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Tensioni tra Veneto e Trentino, Kompatscher a Zaia: “Più autogoverno”

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Nei giorni scorsi il referendum – contestato da più parti – sull’indipendenza del Veneto. Secondo gli organizzatori con 2 milioni di partecipanti

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Nordest – “Non mi pare il caso di ricorrere contro i nostri margini di autogoverno. Occorre invece operare assieme perché margini siano dati anche ad altre regioni virtuose, come è il Veneto”. Lo ha detto il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher.

Kompatscher ha risposto così a chi gli chiedeva di commentare la decisione del Veneto di ricorrere alla Consulta contro la legge di stabilità in un punto ove si recepiva una intesa di carattere finanziario tra Roma ed il Trentino Alto Adige.

Il ricorso veneto

Nel mirino della Regione Veneto ci sono le nuove competenze autonomistiche in materia fiscale. La Regione guidata da Luca Zaia impugna infatti la legge che garantisce autonomia fiscale e sulla finanza locale al Trentino a prescindere dai vincoli statali e dall’interesse nazionale.

Lamon sceglie ancora Trento

Nonostante il referendum per l’indipendenza del Veneto di questi giorni, Lamon sceglie ancora il Trentino. Lo ha confermato alla Rai regionale Vania Malacarne, sindaco di Lamon.

Ma le note positive per il Trentino arrivano anche dai lamonesi intervistati: “Noi con il Veneto non vogliamo aver niente niente a che fare;  Dal Veneto non prendiamo mai niente;  Parlano, parlano ma rimane tutto com’è”. Solo alcuni dei commenti alla TGR.

>Guarda il Tg con l’intervista al sindaco di Lamon (servizio di Gianfranco Benincasa)

Il referendum in Veneto e la nuova ‘magistratura’

Il referendum online per l’indipendenza del Veneto dall’Italia – nonostante le molte polemiche – ha conteggiato 2 milioni 360mila 235 voti, pari al 73% del corpo elettorale regionale. I sì sono stati 2 milioni 102mila 969, pari all’89%, i no 257.276 (10,9%). Sono i numeri della consultazione comunicati durante la festa in piazza dei Signori a Treviso dai promotori del referendum, il movimento venetista ‘Plebiscito.eu’.

Intanto i referendari insediano anche i loro ‘magistrati’. A Padova, la ‘magistratura politica’ della cosiddetta nuova Repubblica Veneta uscita dal referendum. Tra i punti che dovranno essere votati dai dieci delegati ‘per l’indipendenza’, nominati sempre con i voti on line, la definizione di un piano d’azione per formalizzare un decreto di esenzione fiscale, e la proposta di convocazione del ‘Congresso del Popolo Veneto’ fissato per domenica prossima, 30 marzo, sempre a Padova.

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