Partner strategici sono DGLC-UIBM Ministero dello Sviluppo Economico, APO (Austrian Patent Office), OSIM State Office for Inventions and Trademarks (Romania), HPO (Hungarian Patent Office), SIPO State Intellectual Property Office (Croazia), OPI (Hellenic Copyright Organization, Grecia), IPO (Intellectual Property Office, Serbia), GIS TransferCenter (Bulgaria), SIPO (Slovenian Intellectual Property Office, Slovenia).

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