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Coronavirus, ancora 18 decessi in Trentino in totale 120, calano contagi: videoconferenza Provincia Trento 28 marzo

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Sono 72 i pazienti in terapia intensiva. Il direttore Apss, Bordon ha ribadito: “Oggi facciamo circa 500 tamponi al giorno, ma da lunedì puntiamo a 1500 tamponi al giorno”. Il dottor Ferro ha spiegato quante sono attualmente le persone in isolamento fiduciario: attualmente, circa 2.300, in tutto sono state circa 5.000 quelle messe in isolamento fino ad oggi

Trento – “I numeri sono tristi anche oggi – ha spiegato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti – purtroppo abbiamo 18 nuovi decessi in queste ultime ore con età media di 87 anni, per un totale di 120 deceduti.

In prospetttiva la notizia positiva è relativa ai nuovi contagi che si stabilizzano in calo sui 104 (84 con tampone), dato che ci lascia sperare, ma servono altri giorni per ulteriori conferme. Venerdì erano invece 114, 146 i guariti.

Il dottor Bordon (Apss) ha invece ricordato gli importanti numeri del Trentino, relativi alla terapia intensiva. “L’Apss aveva 33 posti tra Trento e Rovereto fino a gennaio – ha detto Bordon – mentre con l’emergenza da inizio febbraio, siamo passati a 98 posti di terapia, misura assolutamente adeguata per noi. Ma si punta ad arrivare ai 115. Oggi facciamo circa 500/510 tamponi al giorno da lunedì puntiamo a 1500/2000 tamponi”.

I nuovi decessi

L’assessore Segnana ha ringraziato gli operatori socio-sanitari per il lavoro svolto e ha ricordato che i decessi sono avvenuti: 9 in Rsa e 9 negli ospedali. Si tratta di: un signore di 80 anni di Mezzolombardo, un 68enne di Trambileno, un 70enne di Borgo Chiese, un 86enne di Rovereto, una 98enne di Canazei, una 92enne di Rovereto, un 93enne di Predaia, un 88enne di Arco, una 90enne di Madruzzo, un 83enne Pergine, una 84enne di Pergine, un 90enne di Pergine, un 82enne di Nomi, una 87enne di Dro, una 99enne di Ledro, una 92enne di Arco, una 94enne di ledro e un 93enne di Nomi.

Più tamponi in provincia

Per il CIBio era presente il professor Pizzato, che ha spiegato come attualmente nei laboratori dell’Università di Trento siano al lavoro circa un centinaio di volontari formati, che verranno organizzati per turni, in modo da entrare in produzione a partire da lunedì: “Una persona da sola riesce ad effettuare una ventina di tamponi all’ora, per questo abbiamo reclutato circa 100 volontari formati, che ci dovrebbero consentire entro la settimana prossima di arrivare a mille tamponi al giorno”.

Da Arco poi il direttore di Pneumologia Nardelli ha illustrato la riorganizzazione dell’ospedale che ha consentito di “raddoppiare i posti letto di Pneumologia sottraendoli a Chirurgia”. Attualmente vi sono una sessantina di posti, di cui cinquanta occupati, riorganizzati appunto fra Pneumologia ed ex Chirurgia, suddivisi per intensità di cura al 3 e al 5 piano.

Il dottor Nava come sempre ha portato la situazione delle case di riposto trentino, spiegando come la Rsa di Bezzecca sia quella che in termini di vite umane ha pagato il tributo più alto, con 12 decessi. Il dottor Nava ha ricordato i pazienti positivi nelle Rsa, 219 con tampone e 480 complessivi.

Quindi il dottor Ferro ha spiegato quante sono attualmente le persone in isolamento fiduciario attualmente, circa 2.300, in tutto sono state circa 5.000 quelle messe in isolamento fino ad oggi. Poi ha smontato alcune fake news, come quella del virus creato in laboratorio costruita su una puntata di Leonardo di alcuni anni fa, oppure quella che sostiene sia sufficiente mangiare vitamina D per guarire dalla patologia virale.

Infine il presidente Gianmoena ha puntato l’attenzione sulla raccolta differenziata e sulla necessità, per i positivi, di seguire regole precise e di non recarsi alle isole ecologiche.

Prevenire la diffusione del virus e garantire la continuità dei servizi. Conciliare queste due esigenze è stato fin dai primi momenti dell’emergenza un imperativo per l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Ad oggi sono oltre 600 i dipendenti di Apss in smartworking che portano avanti da casa moltissime attività amministrative e non solo, fondamentali per il buon funzionamento del nostro sistema sanitario.

La conferenza della Provincia

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