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Jobs Act, Renzi: “I dipendenti pubblici fannulloni non saranno licenziabili” ma è polemica sulle vacanze del Premier

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Il capo del governo ha spiegato che il Jobs Act non si occupa di regolamentare i rapporti di lavoro nel pubblico impiego. M5S attacca Renzi, volo di Stato per le vacanze: “dimissioni”. La replica “per motivi di sicurezza”

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NordEst – Le norme del Jobs Act non saranno estese al comparto pubblico. Ovvero, gli statali non potranno essere licenziati con la stessa facilità con cui, essendo stato – in buona parte – abolito l’articolo 18 – possono esserlo i privati. Dunque, resterà pressoché impossibile mandare a casa i fannulloni. Di tale circostanza il premier Renzi, nella conferenza stampa di fine anno, se ne è assunto interamente la responsabilità. Il capo del governo ha spiegato, rispondendo ad un cronista, che il Jobs Act non si occupa di regolamentare i rapporti di lavoro nel pubblico impiego. Quindi, ha aggiunto, era giusto stralciare la norma dalla riforma del lavoro. Tanto più che un disegno di legge in materia è già all’esame del Parlamento. La questione è solamente rimandata.

Presumibilmente, sarà affrontata verso febbraio-marzo. “La mia idea è che chi sbaglia nel Pubblico paghi. Per chi non lavora bene perché non è messo in condizione di farlo, la responsabilità va attribuita ai dirigenti. Ma per i cosiddetti fannulloni va messa la condizione di mandarli a casa”, ha precisato il presidente del Consiglio, sottolineando come tra i problemi più urgenti vi sia la possibilità di licenziare gli assenteisti o i dipendenti pubblici che rubano lo stipendio.

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