NordEst

“No Dal Molin”, ancora tensioni

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La replica del Comitato al sindaco

"Difendere a mani alzate la propria citta' non e' un reato, bensi' il sale della democrazia". Cosi' il Presidio Permanente contro la base.

Il Presidio contro la nuova base Usa ha replicato al sindaco di Vicenza Variati che ha condannato l'occupazione della stazione. "Secondo Variati, anche Gandhi con la marcia del sale era un'estremista? – dicono i militanti – il sindaco farebbe bene a pensarci due volte prima di condannare l'occupazione pacifica dei binari da parte di centinaia di cittadini".

La protesta di Vicenza

A Vicenza proseguono le contestazioni dopo la manifestazione dei "No dal Molin"  contro la sentenza del Consiglio di Stato, favorevole alla realizzazione della Base Usa, snodatasi fino a Campo Marzo e poi sfociata nell'occupazione della stazione.

Occupazione durante la quale non sono mancati momenti di tensione con le forze dell'ordine. In citta' e' giunto il Commissario incaricato della gestione dell'emergenza base Usa, Paolo Costa, che ha annunciato che l'ala ovest dell'aeroporto e' pronta per essere messa a disposizione dei militari statunitensi.

I "No Dal Molin" si sono presentati in Prefettura "armati" di sacchi di polenta pronti per colpire l'auto dell'incaricato di Governo. Sul posto e' stata schierata la Polizia che ha cercato di contenere i manifestanti. I 'No dal Molin' continuano a contestare la realizzazione dell'opera: "noi – sottolineano i manifestanti – non ci arrendiamo e resisteremo un minuto in piu' di chi vuol imporci questa base, anche se di fronte a noi vengono schierati musi duri e manganelli".

Una fiaccolata di protesta 

A Vicenza si è tenuta in questi giorni anche una fiaccolata per manifestare l'indignazione della citta' contro la sentenza del Consiglio di Stato in merito alla nuova base Usa di Vicenza.

"Abbiamo portato – hanno sottolineato i No dal Molin – ancora una volta in piazza quelle che il Consiglio di Stato ha definito preoccupazioni non prive di oggettive giustificazioni. Manifestiamo contro una sentenza che, per reggersi in piedi, e' costretta a far riferimento a un Regio Decreto del 1924: un modo in piu' per dire ai vicentini che non sono cittadini, bensi' sudditi".

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