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Corno d’Aquilio, escursionista 40enne ritrovato senza vita nel Veronese

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Erano in corso da mercoledì pomeriggio le ricerche di un 40enne di Mozzecane (Verona), non rientrato da un’escursione sul Corno d’Aquilio


 

NordEst – È stato purtroppo ritrovato senza vita Daniele Foghin, il 40enne di Mozzecane (Vr) di cui non si avevano più notizie dalla mattina di mercoledì, quando aveva mandato una foto dalla cima del Corno d’Aquilio. Non appena il maltempo ha concesso una tregua e la nebbia si è diradata, è stato possibile far decollare gli elicotteri per avvicinarsi in perlustrazione alle ripide pareti. Durante una ricognizione dell’elicottero della Sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza, con a bordo personale del Soccorso alpino oltre che propri soccorritori, verso le 16.15 è stato individuato il corpo esanime dell’escursionista, precipitato per un’ottantina di metri sotto le creste che guardano la Val d’Adige.

Non si sa se nel cercando di scendere verso il sentiero 234 o se scivolato, l’uomo è caduto da un salto di roccia, finendo su una cengia inclinata. Con lui sono stati ritrovati il cellulare e lo zaino. Sbarcati nelle vicinanze e ottenuto il nulla osta per la rimozione, i soccorritori del Sagf e del Soccorso alpino hanno ricomposto e imbarellato la salma, che è stata recuperata e lasciata al campo sportivo di Fosse.


In breve

Sospese le ricerche dello sciatore disperso sul ghiacciaio dello Stelvio. Le difficili condizioni meteo – allo Stelvio è caduto mezzo metro di neve – rendono troppo pericolosi nuovi interventi dei soccorritori. Resta il mistero sulla chiamata partita dal cellulare di Antonio De Martino. Per il capostazione del soccorso alpino del Cai di Bormio, Aldo Rocca, data l’attuale forte instabilità del ghiacciaio, è un miracolo che in questi giorni non vi siano stati ulteriori incidenti. Impossibile, ad oggi, azzardare ipotesi, considerando che nella notte tra domenica e lunedì dal cellulare di De Martino, operaio di Robecco sul Naviglio (Milano), era partita una chiamata muta al fratello. Risultano inoltre spuntati alcuni messaggi inviati al suo numero. L’alpinista potrebbe essere finito in un crepaccio, ma al momento – spiega Rocca – non è possibile geolocalizzarlo. L’ultima volta il cellulare era stato localizzato nella zona del rifugio Livrio, a circa 3.000 metri di quota.

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