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Sait Trentino, 130 esuberi su 650 dipendenti: sciopero e polemiche sulla scelta aziendale

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Lavoratori e Sindacati pronti a dare battaglia dopo la drastica decisione del SAIT. A breve è previsto inoltre un incontro con i vertici provinciali. Il presidente Renato Dalpalù: “scelta purtroppo dolorosa, ma inevitabile. Disponibili al confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni, ma la situazione richiede interventi adeguati e non rinviabili. Il nostro obiettivo è di ridare slancio alla cooperazione tra consumatori”

Esterni sede sait

Trento – Il piano di riorganizzazione aziendale approvato dal Consiglio di amministrazione, predisposto dal direttore Luca Picciarelli, è stato presentato ai collaboratori e ai rappresentanti sindacali. L’azienda ha annunciato l’intenzione di aprire una procedura di mobilità per circa 130 addetti. Una scelta dolorosa e di impatto rilevante, dovuta ad una serie di fattori che hanno modificato radicalmente lo scenario in cui il Consorzio si trova ad operare.

Tra questi, i forti investimenti realizzati negli anni duemila, la profonda crisi economica, la stagnazione del mercato di riferimento, l’ingresso di nuovi competitori e una rete distributiva frammentata e poco performante. E, non per ultimo, anche le scelte di alcune cooperative uscite dal Sait, dopo aver avvallato le diverse decisioni assunte negli anni, hanno creato un oggettivo danno al Consorzio e all’intero sistema del consumo cooperativo.

“Tutti questi elementi – afferma il presidente Renato Dalpalù – richiedono un cambio di direzione nelle attività del Consorzio, e nell’intero settore della cooperazione tra consumatori. Ci rendiamo conto – prosegue il presidente di Sait – che la riorganizzazione ha un impatto rilevante perché riguarda le persone, i nostri collaboratori e le loro famiglie.

dalpalu

Faremo tutto il possibile per attutire questo impatto, e ci rendiamo disponibili al confronto con i rappresentanti sindacali e le istituzioni allo scopo dedicate. Tuttavia, occorre anche essere consapevoli che la situazione richiede interventi adeguati e che gli stessi non possono essere procrastinati nel tempo. Il nostro obiettivo – continua Dalpalù – è quello di ridare slancio all’intero settore della cooperazione tra consumatori. Partendo dalla rivisitazione delle funzioni stesse del Consorzio”.

“Abbiamo individuato quattro linee operative su cui concentrare il nostro impegno – afferma il direttore generale Luca Picciarelli-: nuova politica commerciale basata sulla convenienza per il consumatore, rivisitazione del rapporto con i fornitori sia di beni che di servizi, diverso assetto della società Trento Sviluppo (di cui il Consorzio è socio al 50%) e aumento dell’efficacia ed efficienza delle strutture consortili. Da qui la decisione comunicata oggi al personale. Le scelte prospettate e quelle che si andranno a definire nei prossimi mesi possono ridare slancio all’attività del Consorzio, ma soprattutto a quello delle Famiglie Cooperative”, conclude Picciarelli.

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