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Nordest, dopo il sì della Camera all’arresto per Galan c’è il carcere. Lui: “Sono incazzato”

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La Camera ha detto sì all’arresto di Giancarlo Galan con 395 voti favorevoli e 138 contrari

galan

Roma – Forza Italia aveva chiesto e ottenuto il voto segreto sulla richiesta per l’ex ministro e governatore del Veneto, accusato di corruzione per il caso Mose. In mattinata l’Aula aveva respinto con 289 voti di differenza la richiesta avanzata da Forza Italia di rinviare il voto sull’esponente azzurro. “Sono incazzato e sapete benissimo con chi…”. E’ l’ unico commento rilasciato da Galan, che è uscito in carrozzina dall’ospedale di Este dove era ricoverato da una decina di giorni. L’ex governatore è quindi salito su un’ambulanza che lo ha portato alla sua casa a Cinto Euganeo sui Colli Euganei.

Il carcere di Opera – Qui gli uomini della Guardia di Finanza gli hanno notificato l’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip di Venezia il 4 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta. L’ex governatore del Veneto dovrebbe essere portato in un istituto carcerario, che secondo indiscrezioni dovrebbe essere il carcere di Opera (Milano), con una struttura infermieristica adeguata alle cure di cui ha bisogno, per il diabete, i problemi cardiologici e la frattura ad un arto inferiore che lo costringerà fino al 20 agosto quasi in stato di immobilità.

Richiesta domiciliari – I suoi avvocati, Antonio Franchini e Niccolò Ghedini, presenteranno una richiesta di arresti domiciliari. “Si è scritta una pagina buia alla Camera dei deputati che costituisce un precedente assai preoccupante – si legge in una nota congiunta dei legali – si è, infatti, votata l’autorizzazione a procedere in assenza dell’onorevole Galan che avrebbe voluto essere presente per difendersi. Gli si è negato anche questo diritto minimo”.

Dimissioni dall’ospedale – L’azienda ospedaliera Uls 17 martedì mattina aveva già formalmente dimesso Galan alle nove. La lettera di dimissioni, spiega il co-difensore Ghedini, “contiene ovviamente tutta una serie di prescrizioni e cure. Non sappiamo ora cosa succederà. Vedremo cosa deciderà il giudice”. Silvio Berlusconi – ”Profondamente addolorato” per il verdetto della Camera è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che si dice ”assolutamente certo della sua correttezza”.

”Trovo particolarmente ingiusto – dichiara – che, non accettando il rinvio del voto proposto da Forza Italia, sia stato impedito a Galan di essere presente in Aula per potersi difendere dalle accuse che gli sono state rivolte. Sono vicino a Giancarlo, della cui correttezza dopo trent’anni di collaborazione e amicizia sono assolutamente certo, in questo momento così drammatico e difficile”.

Forza Italia attacca – Forza Italia va all’attacco definendo ”una barbarie” la scelta di Montecitorio. ”Il fumus persecutionis – si legge nel ‘Mattinale’ – si palesa nel fatto che Galan, pur avendolo richiesto, non è stato ascoltato dai pubblici ministeri. Non ci sono prove dell’effettiva consegna di tangenti. È colpevolizzata la stessa figura del parlamentare in quanto tale, perché come deputato avrebbe il potere di reiterare il reato e di inquinare le prove”.

”Se fosse un cittadino qualsiasi, si dice, ora sarebbe già in carcere. Sicuri? Noi no – conclude ‘Il Mattinale’ – Se non fosse stato deputato, proprio secondo il gip, non sarebbe stato nella condizione di commettere i reati attribuitigli. Insomma. L’essere deputato diventa ragione di carcerazione . Più fumus persecutionis di così… che tristezza, che barbarie”.

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