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Apss, chiude in pareggio il bilancio 2022, ma preoccupano carenza medici e liste d’attesa

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Il bilancio d’esercizio 2022 dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) chiude in sostanziale pareggio, con un utile di 35.000,8 euro


 

Trento – La Sezione di controllo della Corte dei conti di Trento ha approvato la relazione sul rendiconto 2022 il 23 aprile scorso. Nel 2022 sono aumentati i contributi da amministrazioni pubbliche, e in particolare i fondi trasferiti dalla Provincia di Trento (+67,4 milioni rispetto al 2021). Un aumento – si legge in una nota della Corte dei conti di Trento – si è registrato anche alla voce “Concorsi, recuperi e rimborsi”, che è passata da 21,9 milioni (2021) a 77,9 milioni (2022). L’incremento si spiega in gran parte per i recuperi del pay back dei dispositivi medici 2015-2018 (47,8 milioni). In aumento anche i ricavi derivanti dall’attività libero-professionale dei medici, che passa da 11,9 milioni a 13,3 milioni, mentre i ticket per le prestazioni in assistenza registrano un incremento di 365.000 euro (19,4 milioni nel 2022).

Nel 2022 sono stati spesi 209 milioni per l’acquisto di beni, di cui 203 per i beni sanitari, e 544,9 milioni per l’acquisto di servizi sanitari. Appare in forte aumento il costo per prestazioni specialistiche ed ospedaliere erogate da soggetti privati. In merito si evidenzia una spesa che è passata da 38,1 milioni a 101,6 milioni. Altre voci di costo riguardano i servizi non sanitari (119,8 milioni), le manutenzioni e riparazioni (20,1 milioni), il godimento beni di terzi (21,5 milioni), gli ammortamenti (36,7 milioni), gli accantonamenti (86,1 milioni), gli oneri straordinari (17 milioni) e le imposte (35,4 milioni). La spesa per il personale dipendente è passata dai 466,7 milioni del 2021 ai 494,5 milioni del 2022.


In breve

Punti nascita, nel 2022 sono stati 132 i parti a Cavalese e 242 a Cles. Un dato inferiore ai parametri minimi di 500 parti annui, fissati dall’Accordo Stato regioni del 16 dicembre 2010. Quasi la metà delle partorienti residenti nei comuni delle Valli di Fiemme e Fassa e delle Valli di Non e Sole nel 2022 si è rivolta a strutture diverse da quella di zona, per scelta o per indicazione clinica. Sotto il profilo dei costi – si legge nella nota della Corte dei conti di Trento – le prestazioni rese dai reparti di ostetricia e di ginecologia di Cavalese e di Cles, calcolate secondo i criteri dei punti Drg (diagnosis related group), registrano un costo unitario medio rispettivamente pari a 20.298 e 17.621 euro, contro i 5.200 euro dei reparti di Trento e i 4.823 euro di Rovereto. “Alla luce dei suddetti dati, una riorganizzazione del settore comporterebbe anche una più equa distribuzione delle risorse fra le diverse strutture, poiché l’evidente sottoutilizzo del personale locale potrebbe essere convertito a sostegno di reparti con elevate scoperture”, conclude la Corte dei conti di Trento.

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