NordEst

Omicidio di Sona, fermato un romeno

Share Button

In meno di 48 ore, i carabinieri hanno risolto il giallo di Verona. Secondo le prime notizie, che provengono dal comando del nucleo operativo dei Carabinieri di Verona, l'autore del terribile omicidio sarebbe Claudiu Stuleru, 20 anni, sul quale pendono «elementi inconfutabili». 

L'uomo ha inoltre già confessato quanto è accaduto a Sona. Al momento del fermo il giovane romeno, stava per imbarcarsi su una nave nel porto di Civitavecchia. Le forze dell'ordine sono risalite al giovane in seguito ad alcuni controlli sull'immigrazione.

I fatti 

I corpi dei due coniugi, sono stati ritrovati in piena notte dal nipote, preoccupato perchè non rispondevano al telefono. La loro morte, è stata provocata da una serie di colpi in testa.

Una terribile fine quella di Luigi Meche (titolare di una piccola azienda di imbiancature) e la moglie Luciana Rambaldo, due coniugi di Lugagnano di Sona, nel veronese, rispettivamente di 60 e 57 anni.

Il ritrovamento dei corpi 

L'agghiacciante omicidio, è avvenuto in una bella viletta con piscina nel veronese. La prima ipotesi, quella di un tentativo di rapina finita nel sangue, sarebbe da escludere visto che i primi sopralluoghi sembrerebbero confermare che non manchi nulla nella casa. La stessa coppia, non sarebbe stata particolarmente facoltosa.

L'omicidio sarebbe avvenuto nella giornata di mercoledì, ma il ritrovamento da parte del nipote Simone, risale all'una di notte. Dato che la coppia non ha figli, aveva provato per tutto il pomeriggio a contattare gli zii senza riuscirci e, solo a notte fonda, aveva deciso di andare a vedere in casa scavalcando il cancello d'entrata.
I due,avevano profonde ferite al capo. Il corpo di Luigi Meche sarebbe stato trovato nella cantina seminascosto da alcuni cartoni e dei tessuti; la donna, invece, sarebbe stata ritrovata in camera da letto, nuda. E' stata comunque chiesta l'autopsia per avere ulteriori chiarimenti sulle circostanze del decesso.

Il paese sconvolto, duro il Sindaco sull'accaduto

Luigi Meche e la moglie Luciana erano molto conosciuti e     stimati in paese, dove tutti lo ricordano come un uomo         solare e buono che aveva lavorato duramente tutta la vita     concedendosi il solo lusso di quella sua villetta con una         piccola piscina. I due coniugi erano benestanti ma non         ricchi, impegnati socialmente e amici di tutti. Il paese e' sconvolto, i vicini di casa piangono sconsolati.

Tra le numerose persone interrogate tra parenti e amici, anche un giovane moldavo che era stato alle dipendenze di Luigi Meche. 

«Serve la pena di morte», ha commentato alle agenzie il  sindaco di Sona, Gualtiero Mazzi, della Lega Nord, secondo cui più che mai ora «è necessario applicare il massimo della pena. In casi del genere – ha detto commentando la vicenda – non escluderei la pena di morte anche se siamo Italia, il paese del Papa.

Visualizza la zona dove è avvenuto l'omicidio

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *